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La prima giornata del Beat Camp, la conferenza internazionale dedicata al mondo del design organizzata da Fifth Beat 

Daniel Szuc e Josephine Wong, Luciana de Laurentiis ed Emanuela Damiani ospiti della seconda edizione del Beat Camp per parlare di come dare forma alla cultura aziendale tramite la collaborazione e la condivisione delle conoscenze

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Roma, 12 gennaio 2022 – “Shaping companies’ culture through collaboration and knowledge sharing”, ovvero come dare forma alla cultura aziendale tramite la collaborazione e la condivisione delle conoscenzequesto il filo conduttore della seconda conferenza internazionale dedicata al mondo del design organizzata da Fifth Beat, studio di design indipendente co-fondato dall’attuale CEO Raffaele Boiano nel 2014.

La prima giornata ha visto come ospiti Daniel Szuc e Josephine Wong,  co-founder di Apogee Asia e di Make Meaningful Work, Luciana De Laurentiis, Head of Corporate Culture & Inclusion di Fastweb, Emanuela Damiani, Design Manager di Mozilla Firefox.

“Siamo giunti a questa seconda edizione del Beat Camp, l’evento che vuole fornire due giorni di ispirazione agli appassionati di design, ma non solo: la comunità di design è aperta anche a persone che svolgono altre mansioni, che hanno un mindset da designer o semplicemente un’attitudine nell’utilizzare le tecniche classiche del design nel lavoro quotidiano. Quest’anno abbiamo scelto una tematica a noi molto cara, quella di gettare le basi di una sana cultura aziendale, che metta al centro una vera e propria contaminazione di competenze trasversali. Per questo motivo, abbiamo chiamato a rispondere diversi professionisti, per dare spazio a punti di vista originali che si intrecciano per fare strada ad un’unica direzione, quella della collaborazione” racconta Raffaele Boiano, CEO & Co-Founder di Fifth Beat.

In sintesi gli interventi della prima giornata del Beat Camp:

Dare senso a ciò che si fa secondo The Sparkle Studio Show

Daniel Szug e Josephine Wong sono co-founder di Apogee Asia e di Make Meaningful Work, un framework di studio e apprendimento per sviluppare competenze trasversali utilizzabili nel XXI secolo. Hanno identificato i problemi negli ultimi 10 anni nei posti di lavoro, ascoltando le persone nel mondo e rintracciando le frasi più utilizzate: “mi sento impegnato tutto il tempo”, “non ho tempo per pensare o riflettere”, “mi sento stressato, stanco e affaticato”, “non adotto uno stile di vita salutare”, “mi manca l’energia”, “non ho tempo per imparare o leggere”, “non mi sento legato alla missione e ai valori aziendali”, “continuo a concentrarmi sulla cosa sbagliata”. Per poter alleviare il malessere individuato, hanno posto l’accento sulla necessità di spostarsi dal “transactional”, inteso come l’atto di lavorare al “reflective”, un momento dove viene dato spazio alla riflessione e alla condivisione di storie. Solo così diventiamo “practical” e “humans”, sviluppando una serie di soft skill che ci consentono di produrre un lavoro che sia realmente significativo. Inoltre, hanno approfondito i concetti di “pratiche esplicite” e di “pratiche implicite”, con cui si intende rispettivamente ciò che è visibile, e quindi i risultati da raggiungere, e le motivazioni, gli atteggiamenti e i valori che entrano sempre in gioco nelle relazioni. Abbattere i silos diventa possibile se siamo in grado di acquisire tramite la riflessione le soft skill e se riusciamo ad identificare negli altri le pratiche implicite da cui poter trarre conoscenza. In questo modo, possiamo realmente make meaningful work, dare senso a ciò che facciamo.
La visione completa dell’intervento, un workshop partecipativo per il pubblico, è disponibile a questo link.

Le iniziative messe in campo da Fastweb nell’ultimo anno

Luciana de Laurentiis,  Head of Corporate Culture & Inclusion di Fastweb, ha raccontato del progetto “In Connessione con l’Energia”, un programma di appuntamenti con attività, contenuti multimediali, iniziative e webinar tesi a tener viva l’energia delle persone. Sono state messe in campo quattro sfere: l’energia per la socialità, ovvero una serie di azioni volte a vedere come le persone passassero i loro weekend o dando la possibilità di prendere caffè con l’AD in modo virtuale; l’energia per la salute, tramite la messa a disposizione di un’app che fornisse un dottore H24 per le famiglie, l’estensione dell’ assicurazione e copertura Covid o la consulenza psicologica e pedagogica alle famiglie; l’energia per il fisico, con la promozione dello Yoga Day, il Fastweb Running o il Functional Training nelle pause pranzo; infine, l’energia per la mente e il cuore, ovvero iniziative come le cosiddette “finestre sulla primavera”: la selezione di opere che potessero raccontare la primavera in forma artistica. Tramite una survey, hanno potuto constatare come il progetto abbia portato ad aumento del coinvolgimento delle persone e abbia contribuito ad un rafforzamento della cultura aziendale, anche in epoca di pandemia.
La visione dell’intervento completo è disponibile a questo link.

Da individual contributor a manager con la stessa missione: favorire la collaborazione

Emanuela Damiani, Design Manager di Mozilla Firefox, ha raccontato della sua esperienza degli ultimi 5 anni e dei suoi cambiamenti di carriera. In particolare, ha affrontato tutto ciò che le persone si aspettano dai manager: una profonda attenzione ai singoli per costruire fiducia, ad esempio dedicando del tempo per le riunioni individuali; una propensione a dare dei feedback e incentivare lo sviluppo e la crescita personale, attraverso domande su come si possano risolvere i problemi, piuttosto che dare semplicemente dei consigli; la costruzione di un ambiente sicuro, in cui le persone si sentano di intervenire e si assumano dei rischi, esplicitando la normalità del processo; la creazione di un team coeso per massimizzare il risultato e l’impatto che si vuole ottenere, valutando le diversità dei gruppi; far sì che il lavoro abbia un significato, con un aiuto concreto nel comprendere come il ruolo di ciascuno contribuisca al successo aziendale; la rimozione delle difficoltà per massimizzare il progresso, prendendo decisioni in modo rapido ed efficace, a fronte di una quantità sufficiente di informazioni e di prospettive. Il tutto, tenendo a mente che, nonostante il cambio di responsabilità e prospettiva, la missione rimanga sempre una: creare un cultura che favorisca la collaborazione, piuttosto che penalizzare chi non si adatta.
La visione dell’intervento completo è disponibile a questo link.

 

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Fifth Beat
Fifth Beat è lo studio di design indipendente co-fondato dall’attuale CEO Raffaele Boiano nel 2014. Nasce con l’obiettivo di ottimizzare, trasformare e innovare prodotti e servizi a partire dai bisogni e dalle necessità delle persone che li useranno. Oggi Fifth Beat si occupa con cura di User Research, User Experience e User Interface Design, Organization e Business Design. Alla base della progettazione e dell’implementazione ci sono metodi e tecniche di ricerca antropologico-sociologica, soprattutto qualitativa, che consentono di innestare processi di innovazione continua all’interno delle organizzazioni che scelgono Fifth Beat per centrare i loro obiettivi di business.

Grazie a questo approccio empatico tra tecnologia e persone, Fifth Beat vanta, tra gli altri, clienti del calibro di Luxottica, RAI, Zanichelli, Teamsystem, Fastweb, Sorgenia, Brunello Cucinelli.

Per maggiori informazioni: https://fifthbeat.com/

Mirandola Comunicazione

https://www.mirandola.net/

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