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Sommario: QUIRINALE: ORE DI PRETATTICA – MENEFREGHISMO ELETTORALE – CSM CONTRO TUTTI (W IL WHISTLEBLOWING) – SUPERBOLLETTE – IL MONDO (INGIUSTO) DEI PAPERONI – STORIA IN TV

 

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QUIRINALE: ANCORA PRETATTICA

Suscita scandalo (a sinistra) la possibilità di Silvio Berlusconi Presidente della Repubblica, una candidatura comunque molto difficile da portare avanti (oltre che secondo me poco opportuna), ma un centro-destra che per la prima volta ha sulla carta la maggioranza relativa dei votanti non deve sprecare le proprie cartucce puntando su un unico cavallo, soprattutto quando in campo vuole scendere il discusso suo ex leader maximo. Serve quindi come minimo molta attenzione, anche per le ricadute politiche se l’operazione facesse flop e mi pare che sia la Meloni che Salvini l’abbiano capito.

Penso che una parte dei grandi elettori “patrioti” Berlusconi sul Colle non ce lo vedrebbe proprio, ma ben meglio lui che un avversario e quindi è possibile e conveniente garantirgli – almeno a parole e dalla quarta votazione – un pacchetto sicuro di voti, magari controllabili a vicenda, se lui trovasse gli altri (dubito, soprattutto se a cercarli in giro è Sgarbi…). I sistemi per farlo sono semplici e purtroppo collaudati e un attento corteggiamento è quindi in corso soprattutto verso quegli oltre 120 parlamentari rimasti senza casacca e a cui non piace l’elezione di Draghi al Colle con il rischio di interrompere la legislatura un anno prima.

Questo anche perché gli esperti di pretattica elettorale presidenziale fanno sapere che solo se la legislatura arriverà a fine settembre scatterà il quinquennio “convenzionale” per permettere ai futuri “ex” di percepire comunque, a 65 anni, il (pur ridotto) vitalizio parlamentare, guai quindi a cadere ad un passo dal traguardo.

Messi presuntivamente in cassaforte i 450 voti berlusconiani di centro destra, ne restano però appunto da trovare almeno un’altra sessantina ed è qui che Berlusconi chiede agli alleati una prova di fede bloccando il pacchetto “garantito”  che però – al massimo – anche in caso di accettazione ufficiale di Berlusconi durerà lo spazio di un paio di scrutini e solo se in prima battuta il quorum fosse sfiorato, tanto da convincere qualche ultimo dubbioso di possibile acquisto a fare il salto pro Cavaliere all’ultima ora.  Se Berlusconi non passasse infatti alla quarta o quinta votazione (prima il quorum è troppo alto) sarà poi il “liberi tutti” ed è qui che gli alleati – finiti gli attestati di omaggio  – devono pensare ad alternative.

Un nome da trovare (e forse già trovato) ma da non diffondere perché altrimenti sarebbe a rischio di abbattimento precoce. Personalmente – al di là delle cortine di   fumo   che   sono   state   sollevate   per confondere il campo, tipo proporre l’ex ministro degli esteri Franco Frattini o Letizia Moratti – continuo a pensare che la potenziale miglior candidata potrebbe essere la Presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati, che ovviamente negherà l’ipotesi fino ad un secondo prima della (eventuale) sua candidatura. La Casellati resta l’unica figura istituzionale che potrebbe raccogliere voti non troppo sospetti anche in campo avversario e credo che alla fine sarà proprio questa l’opzione “B”. Altre alternative Gianni Letta, gran manovratore e consigliere di Berlusconi o – in subordine – Pierferdinando Casini.

 

MENEFREGHISMO ELETTORALE

Cecilia d’Elia, del PD, è la nuova deputata eletta domenica nelle elezioni suppletive nel collegio di Roma I al posto di Roberto Gualtieri, diventato sindaco e quindi incompatibile.  La neo onorevole è stata eletta con il 60% dei voti validi corrispondenti però a solo il 6.8% degli elettori del collegio visto che i votanti sono risultati soltanto l’11%, con ben l’89% dei cittadini che hanno invece disertato le urne. Un voto in più in parlamento forse conterà poco, ma va registrato che la candidata del centro-destra – l’ex magistrato Simonetta Matone (nota solo per le sue comparsate a Porta a Porta ed esponente della Lega) – ha conquistato soltanto ”ben” il 2.2% del corpo elettorale.

Mi sembra decisamente un po’ pochino, ma sottolinea anche la superficialità con cui vengono affrontate le cose, perché con un minimo di volontà in più si poteva tranquillamente arrivare ad un risultato più positivo. Si replica il solito menu visto alle comunali e per i ballottaggi: a destra non si impara mai niente.

CI MANCAVA IL WHISTLEBLOWING !

Nel totale disinteresse dei media la scorsa settimana il Consiglio di Stato ha dichiarato illegittime anche le nomine operate dal CSM del primo presidente e del presidente aggiunto della Corte di Cassazione. Secondo il Consiglio di Stato altri candidati erano più meritevoli. Invasione di campo da parte della giustizia amministrativa nelle prerogative del CSM o legittima richiesta di avere finalmente più trasparenza nelle nomine? Sta di fatto che il CSM ha comunque poi rinominato gli esclusi dichiarati illegittimi senza accettare la decisione dei giudici amministrativi e lo ha fatto addirittura alla presenza di Mattarella che quindi di fatto ha avallato la scelta. Chissà come saranno contenti al Consiglio di Stato!

Ennesime polemiche e corto circuito istituzionale, con il tema che era già stato dibattuto a seguito della lunga vicenda che aveva interessato Michele Prestipino, ex procuratore di Roma (la carica più importante d’Italia) destituito prima dal Tar, poi dal Consiglio di Stato e infine dalla stessa Cassazione, eppure nominato e difeso a spada tratta dal CSM. Un dibattito inquinato dai veleni del caso Palamara, ma che ancora una volta sottolinea come sia e sia stato assordante il silenzio proprio di chi del CSM è il Presidente, ovvero l’inquilino del Quirinale, che ha di fatto accettato la scelta del CSM. Ma come può funzionare la Giustizia in un paese conciato così?

Su questi temi, però, la ministra Cartabia sorvola ed annuncia piuttosto in Senato che “Va perfezionato il ricevimento della direttiva UE sul whistleblowing, prezioso strumento anticorruzione”.

Cosa significhi “whistleblowing” credo che tra i lettori de Il Punto lo sappiano in pochi (io non lo sapevo!) che, letteralmente tradotto, significa “il soffiatore di fischietto”, ovvero – mi pare di interpretare – “arbitro”, nel senso di colui che segnala una infrazione di gioco. Dire però “la Magistratura segnali gli episodi corruttivi” sarebbe stato troppo semplice perchè – dall’ avvocato Azzeccagarbugli dei “Promessi Sposi” in qua – la gente va sedotta con i paroloni, una volta espressi in latino ed adesso possibilmente in inglese così che, appunto, alla fine ti fregano meglio.

Insomma, la Magistratura, secondo la ministra Cartabia, dovrebbe attivarsi di più per segnalare in anticipo gli episodi di corruzione. Giustissimo ma – mi verrebbe proprio da dire –  “Da che pulpito viene la predica”, visto cosa succede nel CSM e dintorni.

 

BOLLETTE: SCUSATE, NON CAPISCO

Il vero problema del momento è lo scatto dell’inflazione anche per il fortissimo aumento delle bollette energetiche. Il governo pensa di tassare gli extra-profitti delle aziende del settore per compensare i consumatori, ma non sarebbe più logico calmierare allora i prezzi del gas per impedire aumenti ingiustificati? Certo che ascoltare poi il ministro Cingolani affermare che per ridurre i prezzi delle bollette verranno tagliati 1,5 miliardi di incentivi sul fotovoltaico, da 1 a 2 miliardi di incentivi sull’idroelettrico e 1,5 miliardi con la rinegoziazione a lungo termine delle fonti rinnovabili lascia perplessi: ma non erano proprio queste le alternative “ecologiche” da  incentivare? Se l’Italia però – che dipende in gran parte dall’estero – non vuole estrarre petrolio nel sud, limita l’estrazione del gas in Adriatico (a vantaggio di Grecia e Croazia che non hanno certi scrupoli), non vuole neppure pensare al nucleare ed insiste a produrre energia elettrica “pulita” bruciano gas e gasolio… mi sembra difficile uscire dalla crisi!

 

SE VI SEMBRA GIUSTO…

Nei primi 2 anni di pandemia i 10 uomini più ricchi del mondo hanno più che raddoppiato i loro patrimoni, passati da 700 a 1.500 miliardi di dollari, al ritmo di 15 mila dollari al secondo, 1,3 miliardi di dollari al giorno. Nello stesso periodo si stima che 163 milioni di persone siano cadute in povertà a causa della pandemia. In questo momento i 10 super-ricchi detengono una ricchezza sei volte superiore al patrimonio del 40% più povero della popolazione mondiale, composto da 3,1 miliardi di persone. Ogni 4 secondi nel mondo 1 persona muore per fenomeni connotati da elevati livelli di disuguaglianza come mancanza di accesso alle cure, fame, crisi idrica. Decine di milioni di persone vivono con meno di un euro al giorno.

Dall’inizio dell’emergenza Covid, ogni 26 ore un nuovo miliardario si è unito ad una élite composta da oltre 2.600 super-ricchi le cui fortune sono aumentate di ben 5 mila miliardi di dollari, in termini reali, tra marzo 2020 e novembre 2021. Sono i dati emersi nell’ultimo incontro dell’alta finanza a Davos, tenuto quest’anno – bontà loro – senza concentramento di superjet privati ma più sobriamente on line.

I dieci più ricchi del mondo risultano Elon Musk (patrimonio di 274,7 miliardi di dollari, Bernard Arnault (198,9 miliardi),  Jeff Bezos (194,5 miliardi), Bill Gates (138,3 miliardi) e poi Larry Page (124,5), Mark Zuckerberg (123,1), Larry Ellison (120,8)   Sergey Brin (120 miliardi), Warren Buffett (109,1) e Steve Baller (106.5). Giovanni Ferrero è l’italiano più ricco (33,3 miliardi) mentre Silvio Berlusconi e famiglia sono “solo” a quota 7,5. La confederazione no profit Oxfam ha calcolato nel suo ultimo rapporto che in questi due anni il numero uno di Amazon Jeff Bezos è quello che ha incrementato di più il proprio patrimonio per oltre 81,5 miliardi di dollari: il surplus nei primi 21 mesi della pandemia equivale per lui al costo completo della vaccinazione (due dosi e booster) per l’intera popolazione mondiale. Eppure non si riesce neppure a mettere in campo una tassa planetaria che in qualche moda colpisca ovunque e in modo progressivo i redditi che superino una soglia che personalmente considero di immoralità. Tranquilli, comunque, perché tutti – da Lazzaro al ricco Epulone – moriremo uguali.

 

TORNA LA STORIA A TELE VCO

Tornano i miei settimanali appuntamenti di storia su TELE VCO-AZZURRA TV (canale 17 o canale 19) che porto avanti ormai da qualche anno. Questa stagione sarà dedicata alla storia delle nostre zone e del Piemonte dopo il 1861.

Chi vuole vedermi ricordi che la trasmissione va in onda il VENERDI’ (a partire da oggi 21 gennaio) alle ore 22 con repliche il SABATO (13.30, 14.30 e 17.30) e il MARTEDI’ alle ore 12. Le puntate si possono seguire anche in diretta streaming cliccando su VCOAZZURRATV (wwwvcoazzurratv.it)

 

 

A TUTTI UN SALUTO  E BUONA SETTIMANA           MARCO ZACCHERA

Informazione equidistante ed imparziale, che offre voce a tutte le fonti di informazione

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