ETTY HILLESUM – UNA CARTOLINA DAL TRENO
UN READING PERFORMATO
Con Monica Belardinelli, Simone Chiacchiararelli e Sara Meoni
Musiche composte ed eseguite da Lorenzo Sorgi
Adattamento e drammaturgia Federico Malvaldi e Jacopo Bezzi
Regia Jacopo Bezzi
Organizzazione Ferrante Cavazzuti
Dal 27 al 30 gennaio
Teatro Spazio 18b- Roma
In occasione della Giornata della Memoria, dal 27 al 30 gennaio, va in scena allo Spazio 18b, ETTY HILLESUM – UNA CARTOLINA DAL TRENO-UN READING PERFORMATO, con Monica Belardinelli, Simone Chiacchiararelli e Sara Meoni e la regia di Jacopo Bezzi.
Il 27 gennaio 1945 è il giorno in cui, alla fine della Seconda guerra mondiale – i cancelli di Auschwitz vengono abbattuti dalla sessantesima armata dell’esercito sovietico. È questa la data che tutti conosciamo come Giornata della Memoria. La Compagnia dei Masnadieri celebra questo evento con un reading performato tratto dalla vita e dalle opere di Esther Hillesum, detta Etty, scrittrice olandese ebrea. Etty aveva 27 anni quando iniziò a scrivere il suo diario ad Amsterdam e 29 anni quando fu uccisa ad Auschwitz. Queste sono le ultime parole che ha scritto su una cartolina postale buttata dal treno che la portava ad Auschwitz il 7 settembre 1943. Fu ritrovata lungo la linea ferroviaria e spedita da Glimmen (nella provincia di Groningen) il 15 settembre 1943. Etty Hillesum morì ad Auschwitz il 30 novembre 1943.
“A Christine van Nooten
[Presso Glimmen, 7 settembre 1943]
Christien, apro a caso la Bibbia e trovo questo: “Il Signore è il mio alto ricetto”
Sono seduta sul mio zaino nel mezzo di un affollato vagone merci. Papà, la mamma e Mischa sono alcuni vagoni più avanti. La partenza è giunta piuttosto inaspettata, malgrado tutto. Un ordine improvviso mandato appositamente per noi dall’Aia. Abbiamo lasciato il campo cantando, papà e mamma molto forti e calmi, e così Mischa. Viaggeremo per tre giorni. Grazie per tutte le vostre buone cure. Alcuni amici rimasti a Westerbork scriveranno ancora a Amsterdam, forse avrai notizie? Anche della mia ultima lunga lettera? Arrivederci da noi quattro.”