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Quirinale/Sgarbi: «Ecco la lettera che avevo scritto per Berlusconi chiedendogli d’indicare Muti, Rubbia e Piano

 

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ROMA – Vittorio Sgarbi rende pubblica la lettera che già 3 giorni fa, quando era ormai evidente che Berlusconi non avesse i numeri per la sua elezione al Colle, avrebbe dovuto inviare alla sua coalizione e alla stampa per motivare la rinuncia alla candidatura. Sgarbi ha suggerito a Berlusconi d’indicare 3 autorevoli personalità del mondo culturale e scientifico: Riccardo Muti, Carlo Rubbia e Renzo Piano

 

Ecco il testo integrale:

«Cari amici, ringrazio sentitamente i rappresentanti della coalizione di centrodestra che hanno concordemente segnalato il mio nome per la presidenza della Repubblica.

Li ringrazio, sul piano politico e sul piano umano, per il riconoscimento della mia attività; ma, dopo una lunga riflessione, legata al tempo e ai tempi, ritengo opportuno declinare la loro offerta, pensando alla proposta di una personalità che universalmente unisca e rappresenti l’Italia.

Per questo avrei vagheggiato indicare, perché nulla accomuna i popoli più della musica, il nome di Riccardo Muti, emblema della grandezza dell’Italia davanti al mondo. E nulla mi conforterebbe più del suo assenso.

Non dimentico inoltre di essere stato, nella mia esperienza politica, esponente del Senato. E che di quella assemblea, per volontà del presidente Napolitano, fanno parte altri due gradi italiani, altrettanto universalmente riconosciuti: Carlo Rubbia e Renzo Piano.

Il loro ruolo istituzionale, al di là delle loro scelte personali, li pone tra le figure più adatte a raccogliere il consenso del Parlamento. E proprio per questo, se tali proposte dovessero apparire troppo ambiziose e in qualche modo esterne alla attività politica, benché senatori a vita, il mio orientamento non potrebbe che indirizzarsi verso il presidente della Camera alta, già ora la seconda carica dello Stato, la senatrice Elisabetta Casellati.

Per ragioni istituzionali, prima ancora che politiche, non dubito che gli alleati che hanno proposto il mio nome convergano su quello del Presidente del Senato, senza trascurare una opportuna verifica sulla disponibilità del maestro Muti, del professor Rubbia, dell’architetto Piano.

Ed è con un misto di amarezza, dopo tante malinconiche polemiche, e di soddisfazione per avere contribuito alla indicazione del Capo dello Stato, con la proposta di personalità tanto illustri, che attendo le valutazioni e le considerazioni non solo dei miei alleati, ma dei rappresentanti di tutti i partiti. Con orgoglio, prima che con umiltà»

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