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ORDINE DEI GIORNALISTI.   I VARI SI’   ED I VARI NO….

 

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(Arnaldo De Porti, Maurizio Gasparri e Giuseppe Giulietti al Congresso Nazionale FNSI)

Ho letto con interesse, se vuoi anche in fretta per la lunghezza del testo peraltro molto valido, quanto scrive su “Politicamentecorretto”   il collega Antonio Peragine, a titolo “Ha ancora senso l’Ordine dei Giornalisti”.

Si tratta di una domanda che si fanno in molti, specie ultimamente, con risposta, almeno a mio avviso, che si presterebbe a svariate riflessioni.

Anzitutto io non abolirei l’Ordine  dei Giornalisti perché altrimenti sarebbero da rivedere tutti gli altri Ordini  il cui denominatore comune, nella diversità delle funzioni, tutelano in primis la specifica categoria di ciascuno, ma anche vigilano sull’operato delle medesime. E qui, a mio avviso, ma parlo solo con riferimento all’Ordine dei Giornalisti al quale appartengo,  casca il palco, in quanto l’Ordine dei Giornalisti non sembra affatto vigilare se non attraverso filippiche annuali ad altissimo contenuto deontologico durante le assemblee, ma quasi sempre dall’effetto  “neve al sole”.  Il fatto che un giornale consideri (si fa per dire) la neve di color bianco ed altro di color nero, la dice lunga.  Qui non si tratta di libertà di espressione, ma di interessi personali forzati a salvaguardia della linea editoriale, anche per poter campare di questi tempi non certo facili, ove detta legge il giornalista esperto ed anziano che non ha problemi rispetto ai nuovi iscritti. Io sono del 1935, ergo, potrei anche non parlarne.

Quanto al compenso, al di là di retribuzioni da…ente comunale di assistenza per i giovani, io penso che, per essere iscritti all’Albo non si debbano fare delle discriminazioni sui compensi, anzi vieterei questa regola scarsamente etica per l’iscrizione in quanto, al giorno d’oggi, lasciatemelo dire (come ho già detto anni or sono, parlando anche della discutibile abolizione dell’Ordine,  in un Congresso Nazionale della stampa Italiana, in quanto di “giornalisti” non iscritti, e forse più bravi degli iscritti stessi, ce ne sono a iosa fuori dal contesto in questione. Esattamente come, e scusatemi la divagazione, ci sono migliaia e migliaia di persone più brave ed intelligenti rispetto a tante nell’attuale arco politico istituzionale… ce ne vuol poco, replicherà giustamente qualche buontempone.

Quanto agli esborsi danarosi consistenti per chi assume tirocinanti, di cui parla il Collega Antonio Peragine, non saprei rispondere in quanto non sono editore.

Non voglio emulare, quanto a lunghezza del pezzo, detto Collega,  ma mi par di poter dire  – e questo si  a voce alta !!!! – che i giornalisti oggi approfittano troppo della loro posizione per parlare di se stessi, amplificando inezie indegne di pubblicazione ritenendo esse non appetibili anche se sane ed utili, determinando così  un forte gap fra la categoria e chi legge i giornali che, come diceva un mio Maestro, Indro Montanelli,  e ciò in altri contesti fuori dal contesto giornalistico ,  sono i veri padroni (oserei dire forzatamente editori) dei giornali.

Per questo, oggi la stampa, quanto a prestigio, si è appiattita a livello della politica.

Arnaldo De Porti

Belluno Feltre

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