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8 Febbraio, Safer Internet Day 2022

 

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“Cyber bullismo: la Rete come infrastruttura potenziante in aiuto delle Scuole”: questa la Call to Action di Convy, la Società Benefit che ha ideato Convy School, la prima App contro le vessazioni fra ragazzi

Oggi sono più di 400 le Scuole italiane che hanno aderito al progetto Convy School,

che garantisce la totale riservatezza ai referenti scolastici e agli studenti

La nuova normalità portata dalla pandemia e la didattica a distanza hanno acuito il senso di isolamento dei ragazzi: sempre più presenti on-line, eppure ancora più soli ed esposti agli attacchi della Rete, pericolosa cassa di risonanza per bullismo e cyber bullismo, due facce della stessa medaglia in preoccupante ascesa.  Nel 2021, complice il raddoppio del tempo trascorso “connessi”, il numero di casi di vessazioni online fra ragazzi è cresciuto del 59%: In Italia ne è vittima il 37% degli studenti fra i 13 e i 15 anni, mentre un ampio 31% ha subito violenza fisica. In occasione della 19^ edizione del “Safer Internet Day”, la ricorrenza annuale dedicata a promuovere un uso più sicuro e responsabile del Web e delle nuove tecnologie, Convy Srl – la Società Benefit ideatrice di Convy School, la prima App contro bullismo e cyber bullismo basata su crittografia militare – riaccende i riflettori sull’escalation di questi fenomeni e lancia una decisa Call to Action:

“La pandemia degli ultimi due anni ha, purtroppo, accelerato ed esasperato gli atti di cyber bullismo e creato le cosiddette ‘classi connesse’. Questo significa che la scuola non finisce più quando suona la campanella e gli studenti vanno a casa e così, anche gli atti di bullismo che un tempo rimanevano confinati all’interno dell’istituto, proseguono spesso in rete. Chi subisce atti di cyber bullismo si sente assediato, inseguito anche dentro casa propria, senza possibilità di rifugio o via di fuga. I ragazzi e le ragazze che subiscono atti di bullismo e cyberbullismo non solo hanno problemi di apprendimento scolastico ma spesso affetti di medio lungo termine sulla salute psico-fisica”, dichiara Giovanna Chiesa, Ceo di Convy S.r.l.

E prosegue: “Le problematiche, poi, non riguardano solo le vittime ma anche il bullo. Ecco perché è sempre più urgente garantire un adeguato supporto alle Scuole, che hanno un ruolo centrale nella vita dei nostri ragazzi. Convyschool vuole contribuire a rendere le scuole e associazioni sportive dei luoghi “bulli free”. Questo deve essere fatto sia sensibilizzando i giovani alla corretta gestione delle piattaforme online, aumentando la loro consapevolezza ma anche fornendo il mezzo per aiutarli a chiedere aiuto. Non è più tempo solo di parlarne ma è arrivato il momento di agire e di aiutare le scuole a dotarsi degli strumenti adatti per comprendere, intercettare e risolvere”.

Oltre 400 scuole per il progetto di Convy School

La start up Convy festeggia il suo primo compleanno con un traguardo importante, soprattutto in tempi di pandemia: oltre 400 scuole su territorio nazionale hanno aderito al suo progetto, basato su una tecnologia in grado di aiutare le scuole ad applicare le disposizioni contenute nel Legge N. 71 del 2017.

“Siamo orgogliosi di questo primo traguardo, che dimostra quanto gli istituti scolastici siano sensibili al tema e intendano affrontarlo insieme ai propri studenti. L’App di Convy School facilita la comunicazione tra gli studenti e la scuola, dotandoli di uno strumento familiare grazie al quale sentirsi liberi di confidarsi in totale riservatezza, segnalando i casi critici senza paura”, racconta Giovanna Chiesa.

Nata dall’intuizione imprenditoriale di Valerio Pastore, esperto di sicurezza informatica e di crittografia militare, l’App Convy School è il primo tool digitale ideato per prevenire il cyber bullismo e si inserisce nel più ampio progetto etico e sociale promosso da Convy per l’educazione di ragazzi, famiglie e Scuole alla prevenzione e contrasto del fenomeno attraverso l’uso consapevole del Web. Inoltre, Convy School agevola il referente scolastico nel monitoraggio e individuazione dei casi potenzialmente pericolosi, permettendo, inoltre, l’analisi dei dati anonimi da parte delle istituzioni per monitorare e tracciare il fenomeno.

Fra i partner del progetto Convy School figurano: Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC), Lega Pro, Osservatorio Nazionale Bullismo e Disagio Giovanile, Federazione Italiana di Atletica Leggera, Fondazione Torino Wireless, F.I.R. Italia (Federazione Italiana Rugby).

 

Bullismo e Cyber bullismo: attacco al Cuore dell’Autostima

Il bullismo è una forma di comportamento aggressivo e intenzionale, di natura sia fisica che psicologica, oppressivo e vessatorio, ripetuto nel corso del tempo e attuato nei confronti di persone considerate come bersagli facili o incapaci di difendersi, che tendono a subirlo con rassegnazione e mancanza di autostima. Un fenomeno che trova sul Web un naturale palcoscenico, dando vita alla sua declinazione “cyber”.

 

Ma cosa si intende esattamente per cyber bullismo?

L’Italia è stato il primo paese Europeo ad introdurre la parola cyber bullismo all’interno del proprio ordinamento grazie alla Legge N. 71 del 2017 che all’articolo 2 lo definisce come “qualunque forma  di  pressione,  aggressione,   molestia,   ricatto, ingiuria, denigrazione, diffamazione, furto d’identità, alterazione, acquisizione illecita, manipolazione, trattamento  illecito  di  dati personali in danno  di  minorenni,  realizzata  per  via  telematica, nonchè la diffusione di contenuti on line aventi  ad  oggetto  anche uno o  più  componenti  della  famiglia  del  minore  il  cui  scopo intenzionale e predominante sia quello di  isolare  un  minore  o  un gruppo di minori ponendo in atto un serio abuso, un attacco  dannoso, o la loro messa in ridicolo”.  I dispositivi digitali come cellulari, computer, e tablet si trasformano, quindi, in pericolosi veicoli per la condivisione di informazioni negative, oscene o false, come immagini, testi o video che possono compromettere le informazioni personali della persona vittima dell’attacco e danneggiare la sua reputazione e autostima.”

 

Presidi anti-bullismo in meno di una scuola su due

Nonostante l’impegno e le disposizioni normative, manca ancora un sostegno adeguato alle Scuole per l’attivazione dei presidi anti-bullismo previsti dalla Legge N. 71 del 2017. È ancora sconosciuta, in molte realtà, la figura del docente referente: solo l’11,5% delle Scuole conosce in maniera approfondita le linee guida Orientamento 2021 e meno del 50% ha attuato il protocollo di presa in carico delle situazioni di bullismo e cyber bullismo (Fonte: Studenti.it, 2021).

A completare lo scenario la scarsa informazione delle famiglie e degli studenti sul fenomeno e su come intervenire, la resistenza delle vittime e dei testimoni a denunciare l’atto di bullismo. E ancora: l’assenza di modalità sicure per la ricezione delle segnalazioni da parte del referente scolastico – senza dimenticare che le denunce avvengono ancora attraverso procedure cartacee molto burocratizzate.

 

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