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Roma. Il degrado che non preoccupa Gualtieri
Tutta impegnata, la nuova Giunta del sindaco Gualtieri nella lotta al degrado urbano, ma esiste un degrado visibile, costituito dalle strade sconnesse, dai marciapiedi inpraticabili, dalla sporcizia ovunque, quello cui accennava papa Francesco, quando ha detto: “Roma è una città meravigliosa, che non finisce di incantare; ma per chi ci vive è anche una città faticosa, purtroppo non sempre dignitosa”. Ed esiste un degrado meno visibile,  ma che reca maggiore danno a moltissimi cittadini.  E’ il degrado di gran parte delle case di edilizia popolare. Leggo su “abitarearoma.it” che “da anni diverse palazzine di via A. Mammucari, a Tiburtino III,  hanno sotterranei e locali delle cantine inondati da liquami fognari, con le conseguenze igieniche che si possono immaginare (zanzare, scarafaggi, topi), e col rischio che sia compromessa la stabilità degli edifici stessi. L’intonaco delle pareti esterne dei palazzi cade a pezzi, l’acqua piovana s’infiltra sotto i pannelli di cemento, nelle crepe profonde dei muri, arrugginisce i tondini di ferro, entra negli appartamenti che si riempiono di umidità e di muffa. Il sistema antincendio nelle scale, vecchio di trent’anni, non è più utilizzabile”. Non è degrado questo? Eppure la nuova amministrazione, come le diverse che l’hanno preceduta, non sembra preoccuparsene, è come se non esistesse.
Carmelo Dini

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