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EMERGENZA UCRAINA

 

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ANTONIANO: «DAI FRATI DI KONOTOP, ODESSA E KIEV APPELLO URGENTE PER CIBO E MEDICINE»

Le storie e le voci di chi è in prima linea in Italia, in Ucraina e al confine

Antoniano, con la rete Operazione Pane, si mobilita per aiutare i francescani che operano nelle città colpite dalla guerra. Al via raccolta fondi per offrire accoglienza a chi attraversa il confine e supporto a chi resta. La testimonianza di fra Faustino, frate ucraino che accoglie in Italia le famiglie in fuga.

 

10 marzo 2022

 

«Sono molto preoccupato per la mia terra, ma adesso dobbiamo solo unire le forze per dare il nostro massimo sostegno alla gente dell’Ucraina». L’appello arriva da fra Faustino, frate francescano di origini ucraine del convento di Terrasanta di Bordighera (Imperia), che in questi giorni si sta impegnando senza sosta per accogliere le famiglie in fuga dalla guerra, mamme e bambini che hanno perso tutto e hanno urgente bisogno di un posto dove dormire, un piatto caldo da mangiare e un supporto per i beni di prima necessità.

Al suo fianco l’Antoniano che, in questi difficili giorni, ha esteso all’Ucraina la rete solidale di Operazione Pane, con interventi nel Paese, ai confini e in Italia, dove stanno arrivando migliaia di persone in fuga dalla guerra. Secondo le prime stime, in Italia potrebbero arrivare 800mila profughi, che avranno bisogno di accoglienza e sostegno.

 

In particolare, l’Antoniano, con Operazione Pane, sostiene tre strutture francescane ucraine a Konotop, Odessa e Kiev e una struttura in Romania impegnata ad offrire supporto alle mamme e ai bambini che attraversano il confine dell’Ucraina. In Italia Operazione Pane aiuta, inoltre, le realtà francescane che stanno accogliendo gli ucraini che scappano dalla guerra, come il convento di Bordighera e quello di Montenero, in provincia di Imperia.

 

IN ITALIA. «Nel convento di Bordighera – aggiunge fra Faustino – sono già arrivate 4 mamme con 6 bambini dai 7 ai 10 anni e uno di 16. Arrivano da Odessa: il 24 febbraio si sono svegliati con il rumore e i lampi delle bombe, perché vivono proprio vicino l’aeroporto, che è stato tra i primi obiettivi colpiti. I primi giorni si sono nascosti nei sotterranei della città, ma la situazione stava diventando sempre più pericolosa, così hanno deciso di scappare. In 27 ore hanno percorso 80 chilometri e sono arrivati al confine con la Moldavia, da dove hanno poi raggiunto Bordighera». Il trauma che hanno subito condiziona già le loro vite: «Mi sono dimenticato di dire loro che qui vicino passa la ferrovia, appena hanno sentito il rumore del treno si sono spaventati», racconta fr. Faustino.  «Tutti noi ci siamo preparati per accogliere i profughi nel migliore dei modi – prosegue – Abbiamo preparato i letti, organizzato i tavoli per mangiare, stiamo mettendo da parte scorte alimentari, medicinali e pannolini per i bambini. Nei prossimi giorni aspettiamo l’arrivo di altre persone nella casa di accoglienza al Santuario di Montenero. Tutto deve essere pronto. Arriveranno sempre più persone».

 

Anche a Bologna sono in arrivo le prime famiglie ucraine e Antoniano sta lavorando in rete con le istituzioni locali e le altre realtà del territorio per garantire accoglienza a tutti, supporto in caso di bisogni economici e materiali oltre che assistenza da parte del centro di ascolto. Sono già arrivati 2 mamme e 5 bambini che sono stati accolti presso le case dell’Antoniano. «Siamo in contatto con le realtà francescane in Ucraina e siamo al lavoro per offrire il nostro aiuto alle famiglie che arriveranno nei prossimi giorni. Stiamo ricevendo tante richieste e ci stiamo preparando ad affrontare questa emergenza, per dare il nostro sostegno e aiutare tutti coloro che hanno bisogno. Tutto deve essere pronto per accoglierli e dare loro un po’ di serenità dall’orrore della guerra», sottolinea fra Giampaolo Cavalli, direttore di Antoniano.

 

IN UCRAINA. Anche Fra Faustino, insieme all’Antoniano e nell’ambito del progetto Operazione Pane, è in continuo contatto con i francescani che vivono in Ucraina e che in questi giorni stanno assistendo le tantissime persone che cercano disperatamente un aiuto e un rifugio.

 

Operazione Pane, in particolare, sostiene tre realtà francescane ucraine: a Konotop, a Odessa e a Kiev.

Il convento di Madonna di Fatima di Konotop si trova a circa 90 chilometri dal confine con la Russia; i frati hanno aperto fin da subito le porte della chiesa per accogliere civili, principalmente mamme e bambini. Fr. Romualdo, insieme ai suoi confratelli, sta accogliendo le famiglie garantendo loro un posto dove dormire al sicuro e un pasto caldo. Molti anziani sono rimasti nelle loro case, sebbene gravemente danneggiate: i frati vanno da loro ogni giorno, portando cibo e assistenza. Trovare risorse per tutti comincia a diventare faticoso, iniziano a scarseggiare cibo, medicine e tutto il necessario per chi in questi giorni sta perdendo tutto.

A Odessa i francescani assieme agli altri religiosi distribuiscono ogni giorno un pasto caldo a centinaia di persone. Molte famiglie sono state evacuate in zone più sicure dove continuano a ricevere il sostegno dei francescani.

 

«Siamo in continuo contatto con i fratelli ucraini, soprattutto con i frati che si trovano a Kiev, Odessa e Konotop – conclude fr. Faustino – In questi giorni in Ucraina fa molto freddo e, oltre al cibo e al riparo, c’è tanta necessità di medicinali antinfluenzali. Dall’Italia stiamo aiutando i nostri fratelli in Ucraina affinché nessuno venga lasciato solo».

 

AL CONFINE.  La situazione, in queste ore, è molto difficile anche nei Paesi che confinano con l’Ucraina, come la Romania, dove si stanno riversando molte delle persone che riescono a scappare, soprattutto dalla parte occidentale del paese. Qui, c’è la città di Brăila, dove Suor Nicoleta e le sue consorelle della Casa del Sorriso di Mariele sono un punto di riferimento per mamme, bambini e anziani che riescono a fuggire. Sostenute da Operazione Pane, offrono loro aiuto concreto: cibo ma anche sostegno psicologico. Le suore della comunità si occupano del coordinamento dei volontari e delle risorse materiali, creando una rete di connessione con altre associazioni che possano intervenire per aiutare le donne e i bambini provati dalla guerra. Organizzano, inoltre, corsi, laboratori, momenti di svago in cui i bambini trovano uno spazio sicuro dove poter giocare e le mamme possono imparare la lingua rumena, così da integrarsi all’interno della nuova realtà nel miglior modo possibile.

 

«Il 24 febbraio 2022 è un giorno che non scorderemo mai – conclude fra Giampaolo Cavalli, direttore di Antoniano – i giornali riportano notizie che sembrano appartenere a un tempo lontano: la Russia invade l’Ucraina. Missili su Kiev, carri armati all’ingresso di Lviv, lunghe file di civili che scappano. Il mio pensiero va a loro, alle migliaia di famiglie, ai bambini ricoverati negli ospedali, ai papà, ai giovani ucraini e russi costretti a lasciare le loro famiglie per combattere una guerra che non hanno scelto. Sono centinaia di migliaia le persone sfollate che stanno cercando riparo in un’altra nazione. Case distrutte, ospedali danneggiati. Chi è ancora nelle proprie case spesso è privo di acqua, elettricità. Queste persone sono parte di noi, non possono essere lasciate sole. Ciascuno può fare la sua parte! Ora, più che mai, dobbiamo aiutarle».

 

Per aiutare le realtà francescane che stanno sostenendo la popolazione ucraina, nel Paese, in Italia e ai confini

l’Antoniano ha attivato una campagna di raccolta fondi.

Per donare: https://www.antoniano.it/campagne/emergenza-ucraina/

 

Ufficio Stampa: Atlantis Company

Roberta D’Urso: 375.6654839 – roberta.durso@atlantiscompany.it

Valeria Longoni: 375.518 9415 – valeria.longoni@atlantiscompany.it

Maria Chiara Zilli: 375.5637748 – mariachiara.zilli@atlantiscompany.it

 

 

ANTONIANO. L’Antoniano è un luogo dove si vive concretamente la solidarietà e dove le iniziative culturali, l’intrattenimento e la comunicazione sociale vengono declinati secondo i valori francescani, riprendendo, rinnovando e alimentando lo spirito francescano e mettendolo al servizio dei più deboli e del mondo dell’infanzia. Nasce dal sogno di un giovane francescano – Padre Ernesto – in un lager della Seconda guerra mondiale: “servire i poveri come in un ristorante” e mettere a frutto il talento dei giovani. Nasce da una promessa per l’avvenire da nutrire con tenacia e realizzare con perseveranza.

L’Antoniano è stato fondato nel 1954, quando i frati minori del Convento di Sant’Antonio di Bologna hanno posto le basi per una sfida importante: portare l’esperienza quotidiana e concreta del Vangelo in mezzo alla gente sull’esempio di San Francesco d’Assisi.  Le iniziative originarie – la mensa per i poveri, l’Accademia d’Arte Drammatica, il cinema-teatro – negli anni Sessanta sono state affiancate da attività del tutto inedite: le produzioni televisive e discografiche. Tra queste, lo Zecchino d’Oro destinato a diventare un attesissimo appuntamento annuale, una chiave dell’immaginario, un tassello importante nella storia della televisione italiana. Nel corso degli anni sono nate nuove realtà, come il Centro terapeutico Antoniano per i bambini disabili, e sono stati attivati nuovi progetti in favore dell’infanzia e di chi vive in situazione di emergenza e bisogno.

Attraverso il progetto “Operazione Pane” Antoniano, oltre ad essere molto attivo a Bologna, sostiene una rete di 17 mense francescane distribuite su tutto il territorio nazionale, offrendo sostegno per l’erogazione quotidiana dei pasti e per le successive attività di reinserimento sociale e lavorativo per le persone aiutate.

LE ATTIVITÀ DI ANTONIANO NEL SOCIALE. Antoniano è casa e famiglia per le persone più fragili. Apre le proprie porte alle persone che vivono in difficoltà e chiedono aiuto. Tende una mano chi cerca un’opportunità per ripartire. Seguendo gli insegnamenti di San Francesco, Antoniano va incontro alle persone e aiuta chi ha perso il lavoro, chi ha fame, chi non ha un tetto, chi scappa dalla guerra: tutte persone in cerca di una mano che le sostenga e le accompagni verso un futuro più sereno. I valori guida di Antoniano sono rispetto, solidarietà, condivisione e fraternità. Il sostegno offerto ai più fragili si sviluppa in un percorso di 4 passi:

  • Il pasto perché offrire un posto a tavola significa donare dignità e amore come in una famiglia
  • L’ascolto, perché bisogna conoscere l’altro, i suoi pensieri e i suoi bisogni per potergli stare accanto
  • L’accoglienza, perché solo quando ti senti a casa puoi riprendere in mano la vita e affrontare il mondo
  • L’aiuto, perché la sfida quotidiana può essere la spesa o il pagamento di una bolletta, ma anche fare una corsa insieme agli altri bambini.

 

 

 

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