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I partenopei espugnano il Bentegodi di Verona con il suo totem nero nella città dove aleggia un razzismo vergognoso dimostrato anche da uno striscione disgustoso esposto al di fuori dello stadio, ma si sa la madre dei cretini è sempre incinta. Spalletti ha dimostrato di essere una persona intelligente che sa imparare dagli errori commessi e si affida a calciatori che prima di tutto sono uomini e vogliosi di arrivare a determinati traguardi. Nel calcio non basta solo la tecnica ma occorrono anche altre doti che fanno grande un calciatore. Spalletti preferisce  Lozano al 50 per cento ad Insigne ed Anguissa a Zielinsky. Il tecnico azzurro imposta un Napoli con un centrocampo a tre, Lobotka metronomo, con ai lati il camerunese   e Fabian Ruiz. Scelta indovinata in una partita dove contavano ritmo e fisicità infatti il Verona di Tudor gioca da sempre sopra ritmo e uomo contro uomo. Altra  chicca di Spalletti é la linea difensiva con i due centrali molto alti. Koulibaly, inutile dirlo, dominatore assoluto. La partita è spigolosa con molti  scontri fisici al limite del regolamento. Di calcio tecnico se ne vede poco con un Napoli che lancia lungo su Osimhen indiavolato e su Lozano. Al 13’ il Napoli passa in vantaggio. Osimhen sale in cielo e  colpisce di testa con violenza un cross di Politano dalla destra a coronamento della prima vera azione della partita. La curva azzurra gioisce con i veronesi ammutoliti. La partita continua con azioni  frenetiche da entrambi le parti  ma le azioni da goal  sono inesistenti con l’ eccezione  di un tiro a giro di Fabian al 22’ di sinistro sul quale Montipo’ non si fa sorprendere e devia allungandosi in angolo. Termina un primo tempo dal grande ritmo. I 22 si sono affrontati semza paura. Parte la ripresa ed il copione non cambia. Arriva il solito infortunio per Ospina che in uscita bassa viene colpito alla mano al 50’ da Ceccherini. Il portiere stringerà i denti e resterà in campo. Al 65’ arrivano i primi cambi di Spalletti. Escono Lozano e Politano stremati per Insigne ed Elmas. Al 72’ il Napoli sfrutta un regalo di Ceccherini con Di Lorenzo che si invola sulla destra e crossa rasoterra per Osimhen che trafigge Montipo’ per la seconda volta e poi corre a festeggiare sotto le gradinate dei supporters azzurri la doppietta personale. Sembra tutto finito ma il Verona accorcia le distanze al 76’ con Faraoni, sempre lui, sfruttando di testa un cross di Tameze proveniente dalla destra. La partita si infiamma. Glii scaligeri aumentano il ritmo e cercano di sfondare sulle fasce ma tutto termina all’80’ minuto con l’espulsione per doppia ammonizione di Ceccherini che tocca di mano una ripartenza azzurra a centrocampo. Migliori del Napoli Osimhen, Anguissa e Di Lorenzo che con quella di oggi raggiunge le 42 partite consecutive giocate da titolare. Un Napoli concreto e cinico supera  il Verona con le stesse armi, questa volta Spalletti incarta Tudor e il sogno continua.

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