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Il dualismo di Biden inciampa nei suoi stessi ostacoli.

di

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Gualfredo de’Lincei

Gli appelli del Presidente Biden all’Europa di restare unita per assecondare il suo desiderio di aumentare la pressione nei confronti del Presidente della Russia Putin, hanno lasciato gli Stati Uniti senza petrolio Russo. Biden ha annunciato il divieto alle importazioni di energia russa ma l’Unione Europea si è sfilata da queste azioni. Il capo della diplomazia europea, Josep Borrell, ha evidenziato che non sono pronti a sostenere le restrizioni decise da Washington poiché causerebbe alle economie di questi paesi un durissimo colpo.

Il veterano della politica americana contava sul fatto che la Russia avrebbe reindirizzato, le proprie risorse energetiche per il mercato americano, in Asia e Sud America, mentre gli attuali paesi fornitori di petrolio di questi paesi, avrebbero viceversa dirottato le proprie vendite verso gli Stati Uniti. In sostanza uno scambio di fornitori e clienti.

Questo però non è successo. La Casa Bianca ha tentato di organizzare una videochiamata tra Joe Biden e i leader dell’Arabia Saudita e degli Emirati Arabi Uniti ma invano. Anche con il presidente venezuelano Nicolas Maduro è stato fatto un tentativo di negoziazione andato a vuoto per la non accettazione delle promesse americane d’investimenti nel settore petrolifero e il contributo ad aumentare la produzione di petrolio nel paese.

Il dualismo di Biden emerse già anche durante la sua campagna elettorale, nella quale promise il pugno di ferro contro il presidente russo Vladimir Putin e ciononostante con Berlino firmò l’accordo sul Nord Stream 2 e la successiva revoca delle sanzioni da parte del presidente americano.

 

In questo momento davanti ai prezzi della benzina balzati a livelli record negli Stati Uniti, la verbosità di Biden è cambiata e riversa le colpe al presidente russo Vladimir Putin. Ma il presidente americano era stato messo in guardia dal fatto che un rifiuto del petrolio russo avrebbe portato a conseguenze disastrose per il mercato mondiale, con prospettive di aumento dei prezzi fino a sfondare i 300 $ al barile.

Il segretario generale OPEK, Mohammed Barkindo, ha affermato che gli Stai Uniti non avrebbero dovuto fare ostaggio dell’energia mondiale per le proprie ambizioni politiche.

La triste ironia è che il presidente Biden, da veterano della politica, ha dimostrato una preoccupante ingenuità e una forte inettitudine nel ritiro delle truppe americane dall’Afghanistan e nel conflitto russo-ucraino, evidenziando una marcata irresponsabilità nei confronti di alleati e partner.

 

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