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Mario Draghi come un genitore insensato
“I comunisti e le sinistre in Ucraina sono fuorilegge da tempo, i loro militanti vengono arrestati e fatti sparire. A volte finiscono nelle camere di tortura dei battaglioni nazisti… Le persone sospette di essere filo russe sono considerate spie e sabotatori, basta una denuncia anonima e miliziani e poliziotti colpiscono” (Micromega del 21 marzo). Cose del genere accadevano in Germania, al tempo di Hitler.
Recita un proverbio napoletano: “So’ ddoje maruzze: una fete e n’ata puzza”. Due chiocciole, due lumache dal pessimo odore, Putin e Zelensky. Ora, ditemi voi se non è vergognoso che il Parlamento italiano batta entusiasta le mani ad una delle due chiocciole puzzolenti, a Zelensky che, infischiandosene di tutto e di tutti, sogna la terza guerra mondiale.
Ditemi voi se non è vergognoso che Mario Draghi affermi: “L’Italia vuole l’Ucraina nell’Unione europea”. Sicuro che gli italiani vogliono avere a che fare con una delle due chiocciole? Ed è sicuro, Mario Draghi, che tante famiglie italiane in gravi difficoltà economiche, siano d’accordo che si spendano fior di quattrini per inviare armi all’Ucraina?
Non si comporta, Mario Draghi, come un genitore insensato che per aiutare i figli degli altri affama i propri?
Renato Pierri 

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