Advertisement

Pompe di calore: la tecnologia al servizio dell’ambiente 

 

Advertisement

A cura di Matteo Refosco, Business Development Section Manager – Heating and Mini Chillers, Air Conditioning di Mitsubishi Electric

 

La protezione e la salvaguardia dell’ambientale, oltre alla necessità di impiegare energia “verde”, sono sempre più sentite e condivise. All’interno di questo contesto le pompe di calore suscitano sempre più interesse poiché sono una valida alternativa alle soluzioni che impiegano combustibili fossili: infatti non solo sfruttano in modo sostenibile gli elementi della natura, ma permettono anche di godere di benefici economici e di un considerevole risparmio in bolletta.

 

Nell’ultimo anno poi, il segmento delle pompe di calore è in continua crescita e nel 2020 ha registrato un aumento del 19% a livello europeo (fonte EHPA – European Heat Pump Association) rispetto all’anno precedente. A livello nazionale, Assoclima stima inoltre un aumento del 120% nel 2021 rispetto al 2020. Questo, non solo perché sta diventando la tecnologia di riscaldamento numero uno nel segmento delle nuove costruzioni, ma anche perché prendono sempre più piede anche nel settore delle ristrutturazioni.

 

Ed è proprio la tecnologia che fa la differenza, poiché sfrutta l’energia termica proveniente da fonti rinnovabili esterne come l’aria, l’acqua e il sottosuolo, per il riscaldamento, il raffrescamento e la produzione di acqua calda sanitaria, rendendo confortevole l’ambiente domestico. In questo modo è possibile produrre calore senza utilizzare combustibili fossili, utilizzando fonti di energia totalmente rinnovabili e gratuite.

 

Le pompe di calore non sono tutte uguali, infatti si distinguono per la fonte di energia utilizzata: pompa di calore aria-acqua: sfrutta l’energia termica contenuta nell’aria esterna per trasferirla all’acqua dell’impianto; pompa di calore aria-aria: trasferisce l’energia termica tra l’aria esterna e l’aria interna per raffrescare o riscaldare gli ambienti (ad esempio, le unità di climatizzazione interne sono pompe di calore aria-aria); pompa di calore acqua-acqua: tipologia che sfrutta l’energia termica dell’acqua di falda; pompa di calore geotermica: utilizza l’energia termica proveniente dal suolo.

 

Dopo aver visto i diversi modelli di pompe di calore, è bene spiegare come funziona una pompa aria-acqua, il sistema più diffuso. Nelle pompe di calore aria-acqua, l’aria esterna viene impiegata in un ciclo frigorifero che trasferisce il calore da un fluido più freddo (l’aria esterna appunto) ad uno più caldo, ossia l’acqua dell’impianto di riscaldamento e/o dell’acqua sanitaria.

 

La pompa di calore può anche essere utilizzata per il raffrescamento, poiché è in grado di trasferire il calore da un fluido più caldo (l’acqua dell’impianto) ad uno più freddo (l’aria esterna), con lo stesso principio base di funzionamento di un frigorifero. E’ evidente quindi come l’impiego di un sistema di questo tipo abbia diversi vantaggi: un unico impianto per il comfort di casa per il riscaldamento, il raffrescamento e la produzione di acqua calda sanitaria, la possibilità di collegarlo a un impianto fotovoltaico, consumo di energia “verde” e soprattutto, pieno rispetto dell’ambiente poiché non emette alcuna emissione.

 

Anche Mitsubishi Electric ha una propria linea di pompe di calore aria-acqua chiamata Ecodan, che unisce ridotto consumo energetico, massima efficienza e attenzione all’ambiente: le nuove unità esterne Ecodan R32 SUZ-SWM con capacità 4,00, 6,00, 8,00 kW, utilizzano infatti il gas refrigerante a basso GWP (Global Warming Potenzial) R32, contribuendo a ridurre le emissioni di gas a effetto serra.

 

Le unità esterne, in abbinamento ai moduli interni D-generation, permettono di raggiungere la massima classe A+++ in riscaldamento e A+ per la produzione di acqua calda sanitaria. Comfort e prestazioni sono garantiti fino a -20°C e la temperatura acqua in mandata fino a 60°C permette di adattarsi a ogni configurazione impiantistica.

 

I moduli interni D-generation, da abbinare alle unità esterne Ecodan R32, possono essere di due tipi: hydrobox, unità compatte installate a parete con possibilità di collegare un bollitore esterno di acqua calda sanitaria o hydrotank, unità installate a pavimento con bollitore per l’acqua calda sanitaria integrato disponibili nei volumi 170, 200 e 300 litri. Quest’ultime sono soluzioni all-in-one particolarmente adatte nel caso di utilizzo della pompa di calore in edifici residenziali, poiché permettono di evitare lavori in cantiere e ingombri maggiori, oltre che soluzioni esteticamente poco gradevoli.

Le nuove versioni Hydrobox e Hydrotank D-Generation permettono di ridurre il quantitativo minimo di acqua di impianto, che risulta di circa 1 litro per KW di potenza dell’unità esterna rispetto ai 4 litri per KW dei modelli precedenti.

 

I moduli Hydrobox sono altresì installabili nel modulo “Inwall”, il sistema ad incasso da esterno che racchiude tutte le componenti impiantistiche della pompa di calore, lasciando libero lo spazio all’interno dell’edificio. Inwall rappresenta la soluzione ideale in caso di nuovi edifici o ristrutturazioni rilevanti.

Informazione equidistante ed imparziale, che offre voce a tutte le fonti di informazione

Advertisement
Articolo precedenteSpagna e Marocco rilanciano la cooperazione. Ora è il momento dell’Italia
Articolo successivoHARRY STYLES: da oggi in radio e in digitale “AS IT WAS”, il nuovo singolo che anticipa il terzo album, “HARRY’S HOUSE”, in uscita il 20 maggio e da oggi in pre-order!

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui