Il Comune di Roma ed i secchi della spazzatura sbagliati
A Roma ci sono i nuovi secchi per la spazzatura. Nuovi fiammanti hanno sostituito i vecchi secchi preesistenti. Ma sbagliati.
Non servono alla bisogna non solo perché insufficienti ma perché sovvertono le leggi ed i canoni della ragionevolezza, dell’igiene e della efficienza.
I vecchi secchi si aprivano con una pressione della suola della scarpa e ciò consentiva di evitare di usare le mani per poter aprire il coperchio. Questi nuovi invece, si aprono con le mani. Con una mano si apre il coperchio e con l’altra si getta il sacchetto all’interno.
La domanda sorge proprio spontanea: Ma come obbligate i cittadini ad usare le mani per aprire un coperchio che precedentemente si apriva con i piedi proprio in tempi di pandemia?
Tocchi tu che tocco io, tocchiamo tutti e diffondiamo meglio i contagi? Chi lo avrebbe mai detto che questa scelta sarebbe andata contro la ragionevolezza, la convenienza e l’igiene in un colpo solo? Sarebbe curioso andare a chiedere se costano di meno oppure di più dei precedenti decisamente migliori!
Ma non basta. Infatti questi secchi hanno poi degli oblo ristretti da una ‘imene’ fatta di gomma attraverso la quale i sacchetti non ci passano e quindi a cosa servino proprio non si sa anche perché neanche un fazzolettino di carta usato per soffiarsi il naso ci passa se non si spinge bene dentro con le mani.
Vogliamo parlare anche del fatto che la maggior parte del tempo molti secchi sono a terra in quanto cadono spesso probabilmente per la loro leggerezza?
Il Comune di Roma dovrebbe spiegare ai cittadini e dare conto di queste scelte incomprensibili e sbagliate non fosse altro per riconoscerne le negligenze e chiedere scusa alla cittadinanza.(s.v.)
foto s.viglia
