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Sabato 7 maggio 2022, ore 21

Milano, Conservatorio Giuseppe Verdi (via Conservatorio 12)

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La voce di Noa a fianco di Opera San Francesco per i Poveri per l’emergenza Ucraina

 

L’artista israeliana, che celebra trent’anni di carriera internazionale, in concerto

a sostegno delle attività di aiuto e assistenza destinate ai profughi ucraini

 

Una serata in nome della solidarietà e della pace in compagnia di una voce straordinaria. È il concerto che Noa terrà sabato 7 maggio 2022 alle ore 21 al Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano (via Conservatorio 12) a sostegno di Opera San Francesco per i Poveri onlus.

La celebre artista israeliana porterà sul palco i temi che da sempre contraddistinguono la sua produzione artistica e che oggi sono più attuali che mai: la compassione, l’amore e il rispetto per il prossimo saranno al centro di un appuntamento dedicato all’emergenza Ucraina. I fondi raccolti contribuiranno infatti alle attività di Opera San Francesco destinate ai profughi ucraini sia a Milano dove si sono rifugiati sia nel loro Paese.

 

Insieme al suo storico trio di musicisti – Gil Dor alla chitarra, Ruslan Sirota al pianoforte, Omri Abramov al basso e sax – Noa proporrà un percorso musicale attraverso le sue canzoni più famose. A partire dal disco Noa, prodotto da Pat Metheny nel 1994, fino agli ultimi album Letters to Bach e Afterallogy, il concerto si snoderà tra passato e presente per celebrare i trent’anni di carriera internazionale dell’artista, iniziata proprio in Italia, a Catania, nel 1992.

Come sempre accade quando Noa si esibisce, le più profonde riflessioni troveranno un canale espressivo semplice e diretto nella sua potente voce, che ha pochi uguali al mondo. La serata è resa ancora più speciale dallo stretto rapporto che da molti anni lega Noa, invitata più volte anche ad Assisi, all’ordine Francescano.

 

In questa occasione l’artista sarà accanto a Opera San Francesco per i Poveri per aiutare concretamente i profughi ucraini. Impegnata dal 1959 a Milano nell’assistere tutti coloro che hanno bisogno di aiuto, in queste settimane OSF, come sempre, apre le sue porte anche a donne, uomini e bambini in fuga dalla guerra, garantendo non solo una risposta ai bisogni primari – un pasto caldo, una doccia e abiti puliti – ma anche conforto, ascolto e attenzione.

Solo lo scorso anno OSF ha accolto oltre 17mila persone offrendo più di 600mila pasti nelle sue mense di corso Concordia e piazzale Velasquez, erogando oltre 22mila ingressi al servizio di igiene personale, oltre 4mila cambi d’abito e quasi 30mila visite mediche al Poliambulatorio. Può contare sul sostegno di più di 1000 volontari, di cui circa 200 sono medici.

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