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PROTESTA DAVANTI ALLA CORTE D’ASSISE DI BRESCIA PER SALVARE CUORE

Gli animalisti si sono fatti sentire davanti alla Corte d’Assise di Brescia, nel presidio antispecista organizzato dal Rifugio Grugno Clandestino e parte in causa Associazione Radicale Antispecista. Presenti al presidio attivisti e associazioni di varie città, tra cui, oltre agli organizzatori, anche Meta Parma, Fronte Animalista, Avi Parma e Salviamo i macachi di Parma. Con cartelloni, megafoni, cori di “libertà per tutti gli animali” e uno striscione con la scritta “la vostra idea di giustizia è sporca di sangue”, gli attivisti hanno difeso la vita del maiale ribattezzato Cuore, un maiale malato che verrà soppresso e bruciato in un forno fusorio per un esperimento giudiziale. La sentenza della Corte d’Assise di Brescia ha infatti deciso di utilizzare un maiale per un test mirante a testare come fonde un corpo in un forno fusorio, nell’intento di simulare ciò che possa essere accaduto all’imprenditore Mario Bozzoli, scomparso nel 2015. Contro questa sentenza si sono alzate le voci delle associazioni e di tantissimi cittadini, e un gruppo di animalisti ha deciso di far sentire la propria voce anche davanti alla Corte d’Assise di Brescia. Gli interventi antispecisti di Angela e Silvia del Rifugio Grugno Clandestino hanno urlato la voglia di libertà degli animali rinchiusi nei laboratori, il loro aver voglia di vivere, i loro tentativi di ribellarsi e sfuggire alla morte. “Gli animali si ribellano, scappano dai mattatoi e dai luoghi di sfruttamento, vogliono salvarsi, la resistenza animale non si può più ignorare, e noi siamo qui per loro.” Gli attivisti hanno spiegato che i maiali sono affettuosi, intelligenti, sensibili, e che quello che succede a questi animali, sfruttati e uccisi, è un’atrocità non più sostenibile. Cuore, questo il nome scelto per il maiale dagli animalisti per restituirgli la sua identità di essere senziente, è il simbolo di tutti gli animali rinchiusi nelle gabbie degli allevamenti e mandati a morire nei mattatoi, resi invisibili agli occhi del mondo, privati dei loro diritti di esseri senzienti. “Non accettiamo questa sentenza, non accettiamo l’ennesima prevaricazione sugli animali non umani, loro sono creature come noi, anche loro hanno diritto a vivere. Le nostre proteste non si fermeranno, continueranno per Cuore e per la libertà di tutti gli animali.” Gli animalisti continuano a protestare affinchè l’esperimento venga fermato, e il maiale dato in adozione per poter essere curato in un rifugio.

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Se niente cambierà, il prossimo 27 aprile verrà soppresso e buttato nel forno fusorio della fonderia Gonzini di Provaglio d’Iseo.

Tutti gli attivisti e i cittadini firmatari della petizione “Salviamo Cuore”, che ha già superato 8.700 firme, e le tante associazioni animaliste che si sono mobilitate contro questa sentenza, attendono ora un riscontro, sperando in una scelta etica e in un lieto fine che sarebbe l’unico possibile giusto epilogo.

 

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