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Ieri ho partecipato, e con molto piacere, ad un incontro on line con gli studenti ed i docenti della Scuola  di Arti e Mestieri Bertazzoni di Suzzara organizzato per discutere di Educazione civica con il Prof. Ezio Sina e il Prof. Michele Corradi, autore del libro Salus civitatis, ed è stata anche l’occasione per annunciare la presentazione di una proposta di legge, a mia prima firma, per modificare la legge 92 del 2019 e dare a questa materia una dignità che oggi si stenta a riconoscerle a causa della trasversalità e soprattutto  della scarsa valorizzazione dei docenti di discipline giuridiche ed economiche nell’insegnamento, questi ultimi relegati comunque nel ruolo di semplici comparse nelle dinamiche didattiche e, solo se presenti,  nelle istituzioni scolastiche di riferimento. 

La proposta prevede che le funzioni di coordinamento nell’insegnamento dell’educazione civica vengano affidate, in tutte le scuole del primo e del secondo ciclo, ai docenti di discipline giuridiche ed economiche e che nel primo biennio di tutte le scuole secondarie di ogni indirizzo l’educazione civica venga sostituita con l’insegnamento di diritto ed economia. Oggi mi attendo che, in coerenza con l’impegno preso con l’ordine del giorno approvato in occasione della legge di bilancio 2022, il Governo valuti realmente l’opportunità di accogliere le modifiche richieste per ritornare a costruire una scuola intorno agli studenti e alle loro esigenze, studenti che, peraltro, a gran voce richiedono l’insegnamento della materia diritto ed economia ( basta andare a vedere la registrazione della web tv della commissione cultura del 21 febbraio 2022 ). 

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L’insegnamento del diritto e dell’economia, infatti, è sempre più indispensabile ai nostri giorni. Oltre a consegnare alle giovani generazioni gli strumenti per comprendere il proprio ruolo di cittadino, dei propri diritti e dei propri doveri e delle dinamiche economiche della nostra società, non va sottovalutato il contributo fondamentale che tale insegnamento fornisce per sviluppare le capacità di senso critico delle giovani generazioni. Non dovrebbe, forse, essere questo l’obiettivo primario della scuola ? E non mi si obietti che l’impegno economico è particolarmente gravoso. Perché la cultura, con la C maiuscola, non ha prezzo. Perché nell’interesse delle giovani generazioni, nulla può risultare veramente gravoso.

Pensiamo, piuttosto, a limitare spese inutili quali quelle che ogni anno vengono impegnate per sostenere una elefantiaca produzione di progetti esterni nelle scuole. Non sono contraria ai progetti, sia chiaro, ma auspico – soprattutto pensando alle ultime notizie che stanno emergendo dalle indagini del nucleo valutario della Guardia di Finanza di Roma – che gli stessi siano in grado di incidere in maniera mirata e positivamente sulla crescita culturale degli studenti mentre, in molti, troppi casi, si rivelano solo come fonte di ritorno economico esclusivamente per gli organizzatori. Soprattutto in un tema così delicato come la legalità e soprattutto continuando ad ignorare i docenti specializzati della A046  già in organico ed il fondamentale contributo che apportano quotidianamente e che potrebbero apportare ulteriormente se la disciplina fosse adeguatamente valorizzata. Senza dimenticare tutti quelli che aspirano ad entrare, a pieno titolo, nel mondo della scuola. 

Elisabetta Barbuto

M5S Camera dei Deputati

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