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Annunciata la quarta parte di programmazione, fino al 29 giugno
della rassegna promossa da CSC – Cineteca Nazionale con il sostegno del Ministero della Cultura e in collaborazione con Circuito Cinema e Fondazione Sistema Toscana

Confermata a Roma
la programmazione
il lunedì, martedì, mercoledì e la domenica

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www.fondazionecsc.it
Roma, Cinema Quattro Fontane | Firenze, Cinema La Compagnia
fino al 29 giugno 2022

Omaggi a:
CLAUDETTE COLBERT, AL CINEMA NOIR, JUDY GARLAND, MAURO BOLOGNINI

 

XX SECOLO. L’INVENZIONE PIÙ BELLA, la rassegna promossa da CSC – Cineteca Nazionale, giunge al traguardo finale della sua prima, fortunata edizione, con una quarta e ultima parte – in programma dal 9 maggio al 29 giugno – che ha il compito di congedarsi dal pubblico di Roma e Firenze e insieme di dargli appuntamento all’anno prossimo per una nuova stagione di grande cinema.

 

Curata come sempre da Cesare Petrillo (tra i più autorevoli conoscitori, non solo in Italia, del “cinema classico”, e fondatore con Vieri Razzini di Teodora Film), la quarta parte – sempre al cinema Quattro Fontane di Roma e al cinema La Compagnia di Firenze – si apre lunedì 9 maggio nel segno di una delle massime star di Hollywood, CLAUDETTE COLBERT, la diva che – insieme alle colleghe Myrna Loy e Carole Lombard – seppe incarnare alla perfezione il modello di donna dinamica, estroversa, pronta a rompere le convenzioni che tanta fortuna ebbe nel cinema americano degli anni ’30 e ’40: lo dimostrano alcuni dei grandi titoli che compongono l’omaggio, a cominciare da una commedia entrata nel mito come Accadde una notte di Frank Capra, che le valse un Oscar tanto inatteso (in primis da lei) quanto meritato, e poi Ritrovarsi di Preston Sturges, Voglio essere amata di Gregory LaCava, Arrivederci in Francia di Mitchell Leisen, fino a un raro film scritto e prodotto da David O. Selznick, Da quando te ne andasti di John Cromwell, che mette in luce le doti anche drammatiche di una grande interprete.

 

A seguire, per due settimane la programmazione si tinge di nero, anzi di NOIR, con il tributo a uno dei generi principe del cinema americano, capace di nutrire l’immaginario collettivo di tutto il mondo grazie alle atmosfere cupe e inquietanti, alle luci “taglienti” di un mondo notturno popolato da criminali spietati, donne perdute, sbirri incalliti, e ancora alcolisti, talpe, ricattatori, capaci di ogni nefandezza. Un genere glorioso, che ha prodotto titoli leggendari come Gilda di Charles Vidor e Le catene della colpa di Jacques Tourneur, e che ha visto cimentarsi con le sue regole – e talvolta infrangerle – alcuni dei più grandi autori della storia (dal Fritz Lang di Il grande caldo al giovane Kubrick di Rapina a mano armata, dall’Orson Welles di L’infernale Quinlan all’Howard Hawks di Il grande sonno, e ancora John Huston con Giungla d’asfalto e Il mistero del falco). Oltre ai titoli già citati, in programma anche Il bacio della morte di Henry Hathaway, La sanguinaria di Joseph Lewis, È tardi per piangere di Byron Haskin, , Tragedia a Santa Monica di Andre De Toth, I gangsterDoppio gioco Il romanzo di Thelma Jordon di Robert Siodmak, Dollari che scottano di Don Siegel, Il fuorilegge di Frank TuttleSchiavo della furia di Anthony Mann, La furia umana di Raoul Walsh, La polizia bussa alla porta di Joseph Lewis, Solo chi cade può risorgere di John Cromwell, Golfo del Messico di Michael Curtiz, Ho amato un fuorilegge di Frank Tuttle e Sgomento di Max Ophüls.

 

Tutt’altra atmosfera, dal 20 giugno, con l’omaggio – nel centenario della nascita – a un’autentica icona, JUDY GARLAND: enfant prodige, sul palcoscenico sin da bambina e poi protagonista ad appena 17 anni di un film destinato a cambiarle la vita, Il mago di Oz di Victor Fleming, Garland è stata più di un’attrice (e ballerina, e cantante). È stata, ed è, un mito. Per merito di alcuni grandi film (su tutti È nata una stella di George Cukor, ma anche le collaborazioni con Vincente Minnelli, in primis il capolavoro Incontriamoci a St. Louis e Il pirata), ma forse ancora di più per colpa di una vita sfortunata, così in contrasto con l’immagine scintillante dei suoi ruoli in “technicolor”.

Un altro anniversario, stavolta tutto italiano, chiude la programmazione di questa prima stagione: il 29 giugno si celebra infatti il centenario della nascita di MAURO BOLOGNINI, autore a partire dalla fine degli anni ’50 di film anche di grande successo, uno su tutti Il bell’Antonio, dotato di una capacità non comune di spaziare tra generi, epoche, classi sociali, raccontando la Roma “reietta” di Pasolini (La notte brava) e la Toscana di fine Ottocento (La viaccia), la classe operaia di Metello e la borghesia corrotta e soffocante di Fatti di gente per bene. Perché, allora, di Bolognini si parla così poco? Forse proprio per questo suo “eclettismo” che lo rende difficile da incasellare in una categoria precisa (il cinema civile, la commedia all’italiana), e che rischia di mettere in secondo piano non solo le qualità formali del suo cinema – sempre così controllato nella scelta delle inquadrature, così preciso nella ricostruzione, così attento nell’uso del colore e del bianco e nero – ma anche lo spirito sinceramente umanista, lontano da ogni moralismo, che informa tutta la sua opera.

 

XX SECOLO. L’INVENZIONE PIÙ BELLA
150 capolavori del cinema tornano sul grande schermo

Roma  Cinema Quattro Fontane – Via delle Quattro Fontane, 23
Firenze Cinema La Compagnia – Via Camillo Cavour, 50/R

Biglietti e abbonamenti:
Ingresso singolo: 5 euro | Carnet 10 ingressi: 35 euro | Carnet 20 ingressi: 60 euro
L’abbonamento dà diritto a un massimo di due ingressi per ciascuna proiezione
La manifestazione è organizzata nel rispetto delle norme anti-Covid 19, ingresso con SuperGreenPass

Al link in calce il presskit digitale con il comunicato stampa completo di ulteriori dettagli e il programma in PDF; e una cartella digitale con il materiale iconografico

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