Advertisement

                            GLI ULTIMI MA PROPRIO ULTIMI

Ogni volta che il mondo adulto ne parla, usa parole vetuste, logorate, consunte dalla realtà che non è però quella di volta in volta trattata.   Stasera nuovamente è così, si parla di giovani e movida, di giovani senza lavoro, di giovani mai pronti a cogliere l’occasione, quasi a voler intensificare presunte inefficienze socio-culturali.

Advertisement

Ho la sensazione che se ne parli per mettere da parte eventuali responsabilità, in una sorta di effimera autoassoluzione. Sul tema della famiglia, della scuola e del lavoro giovanile, l’assunto credo debba muovere i passi dalla consapevolezza che stiamo parlando di ultimi, si, proprio così, ULTIMI.

Come infatti sono percepiti da qualche tempo i giovani, dunque c’è necessità di parlare del valore degli ultimi, che non sono come banalmente è dato pensare angolazioni di qualche piramidale per quanto ben fatto. Si tratta innanzitutto di persone, forse ultimi che invece sono i primi, parrà strano, ma lo sono senza se e senza ma, quegli ultimi che sono pezzi di noi da rimettere insieme, pezzi di futuro sparsi all’intorno. Sono quelli che spesso releghiamo tra le nostre pretese più scontate, i nostri possedimenti che non sono da mettere in discussione. Un grande educatore ha detto: a volte fanno male, ma sognano di fare il bene. Aggiunge una docente: la tentazione più subdola per me che insegno, è quella di “dare per perso” un ragazzo che a 17 anni ha la faccia e gli occhi di un vecchio quando rinuncia a vivere, uno che sa già tutto, uno che ha visto già tutto, una che “non gliene frega niente”, uno che “vengo a scuola perchè sono obbligato”, uno che ti vuole convincere che la mariuana è una medicina, uno che……Se lo molli non va perso lui, forse sei tu che ti sei persa. È come arrancare dentro una solitudine imposta, soprattutto quando un adulto in ritirata dice: bè è vero, inutile negarlo, a volte noi grandi, noi maturi, noi genitori, facciamo gli stessi errori dei nostri figli, lo diciamo sottovoce e in punta di piedi, perché in questa affermazione si nasconde colpevolmente il più incredibile dei tradimenti culturali e affettivi, perché si tratta di una menzogna enorme e terribile.

Infatti è vero l’opposto e il suo contrario, sono i nostri figli a fare i nostri errori, a imitarci, a seguire le nostre orme, mentre noi sgomitiamo, sgambettiamo, loro ci prendono le misure, e vanno via, anzi, spesso sono già andati via.

 V. Andraus

Informazione equidistante ed imparziale, che offre voce a tutte le fonti di informazione

Advertisement
Articolo precedente“SCOMODI E SCONVENIENTI ossia Fine inopportuna di una relazione sconveniente” di Emiliano Metalli con la regia di Orazio Rotolo Schifone in scena in prima assoluta dal 12 al 22 maggio al Teatro Spazio 18B
Articolo successivoTV, A “DALLA PARTE DEGLI ANIMALI”, CON L’ON. MICHELA VITTORIA BRAMBILLA E LA PICCOLA STELLA, UNA FAMIGLIA UCRAINA CON I SUOI ANIMALI

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui