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Guerra. La legittima difesa non è evangelica
I cristiani che ritengono cosa buona e giusta l’invio di armi (strumenti di morte) all’Ucraina e magari anche giusto entrare in guerra, se fosse possibile, contro la Russia, devono sapere che non sono autentici cristiani, giacché la legittima difesa non è evangelica. Il comandamento “non uccidere” non pone eccezioni di sorta. Questo non significa che non si debba reagire all’ingiustizia e all’aggressione, ma è contro il vangelo difendersi ferendo e uccidendo. Non avrebbero senso, altrimenti, le seguenti parole di Gesù: “Ma a voi che ascoltate, io dico: Amate i vostri nemici, fate del bene a coloro che vi odiano, benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi maltrattano. A chi ti percuote sulla guancia, porgi anche l’altra; a chi ti leva il mantello, non rifiutare la tunica (Lc 6, 27 – 29). Osserva giustamente Maurizio Burcini, consigliere nazionale di Pax Christi: “Con questo non intendo giudicare chi si trovasse costretto ad agire violentemente per difendere, ad esempio, il figlioletto aggredito: anch’io, che disquisisco e teorizzo di nonviolenza, potrei molto facilmente agire allo stesso modo”. Giudicabile, condannabile è la difesa armata preparata, organizzata, al fine preciso di uccidere l’ingiusto aggressore. Questi, pur essendo colpevole, non perde il diritto alla vita. La distinzione tra innocente, che ha diritto alla vita, e nocente (autore attuale o potenziale di gravi delitti), che tale diritto ha perso, non è evangelica.
I governanti del nostro paese, oltre ad andare contro il vangelo, vengono anche meno al loro dovere, giacché l’invio di armi all’Ucraina comporta pericoli e sacrifici per i cittadini.
Renato Pierri (scrittore)

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