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CHI AVREBBE IL CORAGGIO DI FAR USCIRE COL GAS I MILITARI ASSERRAGLIATI NELL’ACCIAIERIA? FORSE PUTIN?

Si ipotizza che Putin voglia costringere i militari che si trovano all’interno della famosa acciaieria ad uscire attraverso modalità inconcepibili: intossicazione mortale con il gas da immettere all’interno delle gallerie stesse ove i soldati si trovano da oltre due mesi, a meno che, questi ultimi non escano con le mani alzate in segno di resa.

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Atteso che quest’ultima opzione, ossia la resa, appare inaccettabile da parte degli asserragliati dopo tanta coraggiosa e forse irrinunciabile resistenza, io penso che Putin potrebbe in qualche modo attenuare la sua immagine assassina dimostrando un pizzico di umanità.

Come?

Facendo uscire vivi detti poveri asserragliati in cambio di una qualche gratificazione al suo “io”. E’ palese infatti come a quest’uomo, in capo al quale seguono fallimenti su fallimenti, tanto da pensare che saranno in molti in Russia a lasciarlo, potrebbe in qualche modo recepire la sensazione di non essere un perdente, realtà quest’ultima che, sicuramente, sta ingenerando una sua conflittualità psicologica che non gli consente di dire no al cessate il fuoco.

Che per Putin non ci sia più un seguito, ciò è una realtà che si presenterà a breve, sia nel caso di sconfitta o dichiarata vittoria (ovviamente solo sulla base di una sindacabile personale visione), in quanto il suo futuro è sicuramente destinato ad una estromissione dal potere, forse attraverso un colpo di stato a cui il suo entourage sta pensando da molto tempo, anche facendolo fuori, fermo restando che la Russia, resta in ogni caso una grande ed importante realtà geografica e si vedrà costretta ad emulare, in tempi ragionevolmente lunghi, il sistema occidentale, malgrado i suoi tanti difetti. Del resto anche W. Churchill, diceva che di meglio della democrazia non c’è rispetto a tutti i regimi. Mi verrebbe da aggiungere, ma questa è una boutade personale da sprovveduto storico, che Boris Johnson, voglia emulare (78 anni dopo) Mr. Churchill nel mar d’Azov con le stesse modalità dello sbarco in Normandia…

Non è necessario ripeterlo, ma l’unica strada potenziale da perseguire in futuro, sarà pertanto quella di integrare la Russia all’Unione Europea, atteso che, anche se si fa fatica pensarlo, detta potenza sta quasi tutta in Europa.

Purtroppo ci sarà tanto da attendere in quanto i regimi preferiscono mantenere una bassa cultura in capo ai loro sudditi ad evitare che essi possano avere voce in capitolo per andar contro agli autocrati di turno.

Non vorrei, anzi lo vorrei fortemente, che la cosiddetta azione speciale in atto di Putin, alias guerra a tutti gli effetti, si traducesse in un boomerang rispetto ai desideri di quest’ultimo, nel senso molto auspicabile di far nascere ed alimentare una rivolta collettiva dei russi volta a scoprire finalmente il senso ed i risvolti positivi del concetto di libertà di cui, giorno dopo giorno, l’essere umano scopre di non poterne fare più a meno.

In conclusione, c’è da sperare fortemente che il conflitto in atto abbia aperto gli occhi a tutti, nella prospettiva della cancellazione di ogni sistema autocratico-dittatoriale dalla faccia del mondo, insegnando ai popoli liberi che la democrazia non va confusa con la libertà di fare tutto ciò che si vuole, demandando ai potenti di turno, come successo anche in Italia, il libero arbitrio di muoversi facendo degli slalom sulle regole sottese al concetto di libertà.

Concetti retorici fin che volete, ma di importanza assoluta per un futuro all’insegna della vita.

Arnaldo De Porti

Belluno-Feltre

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