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Alle 10 di questa mattina, sono stati ricevuti dal Sindaco Jwan Costantini i fratelli Francesco ed Angelo, figli di Alessandro Moretti. Il noto esercente, titolare per molti anni di una lavanderia in via Trieste, è scomparso lo scorso anno. Tra le sue ultime volontà, quella di donare alla città la sua collezione di uccelli ed animali selvatici impagliati. Il Sindaco ha voluto per questo ricordarlo e ringraziarlo attraverso i suoi figli. Il patrimonio messo a disposizione è di grandissimo interesse naturalistico, composto da centinaia di esemplari tra volatili, manguste, volpi, scoiattoli. In qualche caso, si tratta di specie estinte. La collezione è la testimonianza tangibile della straordinaria passione che Alessandro Moretti coltivò per decenni, senza alcun ritorno personale. “ “Amò la natura” volle che fosse scritto sulla sua tomba – racconta Angelo – Prima di lasciarci, mio padre espresse il desiderio che la sua ricchissima collezione non andasse dispersa. La sua lavanderia si chiamava “L’ ornitologa”. Anche il suo abituale luogo di lavoro rappresentava infatti un’occasione per esprimere un amore sconfinato per la natura e tutte le specie animali. In tanti ricorderanno il pavone in vetrina e gli altri esemplari in bella mostra, nelle teche. E’ nostro desiderio, oggi, consegnare ufficialmente la collezione alla città, perché possa essere una risorsa didattica e un’occasione di conoscenza per tutti”. “Ogni esemplare – continua il fratello Francesco – è stato classificato e catalogato. La collezione merita una grande attenzione e siamo fiduciosi nel fatto che nostro padre sarà ricordato come una persona curiosa, intelligente, meticolosa.” Francesco ed Angelo Moretti hanno ricevuto dalle mani  del Sindaco una pergamena di ringraziamento. “ Siamo riconoscenti a questa famiglia  – commenta Jwan Costantini – Grazie all’interessamento e all’impegno dell’ assessore Paolo Giorgini, la collezione è già stata trasferita nel lascito Cerulli, in quello che sarà il Museo della Civiltà contadina. Le passioni non sono mai fini a se stesse. Quando poi, come in questo caso, non rimandano ad un guadagno materiale, esse diventano una vera eredità, sociale, morale e umana”.

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