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I DAINI DELL’EMILIA ROMAGNA RISCHIANO L’ABBATTIMENTO.

LE PROTESTE DELLE ASSOCIAZIONI ANIMALISTE E AMBIENTALISTE: STERMINIO DI ANIMALI IN TUTTA LA PENISOLA.

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“I daini dell’Emilia Romagna rischiano l’abbattimento, parte l’appello alla Regione per salvarli. Giù i fucili – è l’appello delle associazioni animaliste –

applicare metodi etici, le alternative ci sono, no agli abbattimenti. Abbattimenti di animali in tutta la penisola, da Roma al Parco dello Stelvio fino a Ravenna e Ferrara. ”

 

Le associazioni protezioniste emiliane Avi Parma e Meta Parma chiedono lo stop degli abbattimenti e l’applicazione dei metodi ecologici, appellandosi alla regione Emilia-Romagna, che ha elaborato un piano molto recente che prevede censimenti, applicazione dei metodi ecologici e di prevenzione e in casi estremi prevedendo la traslocazione, l’adozione degli animali da parte di privati, rifugi, e le sterilizzazioni.

“I daini dell’Emilia Romagna rischiano l’abbattimento, nella Pineta Lido di Classe a Ravenna e Lido di Volano a Ferrara  vogliono abbatterli perchè considerati “troppi”. Purtroppo è una situazione paradossale che continua a ripetersi, dopo la volta dei cinghiali, è la volta dei daini, e non solo. Hanno dichiarato anche che i daini potrebbero essere un problema per i cervi, eppure è notizia fresca che in altri luoghi si stanno programmando gli abbattimenti dei cervi. Chiediamo che la Regione intervenga risolvendo il problema con i metodi ecologici su esposti, evitando gli abbattimenti, e che gli animali non vengano trasferiti in territori faunistico-venatori dove sarebbero destinati a finire nel mirino dei cacciatori.

È inaccettabile pensare di uccidere gli animali, invece di risolvere il problema senza spargimenti di sangue”, dicono le associazioni Avi Parma e Meta Parma. “Abbiamo molta fiducia nella Regione Emilia Romagna, e siamo convinti che interverrà in difesa dei daini. Già per gli scoiattoli grigi, considerati un problema, evitò il loro sterminio collaborando con rifugi e associazioni e salvandoli tutti, risolvendo la questione senza ucciderli. L’Emilia Romagna si sta dimostrando una grande Regione, è recente infatti la sua apertura di un bando pubblico per superare la vivisezione e promuovere il progresso della ricerca senza animali. Questa Regione è la nostra speranza, e ci auguriamo che possa essere un esempio anche per le altre regioni, poichè dalla tutela degli animali e dell’ambiente dipende la nostra stessa vita, e non si può pensare di risolvere i problemi con gli abbattimenti”, continuano le associazioni parmensi.

“All’interno dei confini del Parco dello Stelvio, che coinvolge Lombardia e Trentino, vivono dei bellissimi cervi, ma sono considerati “troppi” e si stanno programmando gli abbattimenti . A Roma intanto si stanno programmando gli abbattimenti dei cinghiali, dopo gli stermini in Liguria e Piemonte, nonostante le numerose proteste di associazioni e cittadini. Gli animali insomma, vuoi per un motivo vuoi per un altro, sono lasciati riprodurre e poi considerati troppi, decidendo di abbatterli come se nulla fosse. Le alternative agli abbattimenti ci sono, e risolverebbero inoltre un problema che si ripresenta puntualmente e continuamente, segno che gli abbattimenti non sono mai stati, non sono e non saranno mai, la soluzione. Gli abbattimenti di animali continuano e sono in programma in tutta la nostra penisola, ma uccidere non potrà mai essere la soluzione, nè ora nè mai. Gli animali sono esseri senzienti, riconosciuti come tali ora anche nell’art.9 della nostra Costituzione, ucciderli non è la soluzione ai problemi del mondo, ucciderli è la causa dei problemi del mondo. Giù i fucili dagli animali!”

Le associazioni Avi Parma, Meta Parma, Salviamo i macachi di Parma. Referente Ruggiero Katia

 

FRATELLI MIEI.

Guardate, fratelli miei, la primavera è arrivata; la terra ha ricevuto l’abbraccio del sole, e noi vedremo presto i risultati di questo amore!

Ogni seme si è svegliato, e così anche tutta la vita animale.

È grazie a questo potere che noi esistiamo.

Noi perciò dobbiamo concedere ai nostri vicini, anche ai nostri vicini animali, il nostro stesso diritto di abitare questa terra.

E’ stato il Grande Spirito a porre qui la terra, e non possiamo venderla, perché non ci appartiene.

Potete contare il vostro denaro e potete bruciarlo nel tempo in cui un bisonte piega la testa, ma soltanto il Grande Spirito sa contare i granelli di sabbia e i fili d’erba della nostra terra.

(poesia indiana)

 

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