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ALLEVATORI VOGLIONO GLI ABBATTIMENTI DEI CINGHIALI PER TUTELARE COMPARTO SUINICOLO. LA RISPOSTA DEGLI ANIMALISTI: UN PIANETA DISTRUTTO DAGLI ALLEVAMENTI.

 

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“Alcuni allevamenti hanno al loro interno oltre 7.000 suini, tra scrofe utilizzate per la riproduzione e cuccioli, numeri impressionanti. Gli animali liberi sono considerati troppi, mentre intanto gli allevamenti sono pieni di animali rinchiusi e destinati al mattatoio: un paradosso.”

 

Allevatori in protesta per far abbattere i cinghiali, le dichiarazioni:“Stiamo difendendo le nostre aziende, quelle che ci hanno lasciato i nostri padri e i nostri nonni, le stesse che vogliamo lasciare ai nostri figli. Nel Lazio sono presenti molte aziende suinicole, alcune delle quali dispongono anche di oltre settemila capi. Il loro futuro è messo a rischio se non partiranno subito gli abbattimenti”.

Le associazioni animaliste emiliane Avi Parma e Meta Parma rispondono con un comunicato:”Invece di chiedere gli abbattimenti, dovrebbero chiedere la sterilizzazione dei cinghiali. La caccia e gli abbattimenti sono considerati una possibile causa di diffusione per il virus psa, vuoi per le usuali pratiche di eviscerazione degli animali uccisi sul posto, vuoi perchè spaventando gli animali li si spinge a scappare e a spostarsi altrove, diffondendo ulteriormente eventuali contagi. Inoltre è assurdo come questi abbattimenti di cinghiali si stiano ripetendo perennemente nel corso degli anni, i cinghiali vengono prima lasciati riprodurre e poi dichiarati troppi e abbattuti, una strage senza senso.

“Alcuni allevamenti hanno al loro interno oltre 7.000 suini, tra scrofe utilizzate per la riproduzione e cuccioli, numeri impressionanti. Gli animali liberi sono considerati troppi, mentre intanto gli allevamenti sono pieni di animali rinchiusi e destinati al mattatoio: un paradosso. In pratica se gli animali sono rinchiusi e ammassati negli allevamenti va tutto bene, il problema sono gli animali liberi, ma la libertà e la vita sono un diritto di ogni creatura! Oltre al problema sanitario, il problema alla base è anche e soprattutto etico, ed è sempre più evidente” – continuano le associazioni protezioniste –

“Gli allevatori stanno chiedendo l’uccisione dei cinghiali per poter continuare a sfruttare e uccidere i suini rinchiusi negli allevamenti intensivi, come se questi animali non fossero creature ma oggetti da utilizzare per i loro interessi economici. Parlano inoltre di voler lasciare gli allevamenti ai propri figli, ma bisognerebbe piuttosto pensare a lasciare alle nuove generazioni un pianeta su cui vivere. Tutti ormai sappiamo che la principale causa dell’emergenza climatica e dell’inquinamento ambientale sono gli allevamenti intensivi, e quindi lo sfruttamento degli animali. Gli allevamenti intensivi e la macellazione industriale sono la principale causa del riscaldamento globale, inquinano terra, acqua e aria e generano innumerevoli altri danni: deforestazione, perdita di biodiversità, sviluppo di zoonosi e antibiotico resistenza.

Oltre all’estrema sofferenza animale, gli allevamenti e le macellazioni hanno un devastante impatto sul nostro pianeta e sulla nostra stessa salute ed esistenza. Uccidere gli animali sta distruggendo il pianeta in cui viviamo e la nostra stessa specie.

Gli animali sono esseri senzienti, non oggetti da utilizzare, ed è da qui che ora bisogna capire che è ora di cambiare e ricostruire un mondo migliore per il bene di tutti e del pianeta stesso. Vorremmo ricordare agli allevatori che stanno difendendo i loro allevamenti suinicoli, che i suini rinchiusi nelle loro gabbie sono esseri senzienti riconosciuti ormai come tali anche dalla Costituzione, e che questi animali non sono diversi dai cani e gatti nè da ogni altra vita. Vorremmo ricordare agli allevatori che dichiarano di pensare ai propri figli, che anche i suini rinchiusi nei loro allevamenti sono mamme e figli, e che anche loro hanno diritto a vivere. Vorremmo ricordare agli allevatori che la vita è un diritto di tutti, anche degli animali, e che il pianeta dovrà rimanere a tutti, anche ai figli degli altri. Smettere di sfruttare e uccidere gli animali è l’unica cosa che potrà salvare il pianeta in cui viviamo, salvando quindi, oltre alla vita di tantissimi animali, la sopravvivenza della specie umana. Il pianeta va lasciato anche agli altri, non continuiamo a distruggerlo.”

Le associazioni Avi Parma, Meta Parma, Salviamo i macachi di Parma.

Referente Ruggiero Katia

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