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Myanmar, Save the Children: il numero di bambini fuori dalla scuola è più che raddoppiato in due anni.
In alcune zone del Paese le iscrizioni sono calate fino all’80% dal 2020 con almeno 7,8 milioni di minori che non frequentano le lezioni

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L’Organizzazione esorta l’ONU e l’Associazione delle Nazioni del Sud-Est Asiatico a intraprendere urgenti azioni concrete per proteggere il futuro dei bambini del Myanmar e invita la comunità internazionale a soddisfare il disperato bisogno di assistenza umanitaria

 

Il numero di bambini che non vanno a scuola in Myanmar è più che raddoppiato in due anni e circa la metà dei bambini non ha ricevuto un’istruzione formale a causa della chiusura delle scuole per il COVID-19 e per l’aumento dell’insicurezza nel Paese. È quanto dichiara Save the Children, l’Organizzazione che da oltre 100 anni lotta per salvare le bambine e i bambini a rischio e garantire loro un futuro.

In alcune zone del Paese le iscrizioni alle scuole sono calate in due anni fino all’80% e almeno 7,8 milioni di bambini sono fuori dal circuito scolastico[1]. Quando, all’inizio del 2020, la pandemia di COVID-19 ha costretto alla chiusura le scuole di tutto il mondo, quelle del Myanmar sono rimaste completamente o parzialmente chiuse per 15 mesi.[2]

Nell’ultimo anno, a causa del conflitto, sono aumentati gli attacchi alle scuole, agli insegnanti e agli studenti. Molti di loro sono spaventati all’idea di tornare in classe e, in alcuni casi, sono rimasti senza scuole da frequentare. Le scuole e i bambini devono essere protetti in ogni momento, dichiara Save the Children.

Secondo l’Organizzazione, tra il maggio 2021 e l’aprile di quest’anno si sono verificati almeno 260 attacchi alle scuole. Le esplosioni, all’interno e intorno agli edifici scolastici, rappresentano quasi i tre quarti (190) degli episodi.

Nell’aprile di quest’anno sono stati scoperti ordigni esplosivi in quattro scuole o uffici scolastici e ci sono state tre esplosioni all’interno o nelle immediate vicinanze di edifici scolastici. Inoltre, sono stati registrati 33 casi di incendio in scuole o uffici educativi e 10 attacchi diretti a insegnanti e personale scolastico.

Nei mesi di marzo e aprile di quest’anno, Save the Children ha registrato, nei 32 comuni in cui operano i suoi team per l’istruzione, 10 casi in cui persone armate si sono introdotte nelle scuole. Il numero effettivo in tutto il Paese è probabilmente molto più alto.

“Non vado a scuola da quando sono state chiuse a causa del COVID. Prima della pandemia frequentavo il sesto anno. A causa dei combattimenti e della situazione instabile, però, gli insegnanti non sono tornati nella nostra scuola e nel villaggio. Penso che anche loro siano dovuti fuggire e nascondersi in un luogo sicuro come noi a causa dei combattimenti. Ora vivo in una tenda temporanea in una giungla, dopo essere fuggita dal mio villaggio. Il mio sogno è diventare un’imprenditrice. Mi ha ispirato il piccolo negozio di alimentari della mia famiglia. Quando penso al mio futuro, però, sono triste e infelice. Per realizzare il mio sogno, penso di dover studiare duramente e di aver bisogno di migliori opportunità di apprendimento. A scuola voglio imparare l’inglese e altre cose ma voglio anche incontrare i miei amici e i miei insegnanti. È passato molto tempo dall’ultima volta che è successo” racconta Kyi*, 14 anni, della regione di Magway, in Myanmar.

“È davvero scioccante che così tanti bambini siano fuori dal sistema scolastico ma se ci pensiamo bene non dovrebbe sorprenderci. La pandemia di COVID-19 ha provocato un’emergenza mondiale per l’istruzione dei bambini. Abbiamo lanciato subito l’allarme sul rischio che abbandonassero del tutto la scuola perché costretti a lavorare o a sposarsi precocemente. Nel Paese il conflitto ha contribuito a creare una ‘tempesta perfetta’ per i minori. Ognuno di questi attacchi alle scuole è un attacco al futuro di un’intera generazione di bambini del Myanmar che stanno perdendo l’opportunità di imparare. È una cosa che non possiamo e non dobbiamo assolutamente accettare. Abbiamo bisogno di vedere una fine immediata degli attacchi alle scuole” dichiara Emma Wagner, responsabile delle politiche educative e dell’advocacy di Save the Children.

Save the Children esorta il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite e l’Associazione delle Nazioni del Sud-Est Asiatico (ASEAN) a intraprendere con urgenza azioni concrete per proteggere il futuro dei bambini del Myanmar.

Secondo l’Organizzazione, il Myanmar ha anche un disperato bisogno di maggiore assistenza umanitaria da parte della comunità internazionale poiché il piano di risposta umanitaria delle Nazioni Unite fornisce meno del 10,4% dei finanziamenti necessari. Save the Children attua programmi in tutto il Myanmar e il suo staff rimane impegnato ad aiutare i bambini più vulnerabili nel Paese, soprattutto in questo periodo di conflitto e crisi.

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