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Iran: aumento delle esecuzioni in coincidenza con la diffusione delle rivolte popolari

 

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24 prigionieri giustiziati in 4 giorni

 

Con il diffondersi di rivolte e proteste sociali in Iran, il disumano regime clericale ha aumentato le esecuzioni criminali e di massa. Il regime criminale ha impiccato 12 detenuti nelle carceri di Kermanshah, Ilam, Birjand, Ardabil, Khalkhal, Ahvaz, Isfahan e Amol martedì, mercoledì e giovedì 7-9 giugno. Dodici prigionieri della minoranza baluci sono stati mandati al patibolo nella prigione di Zahedan il 6 giugno.

Martedì 7 giugno, due membri della minoranza araba, Majid Amouri e Qadir Naseri sono stati giustiziati nella prigione di Sepidar ad Ahvaz. Majid Amouri, 25 anni, di Ramshir, ha resistito agli agenti del regime nel 2018 quando suo fratello è stato arrestato, uccidendo un ufficiale delle forze repressive di sicurezza dello Stato. Qadir Naseri, 23 anni, ha resistito a un attacco degli agenti del regime nella sua residenza a Mahshahr il 20 giugno 2016, quando aveva 17 anni. Due agenti del regime sono stati uccisi a causa della sua resistenza. Lo stesso giorno, un detenuto di nome Ahmad Baranzehi è stato impiccato nella prigione di Dastgerd a Isfahan.

Giovedì sono stati mandati al patibolo un prigioniero di nome Doroud Yousef Beigi nella prigione di Kermanshah, un prigioniero di nome Javad Amini nella prigione di Amol e mercoledì tre prigionieri di nome Sattar Arghandeh, Khosrow Tarak e Kamal Bayani nella prigione di Ilam. Sattar Arghandeh e Khosrow Tark erano in prigione rispettivamente da 18 e 7 anni.

Inoltre, mercoledì sono stati impiccati un prigioniero baluci di nome Mohammad Reza Naroui nella prigione di Birjand, due prigionieri di nome Hojjat Asyabani e Sajjad Takravi nella prigione di Ardabil e un prigioniero di nome Asghar (Hamid) Habibi nella prigione di Khalkhal. Asghar Habibi aveva trascorso 10 anni in prigione.

La Resistenza Iraniana invita le Nazioni Unite e tutte le autorità per i diritti umani, così come l’Unione Europea e i suoi Stati membri, a condannare le esecuzioni criminali in Iran e ad agire immediatamente per salvare la vita di migliaia di prigionieri nel braccio della morte. Chiede inoltre che il dossier sulle brutali e sistematiche violazioni dei diritti umani perpetrate dal regime clericale sia deferito al Consiglio di Sicurezza e che il regime sia giudicato per quattro decenni di crimini contro l’umanità.

Segretariato del Consiglio Nazionale della Resistenza dell’Iran (CNRI)

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