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CENTRALE FIES

Centro di ricerca per le pratiche performative contemporanee

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LIVE WORKS SUMMIT 2022

 

a cura di Barbara Boninsegna e Simone Frangi

e con Mackda Ghebremariam Tesfau’, Justin Randolph Thompson

 

1-3 luglio 2022

 

Live Works vol. 9

Sergi Casero, Gabbi Cattani, Selin Davasse, Joannie Baumgärtner, Ivan Cheng, Ada M. Patterson & Clementine Edwards, Silvia Rosi; Giulia Damiani & Le Nemesiache, Vanja Smiljanić, Simon Asencio. Ad accompagnarli quattro special guest, ALOK, Philippe Quesne, Omar Souleyman, Giulia Crispiani

 

Free school of performance

Patricia MacCormack, Gaia Giuliani,

Valentina Desideri & Denise Ferreira Da Silva

 

 

26 maggio – 3 luglio

 

KAS

a cura di Barbara Boninsegna e Simone Frangi

 

Mohamed Abdelkarim, Simon Asencio, Miriam Cahn, Giulia Damiani & Le Nemesiache, Alessandra Ferrini, Alfeno Liboni,

Belinda Kazeem-Kamiński, Vanja Smiljanić

 

 

 

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Dall’1 al 3 luglio Centrale Fies apre l’ultimo weekend di programmazione estiva scaturita dalle linee di ricerca praticate durante tutto l’anno, con la decima edizione di Live Works Summit a cura di Barbara Boninsegna e Simone Frangi.

Dopo Un Weekend Cannibale da Sogno (27 – 29 maggio), apap-Feminist Futures (17 – 19 giugno), torna la Free school of Performance dedicata all’approfondimento pratico e teorico dei confini delle arti performative con 4 curator3, 4 espert3 internazional3**, 26 artist3** – tra partecipanti della scuola e guest – riunit3 per LIVE WORKS SUMMIT 2022.

 

Una tre giorni di performance dell3 artist3 di LIVE WORKS 2021: Sergi Casero, Gabbi Cattani, Selin Davasse, Joannie Baumgärtner, Ivan Cheng, Ada M. Patterson & Clementine Edwards, Silvia Rosi che presentano i progetti strutturati durante l’anno e quattro special guest internazionali: ALOK, Philippe Quesne, Omar Souleyman, Giulia Crispiani.

 

Per LIVE WORKS SUMMIT 2022 si incontreranno l3 partecipanti della scorsa edizione con i nuovi sette selezionati tramite la call internazionale di quest’anno. I nuovi fellows – Bassem Saad and Sanja Grozdanić, Yoojin Lee, Eoghan Ryan, Alice Giuliani and Camilla Strandhagen, Teo Ala-Ruona and Artor Jesus Inkerö, Thalia Pigier, Endi Tupja – inizieranno un periodo di residenza collettiva e di free school – aperta a chiunque voglia parteciparvi previa iscrizione – focalizzato sulla ricerca e lo studio, condotto dal team curatoriale insieme a Gaia Giuliani (1 luglio) – ricercatrice, docente associata in Filosofia Politica, che parlerà di Fears of catastrophe in the Anthropocene: A postcolonial critique, critica postcoloniale che mira a spacchettare l’archivio coloniale e razzista alla base della grammatica dell’Antropocene attraverso un’analisi visiva e discorsiva di narrazioni dei media mainstream -; Patricia MacCormack (2 luglio) – filosofa, scrittrice e curatrice, ha pubblicato diversi lavori su temi quali femminismo, teoria queer e dei mostri, attivismo animalista, etica, arte e cinema horror -; Valentina Desideri e Denise Ferreira da Silva (filosofa, scrittrice e filmmaker) (3 luglio) presentano The Sensing Salon, una pratica di studio che espande l’immagine dell’arte oltre gli oggetti, eventi e discorre per includere le arti curative – .

 

Live Works è il progetto che Centrale Fies dedica all’approfondimento pratico e teorico dei confini delle arti performative, che giunge quest’anno alla sua decima edizione. Si struttura grazie a più periodi di residenza offerti ai progetti selezionati, intendendo la performance come spazio di lavoro, come strumento ed esercizio culturale. La specificità del progetto consiste in un’attenzione particolare alla ricerca ibrida, con l’intento di sottolineare la natura di “apertura” e fluidità del performativo, la sua implicazione sociale e politica e la sua intelligibilità pubblica. Live Works Summit rappresenta il momento annuale di apertura al pubblico, grazie al quale conoscere gli esiti dei progetti selezionati nel 2021 con il supporto curatoriale e produttivo di Centrale Fies ma anche opere di guest performer dai percorsi internazionali già consolidati. Da Philippe Quesne (1 luglio) che nella sua unica data italiana porta in scena Farm Fatale in cui pubblico viene quindi condotto in un mondo altamente evocativo della fattoria, completo di covoni di fieno, e tutto il resto, dove vive un gruppo di poeti spaventapasseri che gestiscono una stazione radio indipendente, cantano, suonano, inventano slogan e a volte fanno filosofia; a Omar Souleyman (2 luglio) che annuncia il suo quarto album in studio Shlon in uscita il 22 novembre via Mad Decent / Because Music e Giulia Crispiani (3 luglio) che leggerà una lettera d’amore: Mormorìo. Un grande ritorno di questa edizione ALOK, artist3 di fama internazionale la cui poesia esplora il tema del trauma, dell’appartenenza e della condizione umana ed esplora la distinzione tra essere vivi e limitarsi a esistere.

 

 

*Centrale Fies è un centro di ricerca delle pratiche performative contemporanee situato all’interno di una centrale idroelettrica di inizio novecento, in parte ancora attiva, proprietà di Hydro Dolomiti Energia.

Il progetto, avviato nel 1999 da Barbara Boninsegna e Dino Sommadossi con la Cooperativa il Gaviale sull’esperienza del festival drodesera (nato nel 1981), è di fatto una vera e propria impresa culturale la cui attività è connotata da un modello di sostenibilità ibrido, cui concorrono contributi pubblici e privati. Sede di Live Works – Free School of Performance, esempio pioniere di rigenerazione industriale a fini culturali e attivatore di progetti e public program atti a potenziarne ulteriormente le pratiche, gli assi, le politiche e le filosofie. Centrale Fies mette a disposizione di artisti e artiste, di un territorio e di una politica culturale in continua evoluzione, una board curatoriale fluida composta da curatori e curatrici, sociologhe/i, artiste/i, ricercatrici/i. Centrale Fies è il primo esempio in Italia di recupero di archeologia industriale a fini artistici e culturali all’interno del quale si rinnovano le sperimentazioni su pratiche, modalità e processi produttivi legati alle residenze artistiche (anche family friendly!) e alle arti performative.

 

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