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Iran: i pensionati continuano le manifestazioni e gli scioperi in diverse città

“Raisi bugiardo, che fine hanno fatto le tue promesse”, “Raisi deve sparire”, “I prezzi alti e l’inflazione sono l’agonia del popolo”.

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Le proteste e le manifestazioni dei pensionati proseguono domenica 19 giugno da diversi giorni di fila ad Ahvaz, Shushtar e Shush, nella provincia di Khuzestan. Proteste simili si sono svolte oggi in molte altre città, tra cui Kermanshah, Arak, Rasht, Khorramabad, Sari, Dorud e Zanjan. I manifestanti hanno intonato “Raisi bugiardo, che fine hanno fatto le tue promesse”, “Raisi deve sparire”, “Il governo di Raisi se ne andrà presto”, “Prezzi alti e inflazione sono l’agonia del popolo”, “Ogni giorno sarà come oggi finché non otterremo i nostri diritti”, “Le promesse sono belle, ma sono tutte bugie”, “Le nostre tavole sono vuote, basta con le false promesse”, “Non vivremo sotto l’oppressione, sacrificheremo le nostre vite per la libertà, guai a questa oppressione”, e “Gli insegnanti preferiranno morire, ma non accetteranno l’umiliazione”. “

I venditori e i commercianti dei bazar di Sahneh (provincia di Kermanshah) e di Abbasabad ad Arak hanno scioperato per protestare contro l’alto costo delle merci e le pesanti tasse. A Isfahan, gli scalpellini della città industriale di Mahmoud Abad hanno continuato lo sciopero nel secondo giorno per protestare contro l’aumento dei prezzi dell’elettricità e del gas, delle tasse e dei costi di produzione.

A Saqqez, le famiglie degli insegnanti detenuti si sono riunite per il secondo giorno davanti alla prigione della città. A Langarud, i contadini di Daryasar hanno organizzato una manifestazione per protestare contro la mancanza d’acqua e il disseccamento delle loro risaie.

Segretariato del Consiglio Nazionale della Resistenza dell’Iran (NCRI)

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