L’ex Vice Presidente degli Stati Uniti, Mike Pence, in visita a “Ashraf-3”, a colloquio con la Presidente elette del NCRI, Maryam Rajavi
Pence visita il Museo della Resistenza Iraniana e parla di fronte a una folla di membri dei Mojahedin del Popolo Iraniano
23 giugno 2022 – Mike Pence, 48° Vicepresidente degli Stati Uniti, ha visitato Ashraf 3 in Albania, sede del principale movimento di opposizione iraniano, il Mujahedin-e Khalq (MEK/PMOI), e ha incontrato la signora Maryam Rajavi, Presidente eletta della Resistenza iraniana, per condividere visioni comuni sulla situazione in Iran.
L’ex vicepresidente degli Stati Uniti si è rivolto a circa 3.000 membri e attivisti della resistenza iraniana, 1.000 dei quali ex prigionieri politici sotto la dittatura monarchica e l’attuale teocrazia. Pence ha descritto Ashraf 3 come “la casa della speranza per un Iran libero e democratico”. E ha aggiunto: “Posso dire con certezza che il popolo americano sostiene il vostro obiettivo di stabilire una repubblica iraniana laica, democratica e non nucleare, che tragga i suoi legittimi poteri dal consenso dei governati”.
L’ex vicepresidente ha definito Ebrahim Raisi “un brutale assassino di massa responsabile del massacro di 30.000 prigionieri politici nel 1988”. Ha affermato che Raisi “deve essere rimosso dall’incarico dal popolo iraniano – e deve essere perseguito per crimini contro l’umanità e GENOCIDIO”.
Pence si è soffermato sulla questione dell’alternativa al regime iraniano: “Una delle più grandi bugie che il regime al potere ha venduto al mondo è che non esiste un’alternativa allo status quo. Ma un’alternativa c’è: un’alternativa ben organizzata, completamente preparata, perfettamente qualificata e sostenuta dal popolo, chiamata MEK. Grazie, Maryam Rajavi, per la tua straordinaria leadership e visione”.
Parole di elogio la Resistenza iraniana per il suo “impegno a favore della democrazia, dei diritti umani e della libertà per ogni cittadino dell’Iran. Il Piano in dieci punti di Maryam Rajavi per il futuro dell’Iran garantirà la libertà di espressione, la libertà di riunione e la libertà per ogni iraniano di scegliere con libere elezioni i propri leader”.
Pence ha inoltre affrontato i tentativi di Teheran di mistificare il vero scopo delle manifestazioni in corso in tutto l’Iran e ha dichiarato: “Il regime di Teheran vuole ingannare il mondo facendo credere che i manifestanti iraniani vogliano tornare alla dittatura dello Scià. Ma noi non ci lasciamo ingannare dalle loro bugie”.
Durante la sua visita al Museo della Resistenza iraniana ad Ashraf 3, Pence ha parlato con le vittime e i sopravvissuti alle violazioni dei diritti umani del regime iraniano. Pence ha anche partecipato a una sessione di domande e risposte con i residenti di Ashraf.
Maryam Rajavi, presidente eletta del Consiglio Nazionale della Resistenza iraniana, durante il suo discorso ha ricordato che “i governanti di Teheran sono nel loro momento di massima debolezza. Devono affrontare le rivolte del popolo iraniano per il cambiamento. Si può e si deve liberare l’Iran, il Medio Oriente e il mondo dai malvagi mullah nucleari”. La signora Rajavi ha affermato che “i mullah non hanno mai rinunciato alla ricerca di armi nucleari come garanzia di sopravvivenza. Questo fa parte della missione di Raisi”. Ha chiesto la revoca di tutte le risoluzioni del Consiglio di Sicurezza dell’ONU e ha chiesto che il dossier delle violazioni dei diritti umani e del terrorismo del regime venga sottoposto al Consiglio di Sicurezza dell’ONU. Ha inoltre chiesto lo smantellamento dell’IRGC.
Lo scorso 16 maggio, anche l’ex Segretario di Stato americano, Mike Pompeo, ha visitato Ashraf 3 e ha incontrato la signora Maryam Rajavi.