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Con una recente interrogazione a risposta scritta (Atto Senato n. 4-07207), ho chiesto ai ministri Di Maio e Franceschini perché da metà di maggio scorso, a Roma, un’area sita lungo il vallo ferroviario nel tratto Via Solunto-Piazza Zama e confinante con il perimetro posteriore della Caserma Zignani è stata oggetto di un rapidissimo abbattimento di tutti gli edifici semi-rurali che vi sorgevano e della integrale cancellazione della vegetazione esistente (alberi compresi), che per gli abitanti degli edifici circostanti aveva anche sostanziale funzione di mitigazione nei confronti del traffico ferroviario, senza che alcun cartello di cantiere informasse la cittadinanza circa natura, entità, durata e destinazione delle operazioni. Un bando di gara rintracciato fortuitamente allude però alla progettazione di “un polo abitativo di nr. 248 alloggi APP previa demolizione di fabbricati fatiscenti”, per oltre 2 milioni di euro e in capo al Ministero della Difesa. Se l’area oggetto di tale progetto preliminare è interna al perimetro della Caserma Zignani, è pur vero che è stato aperto un varco nella recinzione che la separa dalla superficie sopra descritta e, dato il ‘traffico’ di mezzi e persone che oggi vi si riscontra, la popolazione teme per la sorte di quel lembo di territorio che, dal punto di vista urbanistico e vincolistico, è normato dal Piano Regolatore Generale di Roma come zona a verde e servizi pubblici locali all’interno dell’Ambito di Valorizzazione C8, attuabile con specifico strumento urbanistico esecutivo, e dal Piano Territoriale Paesistico n. 15/12: zona di tutela orientata TOa/4, soggetta a norme di tutela delle preesistenze e della vegetazione.

È stato chiesto, perciò, se il ministro Di Maio “possa chiarire l’entità effettiva delle trasformazioni già in atto nel perimetro della caserma Zignani, anche in relazione ai vantaggi per la cittadinanza (quota parte di interesse pubblico prevista dall’ambito di valorizzazione C8 in cui ricade), degli impatti connessi alle eventuali opere (urbanistici, in un’area a densità abitativa già satura, da cantiere, sul paesaggio, sulla salute pubblica) e delle mitigazioni messe in campo per la salvaguardia della qualità della vita della cittadinanza circostante”. E se il ministro Franceschini possa promuovere una verifica e “dare spiegazione dell’apparente violazione delle norme di tutela orientata TOa/4 del PTP 15/12 all’interno dell’area sopra descritta, nonché esprimersi sull’eventuale ripristino delle condizioni ambientali pregresse, coerentemente con le destinazioni e le tutele già vigenti, a salvaguardia dell’interesse e della salute pubblica.

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