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FESTIVAL VILLA ARCONATI 2022

XXXIV Edizione

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7 – 19 LUGLIO

 

Fra le tante cose che racconteremo un giorno, ripensando a questi primi mesi del 2022, ci saranno sicuramente tutti i ritorni che hanno attraversato o stanno attraversando la nostra vita, che da attonita e precaria si è trasformata in poco tempo in frenetica e immediata. Quasi che i due anni in “sospensione”, causa pandemia, ci abbiano fatto diventare degli equilibristi del tempo, sempre in bilico fra quello perso e quello che adesso non basta mai. E con una guerra in Europa che rende il futuro ancora più incerto e faticoso.

 

Di tutti questi ritorni fa parte anche il Festival di Villa Arconati a Castellazzo di Bollate, che in realtà non si è mai fermato e che quest’anno si ripresenta orgogliosamente con la sua edizione numero Trentaquattro, concentrando le scelte e il programma su due caratteristiche: coraggio e costanza.

Due qualità che non sono una novità per il Festival e che in questa edizione diventano preponderanti, creando il filo rosso attraverso il quale la nuova direzione artistica assunta da Michela Bollini e Maria Grazia Fossati, le due collaboratrici storiche dell’Assessorato alla Cultura e alla Pace del Comune di Bollate, affiancate dallo staff tutto al femminile dell’Ufficio Cultura, ha articolato questa edizione.

 

Coraggio, perché si torna a fare il Festival di una volta, scommettendo su idee nuove e diverse, in un momento dove ogni scelta di cambiamento costa il doppio di pensiero e messa in opera.

Costanza, perché tutti sappiamo che il Festival è importante per il territorio, per la Villa e per la comunità che vive intorno e vicino al Castellazzo. Ed era importante tornare a dare un segno di “normalità” dopo e durante gli anni che stiamo passando.

“Le due precedenti edizioni della rassegna – commenta Lucia Albrizio, Assessore alla Cultura e Pace del Comune di Bollate – hanno rappresentato la coraggiosa Resistenza della cultura alle limitazioni imposte dal Covid. Quest’anno torniamo a ballare, cantare ed emozionarci in un Festival diretto e gestito da un team tutto al femminile, novità, questa, che mi rende particolarmente orgogliosa.”

 

Come di consueto anche quest’anno il Festival si aprirà dalla piazza centrale di Bollate, quel “Cantun Sciatin” che, grazie alla collaborazione con la storica Associazione “Bollate Jazz Meeting”, ospiterà Lunedì 4 luglio il concerto di un assoluto genio creativo ed eclettico, con i suoi virtuosi complici: Mauro Ottolini con l’Orchestra Ottovolante in “Mangiadischi”.

Composta da 13 elementi, l’orchestra Ottovolante si esibisce in una selezione di brani che hanno fatto la storia della musica italiana degli anni Quaranta, Cinquanta e Sessanta: dallo storico brano del primo Sanremo “Grazie dei Fiori”, di Mario Panzeri, ad alcuni classici di Renato Carosone (Tu vuo’ fa l’americano, Pianofortissimo), Fred Buscaglione (Love in Portofino, Si si papà, Noi duri), Giovanni D’Anzi (Ma l’amore no) fino ad Adriano Celentano (ll tuo bacio è come un rock). Una carrellata di evergreen nazionali eseguita in chiave swing, per uno spettacolo frizzante e coinvolgente.

 

In linea generale, il Festival di Villa Arconati presenta una proposta che non rinuncia ad un’impronta culturale di ampio respiro, all’insegna del coraggio di scelte che parlano a pubblici diversi, basate sull’energia delle giovani generazioni, capace di contagiare, in epoca di Covid, anche gli spettatori più adulti.

 

E’ anche per loro che Giovedì 7 Luglio, alle ore 21.00, il Festival aprirà con l’energia di Dargen D’Amico.

Ponte ideale fra musica d’autore e suoni leggeri, presenti e contemporanei, Dargen è reduce da una riuscita partecipazione a Sanremo, con la gettonatissima “Dove si balla”. Ma D’Amico è artista che dal 2006 lavora su canzoni, ritmi e parole di qualità, e in dieci album ricchi di collaborazioni illustri, ha piantato solide radici nella scena rap italiana, facendosi apprezzare anche da un pubblico attento ai testi e alla brillante ironia che lo contraddistingue, come certificato dal suo ultimo album “Nei sogni nessuno è monogamo”, uscito a marzo di quest’anno. Per il live di Dargen D’Amico, così come per il concerto di chiusura con Goran Bregovic, non sono previsti posti a sedere… come si fa nelle feste ben riuscite.

 

Il coraggio e la costanza, dicevamo. Due concetti che stanno insieme perfettamente nello spettacolo in scena Venerdì 8 luglio, quando calcherà il palcoscenico di Villa Arconati Lucilla Giagnoni con lo spettacolo “Anima Mundi” .

Ed è proprio con Lucilla Giagnoni, tra le più grandi autrici e interpreti del teatro di narrazione, che si consolida il legame tra il Festival di Villa Arconati e il locale teatro LaBolla, dove è iniziata e si concluderà la rappresentazione degli altri due spettacoli della “Trilogia della Generatività”. “Anima Mundi” è interamente dedicato a Giacomo Leopardi, il poeta che più intensamente ha sofferto il rapporto con la Natura e insieme partecipato all’Anima del Mondo. Le cose parlano. Si annunciano, testimoniano della loro presenza. Non usciremo dal Labirinto con i nostri ormai sviluppatissimi saperi settoriali, ma con la capacità quotidiana di allargare lo sguardo, partecipando consapevolmente a fare “anima” nel mondo.

Il coraggio di guardare oltre la narrazione dominante, la costanza nel presentare al Festival spettacoli ricchi di contenuto e pensiero, come spesso succede nella storia del Festival, fin dal suo inizio.

 

Il terzo appuntamento del Festival è per Sabato 9 Luglio, con un lieve, ma significativo cambio di orario. Sarà infatti alla luce del crepuscolo – inizio previsto ore 20.00 – che salirà sul palco il maestro Enrico Intra, per suonare in formazione da trio, con Tony Arco alla batteria e Caterina Crucitti al basso, insieme a “Time Percussion”, un organico diretto dallo stesso Tony Arco, che con assoluta spettacolarità affronta il mondo delle percussioni, ispirandosi alle tradizioni latine e africane e alle contaminazioni che questi suoni hanno avuto con il jazz.

Nel cuore dell’esibizione di Time Percussion, composto dai migliori studenti delle classi di batteria e percussioni di Tony Arco ai Civici Corsi di Jazz della Civica Scuola di Musica C. Abbado, si inserisce l’intervento del trio di Enrico Intra, che per l’occasione ha realizzato una nuova suite “Percussione”, che prende spunto dall’omonimo pezzo da lui registrato in trio nel 1962, nel disco “Jazz in Studio”.

 

Lo scorso anno al Festival fu proposto con coraggio un evento che ha registrato grande successo e partecipazione di pubblico: un concerto di pianoforte all’alba nei giardini di Villa Arconati. La meraviglia della luce del mattino ha illuminato le bellezze storiche del Castellazzo, accompagnate dal suono dolce, gentile e profondo dello strumento più sensibile e versatile che esista, il pianoforte con il suo pianista.

 

Proprio per la lusinghiera risposta ottenuta lo scorso anno, si è deciso di riproporre l’”esperienza” anche in questa edizione, nella quale si cimenterà all’alba un mostro sacro dello strumento: Alan Clark, ovvero il pianoforte vibrante e sognante dei Dire Straits.

Musicista classe 1952, Alan Clark è considerato una rarità nel mondo della musica rock per la sua scelta di suonare il pianoforte classico e le tastiere in brani dalle sonorità marcatamente rock. Con i Dire Straits, di cui è il primo e principale tastierista fino allo scioglimento, ha suonato in tutti i principali successi.

Nel corso della sua luminosa carriera ha collaborato con Bob Dylan, Eric Clapton, i Bee Gees, Tina Turner, Sting e Rod Stewart, oltre ovviamente a Mark Knopfler, con cui ha suonato anche in versione solista.

All’alba presenterà Il suo nuovo album “Backstory”, un lavoro minimale ed elegante, che ripercorre i principali successi della strepitosa carriera dello storico tastierista dei Dire Straits.

Appuntamento, quindi, ore 6 del mattino di Domenica 10 Luglio. Si raccomanda la puntualità, il sole non aspetta.

 

Dopo quattro giorni molto intensi, il Festival si ferma qualche giorno per preparare lo spazio ad una voce femminile bella, raffinata e stilisticamente importante, quella di Simona Molinari.

Tornata alla ribalta discografica con il nuovo album “Petali”, uscito qualche mese fa, Simona Molinari è una voce jazz che, dopo alcune importanti scelte di vita personale, torna a fare musica cercando e trovando una nuova linea di stile e personalità; fatta di canzoni leggere e profonde intrise di pop, echi brasiliani e malinconie elettroniche; brani scritti da lei direttamente, per un disco decisamente d’autore.

Canzoni che celebrano la forza della delicatezza, le scelte coraggiose e gentili, l’abbraccio della madre, lo sguardo deciso nel dire no sorridendo. Un concerto (che ha fatto sold out al Blue Note a Milano ad aprile di quest’anno) in cui non mancheranno le pagine più conosciute e brillanti della sua carriera, a partire dalle sue partecipazioni a Sanremo con “Egocentrica” e “La felicità”. Appuntamento Giovedì 14 Luglio dalle 21.00 (con l’apertura musicale di Isotta).

 

La ricerca di linguaggi diversi per raccontare storie, porta al Festival di Villa Arconati un altro spettacolo dove coraggio e costanza viaggiano a braccetto: Marco Paolini con Patrizia Laquidara in “Boomers”.

Sia Paolini che la Laquidara sono già stati sul palco della Villa nelle scorse edizioni (Paolini nel 2004, Laquidara nel 2007), ma mai insieme, in una pièce teatrale che rientra nello storico filone degli “Album di Paolini”.

I Boomers sono la generazione nata tra il 1946 e il 1964, i cui genitori “hanno fatto la guerra” e che hanno vissuto il cosiddetto boom economico (oltre che demografico), che hanno avuto le migliori occasioni di sempre e le hanno sprecate.

Il gioco è la chiave per permettere di vedere quelle scelte, quei comportamenti, analizzarli in una chiave non moralistica. Il tutto ambientato nel mitico “bar della Jole”, che ha fatto da fondale a tante storie scritte e raccontate dal grande drammaturgo veneto. E la Jole prende le sembianze e la voce di Patrizia Laquidara, perché “nel bar delle Jole, quando Jole canta succede qualcosa”.

Marco Paolini sarà il solito, magnifico narratore e interprete dei “suoi” personaggi comici e tragici al tempo stesso. Lunedi 18 Luglio dalle 21.00.

 

La chiusura del Festival prevista per Martedì 19 Luglio è affidata a Goran Bregovic, vero e proprio trascinatore delle rassegne di Villa Arconati.

Bregovic è una certezza sin dalla sua prima apparizione nel 1998, e ha saputo costruire con il Festival e il suo pubblico un’empatia particolare; pronto a rinnovarla a sei anni di distanza dalla sua ultima esibizione nel 2016, si presenta ovviamente con la sua “Wedding and Funeral band”.

 

 

 

 

 

PROGRAMMA 7-19 Luglio

 

Anteprima in piazza a Bollate

a cura di “BOLLATE JAZZ MEETING”

 

Lunedì 4 luglio – ore 21 – Piazza Cantun Sciatin (ingresso gratuito)

ORCHESTRA “OTTOVOLANTE”, diretta da Mauro Ottolini in “Mangiadischi”

 

 

Giovedì 7 luglio – ore 21                                                                  Posto unico in piedi € 25,00 + prevendita

DARGEN D’AMICO

 

Venerdì 8 Luglio – ore 21                                                              Posto unico numerato € 15,00 + prevendita

LUCILLA GIAGNONI

 

Sabato 9 Luglio – ore 20 (CONCERTO DEL CREPUSCOLO) Posto unico numerato € 10,00 + prevendita

ENRICO INTRA trio meets TIME PERCUSSION

 

Domenica 10 Luglio – ore 6 (CONCERTO DELL’ALBA             Posto unico numerato € 10,00 + prevendita

ALAN CLARK

 

Giovedì 14 Luglio – ore 21                                                            Posto unico numerato € 20,00 + prevendita

SIMONA MOLINARI (Opening act ISOTTA)

 

Lunedì 18 Luglio – ore 21                                                            Posto unico numerato € 20,00 + prevendita

MARCO PAOLINI e PATRIZIA LAQUIDARA

 

Martedì 19 Luglio – ore 21 (posti solo in piedi) Posto unico in piedi € 30,00 + prevendita GORAN BREGOVIC

 

INFO 800.47.47.47

www.festivalarconati.com

Informazione equidistante ed imparziale, che offre voce a tutte le fonti di informazione

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