Advertisement

Carlo Spinelli IdD, ecco chi ci guadagna dalle dimissioni di Draghi

Il responsabile per la Politica Interna del movimento effettua una disamina sulla crisi di governo che si è aperta sotto la spinta dei Cinquestelle ed ipotizza sui benefici o meno che le singole formazioni politiche potranno trarre dalle dimissioni di Draghi

Advertisement

 

Roma 15 luglio 2022: Ci risiamo! Questa legislatura non conosce pace, altra crisi di governo, altre dimissioni da parte del Premier respinte dal Presidente della Repubblica Mattarella, e confronto alle camere previsto per mercoledì prossimo. Ma cosa succederà mercoledì? Lo sapremo tra cinque giorni intanto si cominciano a fare le prime supposizioni su ciò che sarà: elezioni subito? Draghi bis? Governo ponte fino a fine legislatura? L’unica cosa certa è che questa crisi non giova all’Italia e non fa bene agli italiani. Ma chi ci guadagna? Ecco cosa ne pensa Carlo Spinelli responsabile nazionale per la Politica Interna del movimento Italia dei Diritti presieduto dal giornalista romano Antonello De Pierro:” Partendo dal presupposto che il movimento cinque stelle è forse la peggiore forza politica che l’Italia abbia mai avuto, che ha ottenuto la fiducia di oltre un quarto dell’elettorato italiano e che ha miseramente fallito tra espulsioni, scissioni cambi al vertice e alleanze con chicchessia, questa crisi voluta dall’ex Premier Conte mette seriamente nei guai il nostro Paese. In questi giorni – continua Spinelli – è prevista una trance di 21 miliardi di euro in arrivo dall’Europa relativa al PNRR, ci sono 8 miliardi di decreto aiuti appena votato per far fronte alla crisi economica che deriva dalla guerra Ucraina – Russia, senza contare i contatti avviati e da portare a termine per quanto riguarda le risorse energetiche che stanno venendo meno da Mosca e che dobbiamo trovare in altri paesi. Quindi l’ultima cosa di cui l’Italia aveva bisogno era una crisi di governo criticata tra l’altro dal mondo politico internazionale. In questo momento serve stabilità e speriamo che i nostri governanti se ne rendano conto e cerchino di portare a termine questa legislatura facendo l’interesse degli italiani piuttosto che il proprio. E’ si perche sicuramente in questo bailamme politico c’è chi ci guadagna; innanzitutto la Meloni e Fratelli d’Italia da sempre contrari a questo governo quindi non da biasimare se adesso parlano di elezioni anticipate in coerenza con quella che è stata l’unica forza parlamentare contraria al governo Draghi anche se il mio pensiero, da come forse si è già intuito, è quello di evitare le elezioni ed arrivare fino a fine legislatura. La Meloni potrà quindi trarne profitto ed aumentare i suoi elettori peraltro già in costante crescita, essendo l’unica a poter dire avevo ragione io questo governo non si doveva fare. Ma anche Salvini potrebbe guadagnarci qualcosa, infatti continuando con la sua incoerenza politica ormai assodata, è passato dal pensiero di arrivare a fine legislatura a quello di andare al voto anche se qualcuno all’interno della Lega non è convinto di questa soluzione e vorrebbe continuare fino ad aprile 2023. Una manna dal cielo lo strappo pentastellato per Salvini che potrebbe così ritornare sui propri passi e, seguendo la sua alleata di coalizione Meloni, optare per le elezioni subito il che significherebbe ricucire lo strappo all’interno del centrodestra e porre forse fine all’emorragia di elettori che da un pò di tempo a questa parte sta dissanguando le vene elettorali della Lega. Dal canto suo Conte, ex Premier che noi abbiamo inizialmente elogiato quando era Primo Ministro  per il suo lavoro e dal quale adesso però dissentiamo, aprendo questa crisi potrebbe, con le elezioni subito, ambire ad uno scranno parlamentare che di fatto al momento non ha. Sotto la sua guida il movimento cinque stelle si sta sgretolando e forse, andando a votare a fine settembre ancora qualcosa del proprio elettorato potrà salvare, ad aprile 2023 sarà ancora così? E soprattutto sarà ancora lui a guidare i grillini visto quanto sta succedendo? Una cosa è certa il movimento cinque stelle ha dimostrato una certa inaffidabilità causando la crisi di governo per la terza volta e non ci venga a dire Conte che la mossa di Draghi di rassegnare le proprie dimissioni lo ha spiazzato e che i grillini non volevano succedesse era l’unica cosa che il Premier poteva fare visto che c’era un voto di fiducia che di fatto ha visto alcuni sostenitori del suo governo astenersi e non votarla. Se il suo trovarsi spiazzato corrisponde a verità – prosegue Spinelli – stiamo di fronte all’ennesima prova di inesperienza politica da parte dei pentastellati, un’inesperienza che gli italiani da oltre quattro anni stanno pagando. In tutto questo Forza Italia sembra si trovi dalla parte di chi vorrebbe un Draghi bis ma senza i Cinquestelle, come giusto che sia, ma Berlusconi si schiererà nuovamente contro i suoi alleati di coalizione? Se dovesse accadere forse ci potremmo trovare di fronte alla costruzione del famoso grande centro di cui tanto si parla ma che non si riesce ad organizzare al quale presumibilmente potrebbero aderire Calenda, Renzi, Berlusconi e tutte quelle forze moderate che non trovano spazio ne a sinistra ne a destra. Chi rimane coerente con le proprie scelte e forse ha più da rimetterci che guadagnarci da questa crisi è il PD che vorrebbe, come Berlusconi, andare avanti con Draghi e che si trova in una posizione scomoda in quanto ciò che è accaduto mette a rischio le possibile future alleanze con i Cinquestelle che potevano, con i numeri che avevano prima che tutto questo accadesse, garantire una certa forza elettorale da poter sperare di tener testa al centro destra. Adesso dobbiamo vedere ciò che farà Di Maio sicuramente sarà ancora favorevole ad un Draghi bis in modo da riuscire a raccogliere più consensi possibili con la sua formazione politica da qui fino ad aprile, ma con chi stringerà poi un’alleanza elettorale? Guarderà ancora a sinistra o contribuirà alla costruzione del grande centro? In tutto questo noi dell’Italia dei Diritti restiamo spettatori interessati in attesa degli sviluppi che questa crisi di governo riserverà, sicuramente, come già detto, vogliamo che Draghi vada avanti per affrontare le problematiche del Paese e portare a termine ciò che di buono ha iniziato e poi ad aprile si vedrà. Non è certo un mistero che il nostro movimento sta guardando con occhi interessati a Calenda e se si dovesse arrivare alla costituzione di un grande centro con Calenda leader – conclude Spinelli – noi siamo pronti ad appoggiarlo per dare un’alternativa seria agli italiani stufi di una politica che ormai da molti anni non riesce a risolvere i problemi del Paese, che non ha dato all’Italia il modo di avere le risorse energetiche necessarie per una certa autonomia che adesso sarebbe stata più che utile, che non ha creato impianti per produrre energia pulita, che ha fatto dei rifiuti un problema anzichè una risorsa e che da anni ormai non vede al timone un Premier eletto dagli italiani”.
Ufficio stampa Italia dei Diritti per la Politica Interna
e mail idd.polinterna@gmail.com

Informazione equidistante ed imparziale, che offre voce a tutte le fonti di informazione

Advertisement
Articolo precedenteCARAVAGGIO E PASOLINI Lectio illustrata di VITTORIO SGARBI
Articolo successivoROLLING STONES. Non è solo rock  and roll Di Guido Michelone

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui