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FELTRE:  DECORO E DIGNITA’ ASSENTI FINO AD OGGI IN UNA CITTA’ CHE ASPIRA E VORREBBE RIAPPROPRIARSI DI QUESTO TITOLO.

Un sentimento che da molti anni mi ha fatto soffrire nella bellissima città di Feltre, e ciò  ancor prima del mio trasferimento da Venezia a qui,  ha una connotazione molto negativa: la mancanza di un’anima. Questa infatti, come ho scritto più volte, è stata messa in sordina da eventi che l’hanno da lunga fiata mortificata a morte, checché ne dica, da persona offesa,  il sindaco uscente, persona con la quale sono peraltro in ottimi rapporti di amicizia e di stima, dopo averlo da sempre appoggiato elettoralmente fino a ieri. A meno che non si confonda l’anima, con tutto il rispetto per questa tipologia musicale,  con il fracasso dei tamburi che, da circa tre mesi, disturbano la quiete pubblica per allenarsi e poi esibirsi, la confusione ed il baccano di certi sport che bloccano la città anche per giornate intere arrecando pregiudizio persino alle emergenze, al blocco delle strade, a certi lavori pubblici non certo prioritari e spesso risibili,  a quelli fatti e disfatti con spreco di ingente denaro pubblico, dimenticando che una buona amministrazione per lavorare, deve anzitutto colloquiare con i suoi cittadini con parole ad effetto “vasi comunicanti”.  Mi si obietterà, allo scopo di far vedere ciò che non c’è stato, l’esistenza di un Teatro che ogni tanto offre qualcosa (a mio avviso sempre di poco interesse anche dal punto di vista artistico al punto da essere largamente superato da quello delle Suore Canossiane), che ci sono i musei, che c’è , anzi c’era,  un bravissimo assessore alla cultura,  cose tutte che non attecchiscono socialmente se non si fa passare quella linfa vitale volta a far vivere una comunità cittadina, per poi svilupparsi con decoro e dignità. Cosa difficilissima, non lo nego, che va però perseguita  anche attraverso una diversa forma-mentis amministrativa. Non per niente i giovani, quelli che, con rammarico della passata amministrazione, sarebbero stati esclusi nella nuova amministrazione, se ne vanno a cercare altrove momenti di cultura, ristoro e quant’altro. E non si tratta certo di giovani poco acculturati, ma con diplomi di laurea…con lode.

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Quindi, se l’attuale giunta è composta non proprio da giovani, come ha lamentato la vecchia giunta,  ciò non sta a significare che i “diversamente giovani” non possano mettere a profitto la loro esperienza e maturità per far meglio, e ciò, proprio partendo dalla cultura  allo scopo di promuovere finalmente la crescita di una città immobile, spenta, quasi vegetativa, non dico “morta” perché, sentendo quest’ultimo aggettivo, il sindaco uscente corre il rischio di arrabbiarsi ancora una volta,  come ho visto dopo l’insediamento di Viviana Fusaro.

La morte  infatti, nel caso di specie,  non è una condizione che abbisogna  ufficialmente di un certificato medico per un cambio di stato anagrafico, ma essa risponde  semplicemente ad uno status di una comunità sociale che vive in sospeso in attesa del suddetto  poco ambito certificato. E questo non è certamente un clima desiderabile ma, a mio avviso, solo riconducibile ad un’amministrazione, quella uscita pochi giorni fa, che non ha tenuto conto di questo, trattandolo come elemento di facciata e non primario.

Pare che la nuova amministrazione voglia invece ripartire dalla cultura, ridando il fasto di un tempo alla città, (che io ricordo benissimo essendo del 1935 !),  rigenerando uno spirito da tempo sopìto (non già per via del Covid e dell’Ucraina o dell’inflazione come è stato detto dall’ex aspirante sindaco), ma semplicemente perché governare non significa solo fare, posto che si faccia, ma soprattutto cointeressare i cittadini al governo della città attraverso un doveroso, corretto e chiaro sistema dialettico che è completamente sparito dalla città. E per città si intendono anche tutte le frazioni !!

Va detto infine che la compagine amministrativa  sconfitta, in sede di  passaggio delle consegne alla nuova Sindaca, Viviana Fusaro,  ha mostrato la sua vera faccia: altro che collaborazione onesta e trasparente come si converrebbe in una qualsiasi alternanza democratica,  ma ha  invece esordito già il primo giorno, paventando carte bollate…. Come se, nelle campagne elettorali anche a livello nazionale, i contendenti si scambiassero effusioni amorose…

Che squallore !!!

Arnaldo De Porti

Belluno Feltre

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