ENRICO CISNETTO, UN SAGGIO GIORNALISTA CHE VA ASCOLTATO !
Raramente capita che, fra colleghi, ci sia uno scambio di apprezzamenti, e ciò in un mondo in cui si è più propensi a sparare a zero contro qualcuno che professionalmente, magari per invidia, ne sa più di te, piuttosto che dargli atto della sue capacità di guardare avanti, di prevedere, di criticare con cognizione di causa, ed anche di esprimere giudizi incondizionati, realtà quest’ultima che viene invece condizionata e modulata ad arte sulla carta in base alla linea politica di chi la possiede…alias l’editore.
Cisnetto è tutt’altro che questo, anzi,– se non vado errato – pare che egli ad un certo momento abbia pensato di svincolarsi da certe proprietà editoriali per fare, con molto successo, il…battitore libero, esattamente come ho potuto ancora una volta constatare leggendo su “Politicamentecorretto” un suo pezzo nel quale viene chiamato in causa Sigmund Freud per capire la politica italiana, ma soprattutto per giudicare questo governo da lui definito il peggiore fra tutti dall’avvento della nostra Repubblica, giudizio sul quale non posso che convenire anche perché, da molto tempo lo sto dicendo pure io che sono niente rispetto a Cisnetto , tra l’altro usando termini che potrebbero lambire qualche articolo del codice di procedura penale… da parte di chi ha i mezzi per farlo, io no.
Sono d’accordo con Cisnetto che non sono stati i grillini a far cadere il governo e che la colpa è addossabile in toto a coloro per i quali, come dice papale papale e con il suo gradevole linguaggio napoletano il Governatore della Campania, Vincenzo De Luca, c’è la necessità di mettere mano ad una prima ed urgente riforma, e cioè la…riapertura dei manicomi.
L’attuale classe politica infatti ha disonorato l’Italia e Giuseppe Conte, bersagliato da tutti anche se persona onestissima e pulita, umanamente (e c’è da capirlo) vive un’usurpazione anche per il fatto che Draghi gli ha sottratto il posto a Palazzo Chigi ed ora, impotente (?) sta assistendo a scenari di infimo spessore da parte degli stessi partiti, meglio uomini di “sgoverno” i quali tentano di riproporsi all’elettorato con una tale faccia tosta da far rabbrividire anche il soggetto più insensibile, sulla base di una legge elettorale che, se non va cambiata subito, ci rimetterà tutti nella stessa condizione di prima: non vincerà nessuno e l’ingovernabilità sarà assicurata.
Possibile che non si capisca che gli italiani non sono un popolo maturo politicamente e che confondono le giornate elettorali come se si andasse a prendere un apertivo al bar…!!! Il bipolarismo che, Enrico Cisnetto, chiama bipopulismo, non funziona da noi che siamo un popolo a vocazione proporzionale, come lo è la Germania che lo pratica con uno sbarramento del 5 %. Ma chi ha l’onesta di votare questo ? Certamente no chi ci ha governato finora in quanto con il bipolarismo si finisce per creare un coacervo (armata Brancaleone la chiama Cisnetto) ove l’unico obiettivo non è certamente governare, ma colpire gli avversari.
Dico da alcuni decenni ormai che il sistema proporzionale, oltre ad essere più democratico, permetterebbe in qualche modo di rivedere ciò che non va in.. .corso d’opera, sulla base di un obiettivo, ove non c’entrano le persone ma il fine.
Ed infine, ormai da 3-4 decenni dico che va rivista la costituzione, anche allo scopo di eliminare le Regioni che costituiscono una vera e propria sanguisuga delle risorse del Paese. Quando l’ho detto in pubbliche conferenze, mi hanno deriso. Mi conforta il fatto che non solo Cisnetto, ma anche un professore costituzionalista del mio paese, ma docente e rettore di un’università romana, sia in perfetto accordo sull’abolizione delle Regioni per dare vita a delle macroscopiche province che, oltretutto, sono più vicine al cittadino.
Ma non se ne andrà fuori fintantoché non si porrà mano all’urgente riforma che auspica Vincenzo De Luca (passatemi la battuta forzata ed ilare per intenderci meglio).
Alle prossime elezioni del 25 settembre, ricordiamoci di buttare a mare, tutti quei nomi altisonanti che, con la complicità di troppa stampa padronale, abbiamo sentito citare fino alla nausea. Ripeto, tutti !!!
Prima di farlo, scrivete in un foglietto 6-7 nomi di coloro che hanno disonorato l’Italia, e provate a metterli a confronto con l’onestà di Giuseppe Conte rispetto ai 6-7 nomi che avrete annotato prima di mettere la croce sulla scheda, e, se non siamo diventati tutti masochisti, forse avremo reso un servizio al Paese che chiede solo questo.
Attenzione: si tratta dell’ultima chance per ripartire.
ARNALDO DE PORTI
Belluno-Feltre