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Un sempre più crescente fronte internazionale rifiuta le bugie di Teheran e sostiene l’alternativa democratica iraniana

 

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Per oltre quattro decenni, un regime illegittimo in Iran è riuscito a ingannare il mondo e a vendere l’ipotesi fuorviante che l’unico sostituto disponibile al suo regno sanguinario sarebbe stato il caos e fonte di maggiore instabilità in Medio Oriente. In risposta a una società sempre più scontenta e all’isolamento mondiale, il regime ha cercato di ingannare il mondo proponendo i cosiddetti “moderati” e “riformisti”.

 

Senza mai cadere nel complotto del regime, la Resistenza iraniana è riuscita a smascherare le trame del regime e il tempo ne ha dimostrato l’inefficacia, soprattutto quando, nel 2017, i manifestanti in tutto l’Iran hanno scandito: “Riformisti, “principalisti”, il gioco è finito!”.

 

Tuttavia, il regime di Teheran, nella sua fame di potere, ha dato inizio ad  una nuova fase: la costruzione di “false alternative”. Di tanto in tanto, qualche celebrità iraniana di medio livello o qualche gruppo discutibile si presentava alla ribalta come un’alternativa al regime. Alcuni hanno persino costruito coalizioni che si sono rivelati dalla vita molto breve, e il messaggio di Teheran al mondo e al popolo iraniano alla fine è rimasto lo stesso: non c’è alternativa al regime iraniano.

 

Senza farsi ostacolare dalla doppiezza del regime, l’Organizzazione Mujahedin-e-Khalq è riuscita ad espandere la sua rete in tutto l’Iran e le Unità di Resistenza hanno continuato a sfidare il gigantesco apparato di sicurezza del regime e a diffondere una nuova speranza in tutta la società.

 

La Guida suprema Khamenei sentendosi sempre più minacciato ha lanciato una nuova iniziativa. Attraverso i discorsi pronunciati durante i sermoni di preghiera del venerdì o utilizzando elementi discutibili nei media in lingua persiana all’estero, la tirannia clericale ha iniziato a promuovere una falsa narrativa sulle opzioni di sostituzione del regime.

 

Certi che l’ex monarchia non avrebbe mai rappresentato una minaccia per il loro dominio, i mullah e i loschi “influencer” dei media – quasi tutti con un passato nella macchina propagandistica del regime – hanno intensificato la loro campagna di demonizzazione contro la Resistenza iraniana, promuovendo al contempo l’ex dittatura della monarchia.

 

Ma ancora una volta, nonostante tutte le campagne di bufale e calunnie, il MEK e il Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana (NCRI) rimangono le forze più attive nella sfida al regime di Teheran, sia a livello nazionale sia internazionale.

 

E il regime – che si vanta apertamente e intenzionalmente del terrorismo e si fa beffe della comunità internazionale – si è sempre assicurato di sottolineare che il sostegno alla Resistenza iraniana è una linea che nessuno dovrebbe mai oltrepassare.

 

Malgrado le diffamazioni, le designazioni e le minacce terroristiche da parte del regime iraniano, dozzine di leader e legislatori di tutto il mondo non si sono tirati indietro di fronte a una giusta causa. I loro messaggi e discorsi al popolo iraniano e ai suoi combattenti per la libertà continueranno a sfidare il regime di Teheran e a ispirare speranza per una nazione in crisi.

 

 

L’ex consigliere per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti, il generale James Jones: “Negli ultimi anni l’Iran è stato teatro di continue proteste. Persone di tutti i ceti e di tutti gli strati della società hanno sfidato i pestaggi, gli arresti e persino la morte per scendere in strada e chiedere il rovesciamento della teocrazia al potere. Cantano: “il nemico è proprio qui. Mentono quando dicono che è l’America!”. Il popolo iraniano rifiuta la tirannia e la dittatura, sia essa degli scià o dei mullah. Guarda al futuro, a una repubblica democraticamente eletta che crede nel suffragio universale, nell’uguaglianza di genere, di religione e di etnia, a un Iran senza nucleare e in pace con i suoi vicini. Questi sono, infatti, i punti salienti del piano in dieci punti della signora Rajavi per il futuro dell’Iran, che ho spesso descritto come un documento jeffersoniano”.

 

Ex Senatore USA Joseph Liberman: “C’è solo una soluzione accettabile ai problemi creati dal governo terrorista di Teheran. Deve essere rimosso, e presto lo sarà dal suo stesso popolo. Guidato dalla resistenza dell’NCRI/MEK e dai suoi sostenitori in tutta la regione e nel mondo”.

 

“Mentre chiediamo una rivoluzione in Iran, la rivoluzione è già iniziata. La rivoluzione è iniziata con le migliaia di combattenti della resistenza del Consiglio Nazionale della Resistenza dell’Iran, del MEK in Iran. E non si fermerà finché questo regime non sarà morto e sepolto”.

 

“È tempo che il popolo iraniano si sollevi insieme per liberarsi. È tempo che gli Stati Uniti e tutte le nazioni democratiche del mondo li aiutino. È tempo di riconoscere che all’interno di questo movimento NCRI/MEK ci sono leader pronti a guidare l’Iran all’avvento della libertà. Per dare al popolo la possibilità di scegliere i propri leader, non per imporre leader dall’alto. E questo, mi permetto di dire, a partire dalla vostra e nostra signora Maryam Rajavi”.

 

L’ex segretario alla Sicurezza interna degli Stati Uniti Tom Ridge: “L’alternativa democratica a questo regime è il Consiglio Nazionale della Resistenza in Iran, NCRI, e il MEK, che condivide i nostri valori democratici per una società libera basata sui diritti umani universali e sulla legittimità politica. Valori che si basano sul suffragio popolare e sullo Stato di diritto, sulla parità di genere e sulla separazione tra religione e Stato. Il canto popolare nelle strade è morte all’oppressore, sia esso Khamenei o lo scià. Il popolo iraniano guarda al futuro, non al presente o al passato. Per loro, i 40 anni di tirannia religiosa dei Mullah sono la continuazione di mezzo secolo di dittatura militare dello scià e di suo padre”.

 

L’ex Ministro degli Esteri italiano Giulio Terzi: “È finalmente giunto il momento di vedere il regime fascista dei mullah rovesciato e sostituito da un Iran democratico e libero. Oggi più che mai, dopo quattro decenni di tirannia del regime, il popolo iraniano merita una democrazia laica e pacifica, governata dallo Stato di diritto e rispettosa delle regole e dei principi internazionali in materia di diritti umani, libertà di religione, giustizia, pluralismo politico e libertà individuali. Vale a dire, un Iran non nucleare, che sia anche privo di armi di distruzione di massa e che promuova la pace, la coesistenza e la cooperazione internazionale e regionale, come previsto dal Piano in dieci punti di Madame Rajavi sul futuro dell’ Iran”.

 

“Non possiamo più cadere preda delle dinamiche perverse dei mullah. Dovrebbe essere assolutamente chiaro in tutto il mondo che l’unica alternativa credibile a questo criminale, terroristico regime iraniano è l’Iran democratico e libero, fortemente promosso dal Consiglio Nazionale della Resistenza dell’Iran guidato da Madame Maryam Rajavi. Milioni di persone indomite in Iran attendono una risposta chiara e inequivocabile da parte del mondo occidentale”.

 

L’ex direttore del Dipartimento di Stato americano per la pianificazione politica, Amb. Mitchell Reiss: “Il regime vorrebbe farvi credere che le vostre proteste sono semplicemente una richiesta di imporre un diverso tipo di tirannia al popolo iraniano. Un richiamo allo Scià e alla sua repressione. Niente potrebbe essere più lontano dalla verità. Tutto questo è semplicemente una maschera, una cortina fumogena del regime per cercare di distrarre l’attenzione della gente dal suo continuo terrorismo in tutto il Medio Oriente”.

 

“Negli Stati Uniti c’è un ampio sostegno bipartisan a Madame Rajavi e al suo programma di rispetto dei diritti umani e della democrazia rappresentativa. È stata e continua ad essere un faro di luce che illumina un percorso per tutto il popolo iraniano. Un percorso che porterà a un Iran democratico dove tutti possano vivere in sicurezza e prosperità”.

 

L’ex vice capo di stato maggiore dell’esercito degli Stati Uniti, il generale Jack Keane: “Siete tutti un’ispirazione per gli iraniani che vivono sotto i mullah. Per le persone che amano la libertà in tutto il mondo, perché avete coraggiosamente e fermamente sacrificato il vostro benessere personale per la causa di sbarazzarsi del brutale regime dei mullah e per stabilire la libertà e la democrazia in Iran. L’NCRI e il popolo iraniano rifiutano la dittatura in qualsiasi forma, quella dello shah o dei mullah”.

 

“Questo coraggioso popolo iraniano e i membri dell’NCRI sono l’ispirazione per il mondo che esiste un’alternativa ai mullah, che il popolo iraniano chiede un cambio di regime, che dovrebbe essere l’obiettivo più importante per i Paesi amanti della libertà in tutto il mondo”.

 

“C’è una seria alternativa ai mullah in Maryam Rajavi, che non solo cambierà la vita in meglio per ogni iraniano, ma eliminerà la minaccia di una corsa agli armamenti nucleari in Medio Oriente, eliminerà la minaccia della guerra e riporterà l’Iran al ruolo di membro responsabile della comunità internazionale. Tutto questo è possibile. Continuate ad essere una voce forte e convinta per tutti gli iraniani. L’unica alternativa accettabile è un Iran libero. Sì, un Iran libero”.

 

L’ex ministro degli Esteri francese Bernard Kouchner: “Una tirannia non è migliore dell’altra, come il regime dello scià e quello degli ayatollah. No. Quello che sto semplicemente dicendo è che esiste un’alternativa democratica. È questo che dobbiamo scegliere, è questo che dobbiamo imporre”.

 

“Avete un programma, un piano in 10 punti, proposto dalla signora Rajavi. Vorrei dirvi molto profondamente e sinceramente: noi, questo nuovo mondo che sta nascendo davanti a noi e di cui possiamo già vedere la trasformazione. Perché questo mondo diventi un posto migliore, ha bisogno di voi. Tutti noi abbiamo bisogno di voi”.

 

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