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Medici da premiare, e medici e politici e giornalisti da punire
Era agosto dell’anno passato quando scrissi così al nuovo medico di famiglia: “Gentile dottore, io e i miei familiari vorremmo cambiare medico. Gradirei sapere se Lei ha disponibilità e se, qualora dovessimo ammalarci di Covid, Lei adotta il protocollo del Comitato Cure Domiciliari”. La risposta fu: “Ovviamente sì, alla faccia di Speranza, Sileri, Bassetti ecc.  Ho curato 130 pazienti, 25 dei quali con polmonite interstiziale. Oltre alle cure domiciliari con Plaquenil…”.
Oggi che ci si è finalmente resi conto che bastava l’aspirina per guarire dal Covid, non bisognerebbe premiare i medici  che se ne sono infischiati del protocollo paracetamolo e (perniciosissima) vigile attesa, ed hanno guarito i pazienti ricorrendo agli antinfiammatori? Oggi che ci si è finalmente resi conto che non c’era bisogno d’iniettare un vaccino sperimentale a milioni di persone, non bisognerebbe punire chi ha costretto la gente a vaccinarsi? Punire chi ha fatto perdere il lavoro a tanta gente che rifiutava il vaccino? Oggi che ci si è resi conto che milioni di persone non si sono fatte vaccinare e non sono morte, non bisognerebbe punire medici, giornalisti e politici che affermavano che chi non si vaccinava sarebbe morto? Una punizione la meriterebbe anche papa Bergoglio per aver affermato che vaccinarsi era un atto d’amore.
Renato Pierri

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