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Lavoro. Paolo Capone, Leader UGL: “No al salario minimo legale. Rafforzare la contrattazione collettiva”

“La strada maestra per innalzare il livello delle retribuzioni medie e difendere il potere d’acquisto dei lavoratori dall’aumento dell’inflazione passa necessariamente per il rafforzamento della contrattazione collettiva. Il CCNL rappresenta uno strumento centrale in quanto definisce aspetti fondamentali come l’organizzazione e l’orario di lavoro, la progressione di carriera, la previdenza e il welfare. L’approvazione per legge di un salario minimo legale finirebbe per incentivare una corsa al ribasso delle retribuzioni senza peraltro risolvere il problema del lavoro sommerso. Come UGL ci opponiamo ad ogni tentativo volto a danneggiare i diritti dei lavoratori e ribadiamo l’importanza di riaprire la stagione della contrattazione. Il dialogo fra istituzioni e parti sociali dovrà essere al centro dell’azione del prossimo Governo nella prospettiva di contrastare efficacemente la crisi energetica e l’aumento del costo del denaro, evitando il collasso del nostro sistema economico e produttivo”. Lo ha dichiarato Paolo Capone, Segretario Generale UGL, a Milano, in occasione della quarta tappa del tour nazionale organizzato dall’UGL “Vota per il lavoro” dal titolo “No al salario minimo si a retribuzioni più alte”, per ribadire le priorità dell’UGL da consegnare al Governo che verrà. Tra gli altri, hanno preso parte all’evento Vincenzo Abbrescia, Segretario Confederale UGL e Riccardo Uberti, Segretario UGL Milano.

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