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DESTRA POLITICA SI’, MA NON CON I DINOSAURI…

Potremmo anche essere contrari all’attuale governo di destra, e ciò accettando democraticamente l’alternanza come è giusto e corretto che sia, ma se in un piatto ci presentano un minestrone rimasto nel congelatore per oltre una ventina d’anni, allora detto piatto potrebbe non solo non piacere a causa della sua inevitabile trasformazione confliggente con la fisiologia del gusto demandato alle nostre papille tattili, ma potrebbe anche costituire una sorta di assunzione di tossine che non fanno certo bene all’organismo finendo per avvelenarlo un po’ alla volta.

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Preambolo per dire che la politica italiana oggi, anno 2022,  è tutto questo.

Siamo infatti tornati al berlusconismo che credevamo morto, sepolto e putrefatto. Al contrario, siamo tutti costretti ad assistere a passeggiate  insicure e traballanti del fondatore di FI, il quale, in compagnia del quasi certo capo del governo, del segretario pure lui traballate della Lega, della nuova “morosa” del succitato fondatore, nonché del…cagnetto bianco (che sembra un esponente politico pure lui al pari degli altri), insomma scene-oscene politicamente che non avremmo mai voluto vedere in quanto producono immane sofferenza presso il popolo italiano.  Il nuovo sarebbe formato da Berlusconi, Ignazio La Russa, Calderoli, da Maurizio Gasparri, da Alemanno, da Salvini, da Santanchè, da Bossi, da Tajani, da Bernini, da Moratti,  ecc.ecc. (continuando mi annoio e non finisco mai).   Tutta gente che, come ha detto il simpaticone Vincenzo De Luca,  non  proviene dalla fatica, non conosce l’odore della terra bagnata, il rumore di una fabbrica, l’angoscia di una vita in povertà, di un lavoro che non arriva mai ecc.ecc..

Insomma, siamo ora in aria “berlusconismo due”.

Vorrei spendere una parola, se vuoi anche a favore di Giorgia Meloni, la quale, non so se furbescamente o davvero intelligentemente convinta, sembra non staccarsi, almeno  in parte,  dal precedente governo condividendone alcune azioni che prima non condivideva in maniera quasi netta come invece sta facendo oggi.  Strategia per oliare il percorso o che altro, atteso che, con i nomi succitati, non ha, almeno a mio avviso, tanta strada da percorrere ?

Ed infine, che dire del partito degli astenuti che, a mio avviso, è stanco sia delle sinistre che delle destre costituendo pertanto un vulnus non indifferente per una democrazia ? Che non è certamente quella uscita pochi giorni fa dalle urne, ma un ripiego,  seppur legittimato legalmente, rispetto ad una volontà che non si esprime e che, proprio per questo, non la considera tale ?

Arnaldo De Porti

Belluno Feltre

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