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Pakistan: Save the Children, 800.000 rifugiati colpiti dalle inondazioni nel Paese. L’80% di quelli afghani – metà dei quali bambini – vive nell’area più colpita e ha perso tutto

Secondo una nuova indagine dell’Organizzazione – che sta fornendo aiuti salvavita alla popolazione nelle aree colpite – più della metà delle famiglie funestate dalle alluvioni dorme all’aperto in tende o ripari di fortuna, mentre circa 1 su 6 non ha alcun riparo.

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A più di un mese dalla richiesta di assistenza del governo pakistano alla comunità internazionale, solo il 37% dell’obiettivo, già inadeguato, fissato dalle Nazioni Unite per la risposta alle inondazioni è stato raggiunto.

Centinaia di migliaia di rifugiati afghani in Pakistan sono rimasti ancora una volta senza casa dopo che i campi profughi dove vivevano sono stati colpiti dalle devastanti inondazioni nel Paese. È quanto afferma Save the Children, l’Organizzazione internazionale che da oltre 100 anni lotta per salvare le bambine e i bambini a rischio e garantire loro un futuro.

Circa 800.000 rifugiati, compresi gli afghani, sono stati colpiti dalle inondazioni, che hanno ucciso quasi 1.600 persone in tutto il Pakistan e ne hanno lasciato milioni senza casa. Le province che hanno subito le peggiori inondazioni – Balochistan, Sindh e Khyber Pakhtunkhwa – ospitano infatti l’80% degli 1,3 milioni di rifugiati afghani nel Paese, quasi la metà dei quali sono bambini. Molti sono fuggiti dall’Afghanistan quando i talebani hanno ripreso il potere nell’agosto dello scorso anno. Nel Balochistan, dove vivono più di 310.000 rifugiati afghani, si stima che 65.000 case siano state completamente distrutte e molte altre danneggiate.

“Le condizioni in Afghanistan erano davvero pessime. Stavamo soffrendo a causa della guerra. Siamo venuti qui, ma non appena arrivati, c’è stata, l’alluvione. Così ora siamo nella stessa miseria in cui eravamo in Afghanistan. Quando siamo arrivati qui abbiamo dovuto chiedere prestiti per costruire una piccola casa. Ora tutti gli sforzi che abbiamo fatto negli ultimi 11 mesi sono stati spazzati via dalle inondazioni. Sono seduto qui, senza più niente, molto depresso pensando a come sarà il mio futuro. Come ricostruirò la mia casa? Come farò a ricominciare una vita normale?”, ha raccontato Mirwais*, 45 anni, fuggito dalla sua casa in Afghanistan per raggiungere un campo profughi nel Balochistan con la moglie e i due figli piccoli 11 mesi fa, poco dopo che i Talebani avevano ripreso il controllo dell’Afghanistan. Senza un posto dove vivere e senza un reddito, si è indebitato per consentire alla sua famiglia di avere un posto in cui vivere, ma ad un anno del loro arrivo la loro casa è stata completamente distrutta e hanno perso tutto.

Più di due milioni di case sono state distrutte dalle inondazioni in Pakistan a giugno, e 7,6 milioni di persone sono rimaste senza casa. La fame e le malattie sono in aumento e il Paese sta affrontando una grave emergenza sanitaria.

Una nuova indagine di Save the Children ha rilevato che più della metà delle famiglie colpite dalle alluvioni dorme all’aperto in tende o ripari di fortuna – spesso non più di fragili teli di plastica – mentre circa una su sei non ha alcun riparo. I bambini che dormono all’aperto senza un riparo o acqua potabile sono a serio rischio di malattie mortali come malaria, dissenteria e diarrea, oltre che di morsi di insetti e serpenti, sottolinea l’Organizzazione.

“Disastri come questo diventano ancora più letali quando colpiscono i più poveri e vulnerabili, come i rifugiati. Molti di loro vivevano in piccole case fatte di fango che non potevano resistere a queste potenti inondazioni. Immaginate di dover abbandonare la vostra casa con i bambini piccoli per sfuggire alla guerra per poi vedere quel poco che vi era rimasto spazzato via dalle inondazioni solo pochi mesi dopo. La miseria non ha mai fine”, ha dichiarato Khuram Gondal, Direttore di Save the Children in Pakistan.

“Nessun bambino – ha aggiunto – dovrebbe dormire all’aperto, sotto la pioggia, senza acqua pulita o cibo. Organizzazioni come la nostra stanno facendo tutto il possibile per tenerli al sicuro ma il Paese ha un disperato bisogno di più fondi se vogliamo soddisfare l’enorme livello di necessità. È passato più di un mese da quando il governo pakistano ha chiesto l’assistenza della comunità internazionale e solo il 37% dell’obiettivo, già inadeguato, fissato dalle Nazioni Unite per la risposta alle inondazioni è stato raggiunto. È un completo fallimento morale”.

Save the Children sta fornendo aiuti d’emergenza a famiglie come quella di Mirwais che hanno perso tutto, compresi cibo, alloggi d’emergenza e assistenza medica. Dall’anno scorso, Save Children fornisce aiuti d’emergenza ai rifugiati afghani in Pakistan, fuggiti dall’Afghanistan durante la presa di potere dei talebani, fornendo servizi salvavita come assistenza sanitaria, acqua potabile e istruzione. Gestisce inoltre programmi di istruzione e formazione per i rifugiati afghani che vivono nei distretti pakistani di Balochistan e Chaman.

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