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Pakistan: Save the Children accoglie con favore il quintuplicarsi dell’appello per gli aiuti

Il nuovo obiettivo riflette meglio la portata della devastazione causata dalle inondazioni, che hanno sommerso un terzo del Paese e colpito 33 milioni di persone, tra cui 16 milioni di bambini.

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L’Organizzazione – che sta fornendo cibo, alloggi di emergenza e assistenza medica alle famiglie colpite e sta gestendo due campi medici in SWAT e Khyber Pakhtunkhawa – esorta i governi donatori a finanziare completamente il prima possibile l’appello. È una “corsa contro il tempo” per salvare le vite dei bambini a rischio di malattie mortali come colera, dengue e diarrea.

La decisione delle Nazioni Unite di aumentare l’appello per gli aiuti in risposta alle inondazioni in Pakistan da 160 a 816 milioni di dollari permetterà alle organizzazioni umanitarie e al governo pakistano di aiutare meglio le famiglie bisognose mentre il paese si trova ad affrontare una grave emergenza sanitaria. È quanto afferma Save the Children, l’Organizzazione internazionale che da oltre 100 anni lotta per salvare le bambine e i bambini a rischio e garantire loro un futuro, a seguito dell’annuncio di ieri dell’aumento di oltre cinque volte dell’appello di finanziamento. Il nuovo obiettivo, infatti, riflette meglio la portata della devastazione causata dalle inondazioni, che hanno sommerso un terzo del Paese e colpito 33 milioni di persone, tra cui 16 milioni di bambini.

L’Organizzazione esorta, quindi, i governi donatori a finanziare completamente il prima possibile il nuovo l’appello, sottolineando che si tratta di una “corsa contro il tempo” per salvare le vite dei bambini a rischio di malattie mortali come colera, dengue e diarrea.

Una nuova ricerca pubblicata da Save the Children la scorsa settimana ha rilevato che il 70% delle famiglie colpite dorme all’aperto senza un riparo adeguato mentre una famiglia su cinque che non ha accesso all’acqua potabile beve da canali o fiumi contaminati.

“La revisione dell’appello dimostra la portata della devastazione a cui stiamo assistendo in Pakistan. Le acque dell’alluvione stanno iniziando a ritirarsi ma il livello di sofferenza umana e di devastazione che hanno lasciato dietro di sé è a dir poco orribile. Milioni di persone dormono all’aperto. La fame e le malattie dilagano e gli ospedali che non sono stati distrutti sono sovraffollati e sovraccarichi”, ha dichiarato Khuram Gondal, Direttore di Save the Children in Pakistan.

L’aumento dell’appello – ha aggiunto – sarà efficace solo se i fondi arriveranno. Stiamo correndo contro il tempo, per fermare la fame e malattie derivate da questo disastro naturale che, oltre a causare sofferenze diffuse, farà lievitare ulteriormente i costi dei soccorsi. Esortiamo quindi i governi donatori a finanziare con urgenza l’appello rivisto e ad assicurarsi che i fondi vengano rapidamente distribuiti alle organizzazioni umanitarie in modo che possano portare aiuto a chi ne ha bisogno. Le conseguenze di questa crisi si faranno sentire a lungo nel futuro. I donatori devono pensare che, al di là dei soccorsi di emergenza, la ripresa e la riabilitazione richiederanno investimenti significativi e a lungo termine. Questa è anche l’occasione per i leader mondiali di riflettere su come Paesi come il Pakistan – responsabili solo dell’1% delle emissioni globali di carbonio – sopportino il peso della crisi climatica. A un mese dalla COP27, chiediamo loro di impegnarsi per mobilitare nuove e maggiori risorse per affrontare questo tipo di danni e perdite, per aiutare Paesi come il Pakistan e l’intera generazione di bambini colpiti da un simile disastro”.

Save the Children sta fornendo aiuti di emergenza – tra cui cibo, alloggi di emergenza e assistenza medica – alle famiglie che hanno perso tutto. L’Organizzazione sta gestendo due campi medici in SWAT e Khyber Pakhtunkhawa, dove fornisce cure mediche salvavita ai bambini affetti da malattie legate alle inondazioni. Al 30 settembre 2022 Save the Children ha raggiunto quasi 32.000 persone tra cui 15.300 bambini.

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