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La pandemia e i Testimoni di Geova
“Gesù disse loro: «Andate in tutto il mondo e predicate il vangelo ad ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvo, ma chi non crederà sarà condannato.  E questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno i demòni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano i serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno, imporranno le mani ai malati e questi guariranno» (Marco 16, 15 – 20).
Adesso che la pandemia volge al termine, incontro nuovamente qualche Testimone di Geova qui nel quartiere di Colli Aniene, a Roma, dove abito. Ma penso che i Testimoni avranno ripreso a predicare il vangelo in tutto il mondo. E’ facile riconoscerli: girano sempre in coppia ed hanno immancabilmente qualche rivista in mano. Strano, però, che durante la pandemia abbiano avuto paura di andare in tutto il mondo a diffondere il vangelo. E’ strano, giacché loro che prendono sempre alla lettera la Bibbia, avrebbero dovuto credere alle parole pronunciate da Gesù.  Se un credente, infatti, può scacciare i demòni nel nome del Cristo, figuratevi se nel nome del Cristo non può scacciare i virus; se può bere veleno, un credente, senza ricevere danno, figuratevi se non può respirare una valanga di virus, senza ricevere danno. Anzi, oltre a predicare il vangelo ad ogni creatura, i Testimoni avrebbero dovuto imporre le mani ai malati di Covid, e guarirli. Ma cosi va il mondo.
Renato Pierri

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