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TAGLIO ACCISE CARBURANTI: CONSULENTI LAVORO, ‘ULTERIORE RISPARMIO DI 2,3 MILIARDI PER GLI ITALIANI’
Circa il 66% (1,2 miliardi) a favore di aziende

Firenze, 18 novembre 2022 – Il taglio delle accise sui carburanti era stato prorogato fino a oggi 18 novembre, tuttavia, con il recente decreto Aiuti-quater, il nuovo Governo ha deciso di riproporlo fino al prossimo 31 dicembre. È fuor di dubbio che il contributo governativo sia tangibile: si parla di EUR 0,25 di taglio per ogni litro di benzina o gasolio, il che si traduce in EUR 478,40 per 1000 litri di benzina ed EUR 367,40 per 1000 litri di gasolio. Secondo un’analisi di Susini Group  S.t.P., studio di Firenze leader nel settore della consulenza del lavoro, considerando che il consumo petrolifero italiano mensile medio nel 2022 è pari a circa 4,8 milioni di tonnellate, il contributo statale mensile risulta essere di circa 1,7 miliardi di euro. Dal 18 novembre al 31 dicembre ammonterebbe a circa 2,3 miliardi il risparmio degli italiani e, corrispondentemente, la diminuzione degli introiti dello Stato. Di questi, circa il 66% (1,2 miliardi) sono a favore di aziende.
Le accise sono imposte indirette, applicate dallo stato italiano su determinati beni, come oli minerali, carburanti, energia elettrica, alcolici, tabacchi. Va da sé che la componente fiscale, sul prezzo finale del carburante, finisca per impattare per oltre il 50%, con buona pace dell’utenza, ovverossia famiglie e imprese, in special modo nell’attuale momento storico. Risulta dunque alquanto apprezzabile la scelta dell’attuale Governo di procedere con il prolungamento del taglio delle accise ai carburanti.
Tuttavia, viene da interrogarsi se una tale politica sarà sufficiente ad evitare la recessione che si sta pian piano palesando nel nostro Paese. «Soprattutto nel settore dei trasporti – commenta Sandro Susini, fondatore di Susini Group S.t.P. – stiamo assistendo a una brusca frenata delle commesse rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso (quando peraltro il COVID continuava ad imperversare intralciando il passo all’economia). Allo stato attuale non è scientificamente possibile effettuare un’analisi accurata del fenomeno, tuttavia è ragionevole presagire che il calo dei consumi, i problemi di stoccaggio delle merci invendute nei magazzini, la limitata circolazione dei mezzi a seguito del calo del trasporto navale costituiranno tema di urgente attualità su tutto il territorio nei mesi a venire. Una prima avvisaglia, intanto, ci è stata fornita dal calo della produzione industriale nel mese di settembre dove si registra una flessione del -1,8% rispetto al mese di agosto», conclude Sandro Susini, fondatore di Susini Group S.t.P..

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