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Inquinamento, Dyson nelle scuole lombarde

con la campagna “La scienza dell’aria”

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Il progetto educational, realizzato con il supporto della James Dyson Foundation, mira a sensibilizzare oltre 8.000 studenti lombardi sull’importanza della qualità dell’aria che respiriamo,

attraverso laboratori e percorsi didattici basati sull’approccio ingegneristico e scientifico
Milano, novembre 2022 – Dyson annuncia la Campagna Educational “La Scienza dell’Aria: educazione sulla qualità dell’aria”, progetto didattico che si rivolge alle Scuole Primarie e Secondarie di I grado della Lombardia, per l’A.S. 2022 – 2023. 350 le classi coinvolte, per un totale di 8.500 studenti dai 9 ai 14 anni.

 

Dyson – Global Research and Technology Company – con esperienza trentennale nello studio del flusso d’aria, della filtrazione e dei motori digitali, oltre a dedicarsi allo sviluppo dei prodotti, collabora con enti di ricerca e istituzioni accademiche per accrescere il sapere sulla qualità dell’aria a livello globale.

La nuova campagna educational coinvolge 350 classi su territorio locale, con l’obiettivo di sensibilizzare i più giovani su temi di attualità, fornendo un percorso formativo di integrazione alle materie scientifiche affrontate a scuola. I materiali  didattici – realizzati dalla James Dyson Foundation, ente di beneficenza isitutito nel 2002 – approfondiscono con approccio scientifico le componenti e le fonti dell’inquinamento atmosferico e offrono ai ragazzi soluzioni ingegneristiche per fronteggiarlo.
Nel corso di cinque lezioni, gli studenti comprenderanno perchè l’inquinamento dell’aria è un problema globale e come gli ingegneri di tutto il mondo stanno lavorando per contribuire a risolverlo. Con l’aiuto dei docenti, gli alunni scopriranno il processo di progettazione, disegnando e realizzando un prototipo della propria soluzione al problema dell’inquinamento atmosferico durante il tragitto verso la scuola.

 

L’inquinamento atmosferico

Ogni giorno gli esseri umani respirano fino a 9.000 litri di aria[1] e, anche prima del 2020, passavano fino al 90% del loro tempo in ambienti chiusi[2]. Esistono una serie di fonti di inquinamento interno che rilasciano nell’aria inquinanti come PM10, PM2.5, COV, NO2 e formaldeide. In ogni momento della nostra vita quotidiana sono presenti fonti di inquinamento, sia che si tratti di PM2.5 emesso mentre cuciniamo, o di COV emessi dai prodotti per la pulizia della casa.

Anche l’inquinamento urbano rappresenta un problema globale: mentre la popolazione urbana mondiale continua a crescere, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) stima che 9 persone su 10 a livello globale respirano aria che supera i limiti di inquinanti indicati dall’OMS[3]. Dopo che l’inquinamento da NO2 nelle città è diminuito durante la pandemia di Covid-19[4], i livelli dello stesso sono rapidamente tornati alla normalità, o hanno addirittura superato quelli pre-pandemici in molte città globali[5].

 

Il progetto si rivolge alle scuole della Lombardia, situata nella parte centrale della Pianura Padana, con caratteristiche fisiche che la rendono una delle aree europee più soggette all’inquinamento atmosferico. Di conseguenza questa area presenta un maggior rischio di superamento dei limiti di qualità dell’aria e una maggiore difficoltà nel raggiungimento degli obiettivi che la normativa italiana ed europea, così come le linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, richiedono[6].

 

Secondo una ricerca condotta da Toluna per Dyson[7] per indagare l’approccio degli italiani rispetto alla tematica dell’inquinamento, questo rappresenta una preoccupazione comune in tutte le città italiane, in primis dagli abitanti delle città di Napoli, Torino e Milano. La percezione generale è che l’inquinamento sia una problematica legata agli spazi outdoor, ma negli ultimi anni è aumentata la preoccupazione rispetto all’impatto che la qualità dell’aria può avere sul benessere anche negli spazi indoor, in particolare spazi pubblici e commerciali, dove aspetti come il ricircolo dell’aria e la presenza di sistemi di filtrazione della stessa hanno assunto particolare rilevanza.

Le risorse educative messe a disposizione delle scuole

 

“I giovani ingegneri hanno la passione, la consapevolezza e l’intelligenza per risolvere alcuni dei più grandi problemi del mondo. Ho creato la James Dyson Foundation per ispirare le future generazioni di ingegneri con l’apprendimento pratico e la sperimentazione, aiutandoli a collegare la teoria appresa in classe con importanti problemi ingegneristici e soluzioni nel mondo reale.” James Dyson, Fondatore e Ingegnere Capo
Dyson sviluppa tecnologie dedicate al trattamento dell’aria e alla purificazione dell’aria on the go e collabora con enti di ricerca e istituzioni accademiche per far progredire la comprensione del tema della qualità dell’aria a livello globale. Al fine di perseguire gli obiettivi della campagna educational “La Scienza dell’Aria”, Dyson mette a disposizione le proprie conoscenze sul campo, che nascono da un’esperienza trentennale nello studio del flusso d’aria, della filtrazione e dei motori digitali e dalle ricerche sulla qualità dell’aria interna ed esterna. I materiali didattici sono stati realizzati dalla James Dyson Foundation – ente di beneficenza isitutito nel 2002, con lo scopo di ispirare le future generazioni di ingegneri attraverso risorse educative, laboratori e un concorso internazionale di design.

 

Le risorse educative messe a disposizione delle classi permetteranno agli insegnanti di introdurre gli studenti al mondo dell’ingegneria e spiegare come gli ingegneri possono risolvere sfide globali, concentrandosi sul problema dell’inquinamento atmosferico. Nel corso di cinque lezioni, gli studenti impareranno cos’è l’inquinamento atmosferico e comprenderanno la propria esposizione a questo problema globale. A partire dal problema gli studenti potranno mettersi alla prova, progettando e costruendo soluzioni attraverso il processo di design.

 

Nello specifico, ogni classe aderente riceve gratuitamente a scuola un kit cartaceo e digitale che, oltre alla lettera di presentazione del progetto, prevede: un libretto didattico realizzato dalla James Dyson Foundation, diviso in tre macrosezioni e contenente laboratori e attività didattiche da svolgere in classe, cinque poster da affiggere in classe per approfondire e integrare le tematiche affrontate durante le lezioni e attestati di partecipazione per gli studenti – contenenti un gioco didattico e uno schema di quanto appreso in classe, per condividerlo con le famiglie.

 

La prima fase della Campagna – che prevede la ricezione dei kit didattici da parte delle scuole aderenti e l’integrazione del progetto all’interno del programma didattico – è attualmente in corso. La Campagna prevederà una seconda fase nel 2023, con incontri formativi nelle scuole e altre entusiasmanti attività per permettere agli studenti di guardare ancora più da vicino il problema dell’inquinamento atmosferico.
 

[1]‘How your lungs get the job done’ American Lung Association, 2017.

[2] ‘Combined or multiple exposure to health stressors in indoor built environments,’ World Health Organization Regional Office for Europe, Edited by Dimosthenis A Sarigiannis, pg 9, 2013.

[3] https://www.who.int/health-topics/air-pollution#tab=tab_1

[4] https://www.dyson.co.uk/newsroom/overview/features/november-2020/indoor-air-quality-lockdown#:~:text=Dyson%20urges%20caution%20over%20indoor%20air%20quality%20as%20purifier%20data,in%20NO2%20levels%20outdoors.

[5] https://www.theguardian.com/environment/2020/apr/11/positively-alpine-disbelief-air-pollution-falls-lockdown-coronavirus / https://www.weforum.org/agenda/2020/07/pollution-co2-economy-china/ / https://www.centreforcities.org/publication/covid-pandemic-lockdown-air-quality-cities/

[6]

[7] Ricerca condotta da Toluna in modalità C.A.W.I. (Computer Assisted Web Interview) su Panel Toluna nel mese di febbraio 2020. Obiettivo della ricerca è approfondire l’approccio degli italiani rispetto alla tematica dell’inquinamento e della purificazione,andando ad indagare la consapevolezza e le percezioni sul tema, le soluzioni adottate e le preoccupazioni in merito. Il campione è stato costruito su quote rappresentative per sesso, fasce d’età e macroarea della popolazione italiana, per un totale di 1.000 interviste. Il target della ricerca è composto da uomini e donne appartenenti alla fascia d’età 30-64 anni, con un reddito medio-alto. All’interno del campione gli intervistati sono suddivisi come segue per provenienza geografica: 200 intervistati a Milano, 100 a Roma, 100 a Torino, 100 a Napoli, 500 in altre città italiane. Composizione del campione analizzato da Toluna: GENERE (Uomo: 51%, Donna: 49%); Età (45-64 anni 43%, 30-44 anni 57%); REDDITO (30K-40K 37%, 41-60K 49%, >60K 13%); AREA GEOGRAFICA (NordOvest 48%, Nord-Est 10%, Centro 22%, Sud 20%); POPOLAZIONE (sopra i 5.000 abitanti 13%; 5.000-30.000 abitanti 39%; 30.000-100.000 abitanti 29%; 100.000-500.000 abitanti 15%; più di 500.000 abitanti 5%); EDUCAZIONE (scuola primaria 1%, Scuola media 4% Scuola superiore 45%, Post laurea/master 50%); PROFESSIONE (Direttore/ Imprenditore/ libero professionista 12%; Artigiano, commerciante 2%; Freelance 14%; Impiegato, insegnante 52%; operaio/impiegato di negozio 9%; Casalinga 4%; Pensionato: 2%; studente 0,4%; Non occupato: 4%); NUCLEO FAMILIARE (da solo/a 6%; con i parenti 8%; appartamento/casa con amici 2%; con il partner – senza figli – 20%; con il partner – con figli – 61%; con il partner – con figli che vivono in un’altra casa 2%; da solo/a con figli 2%)

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