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“Alegher, alegher, che el büs del cü l’è negher!”  – Traduzione in lingua “Sta’ allegro, che tanto le cose sono quel che sono, e non cambiano.”

 

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La democrazia serve a poco se passando da una  maggioranza all’altra i risultati sono sempre gli stessi. Lo possiamo appurare con il comportamento del  nuovo governo melonico che,  da oppositore al precedente governissimo draghiano, continua indefesso nell’agenda dettata da oltre oceano (e in secundis  da Bruxelles). Nessun cambiamento se non sulla punteggiatura il resto non viene deciso in Parlamento ma nelle stanze segrete di chi detiene il potere reale. I nostri governanti son solo figuranti  quando il copione lo decide il regista Zio Sam. Di esempi ne possiamo elencare parecchi, a cominciare dalla conduzione pandemica, ma per il momento fermiamoci alle azioni inerenti la  guerra in Ucraina.

Il governo Meloni rinnova l’invio delle armi a zelensky (tanto paga Pantalone…)

Il passaggio dal governo Draghi a quello Meloni è stato solo nominale. Per il resto, sia in tema di politiche economiche che di politica estera, non cambia nulla. Anzi, se possibile, cambia in peggio.
Il ministro della Difesa Crosetto preannuncia la preparazione di un provvedimento che legittimi la prosecuzione dell’invio di armi in Ucraina in totale spregio del dettato costituzionale.
Fino a quando proseguirà questa folle politica bellicista?

(Paolo D’Arpini e Jure Eler)

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