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Dai Revisori Legali: “pronti a qualunque azione sindacale a tutela della categoria professionale”

 

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“Il Consiglio Nazionale del 14 novembre 2022, in adunanza plenaria con le Commissioni permanenti, aderisce compatto al programma 2023-2025”

 

(25-11-2022) Roma – Già era stato denunciato alle Istituzioni, lo scorso 8 novembre 2022, un ulteriore tentativo di eliminare de facto l’unica categoria professionale a tutela dell’ordine pubblico economico e delle Istituzioni democratiche del nostro Paese – oltretutto prevista dalle norme e caratterizzata dall’indipendenza e terzietà tipica degli organi di controllo e, in tal senso, analoga alla Magistratura – attraverso un tentativo di riunificazione tra soggetti controllati e soggetti controllori, mistificati come entità separate ma con emblemi dello stesso colore.

Il Consiglio Nazionale (CN) dei Revisori Legali ha potuto ringraziare i colleghi per aver finalmente svelato il doppio gioco volto ad allearsi, per varie motivazioni, con gli organi sottoposti al nostro controllo, violando in tal modo, oltre il codice etico e le norme sulla revisione legale, anche i principi costituzionali sottostanti ad una democrazia avanzata in cui sia netta la separazione tra chi amministra e chi controlla.

A tal fine ha convocato per il 16 dicembre 2022, in Via Veneto a Roma, la Consulta Nazionale dei Revisori Legali, nonché dei loro tirocinanti e di tutti gli organi di controllo, invitando le Istituzioni ed i rappresentanti di tutte le forze politiche affinché si possano condividere le seguenti evidenze:
–          con l’avvento del D. Lgs. 39/2010, l’introduzione dell’esame di stato nonché la Formazione Permanente Continua (FPC) obbligatoria ed altro ancora, è stata di fatto sancita la professione regolamentata del Revisore Legale;
–          tuttavia al tavolo del MEF, inaudita altera parte, è stata cassata quasi tutta la FPC nelle materie non caratterizzanti la professione del Revisore Legale;
–          inoltre, è stata introdotta la Commissione Centrale dei Revisori Legali, in cui non sono state inserite importanti componenti delle parti sociali appartenenti esclusivamente alla categoria dei Revisori Legali non iscritti a casse previdenziali ma da noi rappresentati;
–          parimenti è accaduto nelle prime due Commissioni d’esami 2018 e 2019;
–          non è stato esperito l’esame di stato da oltre tre anni 2020-2021-2022 per la stessa categoria;
–          non ci è stata data la possibilità di formare i Revisori Legali degli EE.LL., sancendo de facto la costituzione d’una formazione monocratica e senza possibilità di formazione alternativa da entità analoghe alla nostra;

la Consulta dei Revisori Legali chiederà pertanto

a tutti i Revisori Legali ed ai loro tirocinanti, che condividono i principi di una democrazia avanzata così come qui e già in precedenza delineata, di prendere le distanze dai succitati tentativi di riunificare professioni contrapposte per finalità e tutele e, per gli effetti, di aderire all’Unione Nazionale Revisori Legali (UNRL) per far sentire la propria voce come maggiormente rappresentativa;      

chiederà inoltre

a tutte le Istituzioni democratiche di condividire tali principi ed unirsi per:
–          sancire finalmente l’esame di Stato per i tirocinanti dei Revisori Legali con la partecipazione organizzativa gratuita e sotto l’egida dell’UNRL;
–          reinserire i Revisori Legali in tutte le Commissioni Istituzionali al fine di rappresentare gli interessi di coloro che non sono rappresentati attualmente, considerato il patto comune stipulato nelle attuali Commissioni, inaudita altera parte maggiormente rappresentativa;
–          rendere effettiva la professione del Revisore Legale, ripristinando tutte le materie non caratterizzanti della norma;
–          consentire una formazione plurima e differenziata anche per il settore dei Revisori EE.LL.;
–          istituire l’organo di autodeterminazione della categoria professionale, analogamente al Consiglio Superiore della Magistratura (C.S.M.), composto da un solo componente per portatore di interessi e non secondo il principio di proporzionalità, in quanto questo è contrario alle norme sugli organi di controllo ed alla stessa indipendenza e terzietà dei medesimi (escludendo chi si veste dello stesso colore).

I Revisori Legali, riuniti nel Consiglio Nazionale, plenario, chiedono con forza di essere auditi dal Ministro della Giustizia, dal Ministro dell’Economia e Finanze, nonché dal Presidente della Consob, dal Governatore della Banca d’Italia e dalle altre Istituzioni interessate:

Il Consiglio Nazionale ha anche confermato fermamente, tra le altre:
–          il Piano offerta formativa 2023 per la formazione permanente, continua e obbligatoria;
–          il Piano offerta formativa 2023 per i tirocinanti Revisori Legali per l’esame di Stato;
–          la nascita della Fondazione Nazionale studi, ricerche ed università per i Revisori Legali, separando le attività associative da quelle di studi e ricerche;
–          la conferma delle quote associative per il prossimo 2023 ed aggiungendo altri servizi per la categoria (tra i quali non ultima la formazione gratuita oltre i 20 CFU acquisiti sia per gli associati che per i non associati).

Il CN é certo della dovuta attenzione da parte delle Istituzioni, ma si è dichiarato pronto, in mancanza, ad attivare iniziative di forte sensibilizzazione a carattere nazionale.

 

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