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Prosegue il servizio di coworking gratuito per gli Avvocati nella Capitale. Rinnovato per un anno da parte di Cassa Forense il finanziamento del progetto, nato dalla collaborazione fra l’Ordine degli Avvocati di Roma e l’ente di previdenza dell’Avvocatura, per offrire spazi di lavoro condivisi e gratuiti per i legali, che possono così risparmiare sui costi di affitto dei locali per la propria attività professionale, adeguandoli al volume di lavoro senza doversi occupare della loro gestione.

Nella Capitale, nel 2021 ben 820 avvocati hanno prenotato gli spazi messi a disposizione gratuitamente: togliendo dal totale dei giorni i periodi festivi e le domeniche, circa tre avvocati ogni giorno hanno scelto il coworking. Il servizio registra una sostanziale parità fra i generi, fra i fruitori infatti si contano 412 donne e 408 uomini; sotto il profilo geografico invece, è risultata preponderante rispetto alle altre la componente romana, con 627 professionisti provenienti dal Foro della Capitale, e 193 da altri Fori italiani.

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Termine inglese che indica il lavoro in compresenza, il coworking per l’avvocato – sia esso un giovane che ancora non ha uno studio professionale avviato, sia esso un professionista fuori sede che si trova nella necessità di lavorare in un’altra città per un periodo di tempo limitato – consiste nella possibilità di usufruire di uno spazio attrezzato nel quale avere a disposizione una scrivania, una connessione wi-fi, climatizzazione, energia elettrica, pulizia, manutenzione, l’uso di una sala relax e snack corner e perfino di una sala riunione, gratuitamente 7 giorni su 7.

“Uno strumento che si è rivelato utilissimo e che i colleghi hanno molto apprezzato – spiega il Presidente dell’Ordine degli Avvocati, Paolo Nesta – perché consente di usufruire di spazi professionali ben organizzati ad esempio per ricevere i clienti. Un’iniziativa assolutamente da ripetere e implementare”. “Proprio il successo dell’esperimento romano – il commento del Presidente di Cassa Forense, Valter Militi – ci aveva già spinti a replicarne la formula anche in altre grandi città. I dati di oggi confermano la bontà della scelta. Accanto al ruolo istituzionale di ente di previdenza, Cassa vuole proseguire con iniziative di welfare attivo come questa, finanziando strumenti a sostegno di una categoria, la nostra, che è stata duramente provata dalla crisi”.

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