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Fotografia di montagna e archivi, la mostra “Porte del Pasubio” a lezione con gli studenti dello IED di Torino

 

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I relatori e gli studenti hanno ragionato sull’importanza degli archivi fotografici, custodi e testimoni del tempo e dei luoghi, per esplorare le infinite modalità dello sguardo contemporaneo sulla storia e sulla fotografia di montagna

 

 

Claudio Rigon, curatore della mostra “Porte del Pasubio 1916 – 2022. Dalla Città della guerra al rifugio Papa” è stato il protagonista di una lezione che si è tenuta mercoledì 11 gennaio allo IED di Torino. Presenti tutti gli studenti del triennio del corso di fotografia, insieme ai professori.

 

L’obiettivo è stato quello di ragionare sull’importanza degli archivi fotografici, custodi e testimoni del tempo e dei luoghi, per esplorare le infinite modalità dello sguardo contemporaneo sulla storia e sulla fotografia di montagna.

 

La lezione è stata organizzata e guidata da Giulia Ticozzi, coordinatrice del corso di fotografia. All’incontro hanno partecipato Luca Calzolari, giornalista esperto di montagna e Pierangelo Cavanna, storico della fotografia e docente IED Torino.

 

La lezione 

Rigon ha immerso i presenti nella storia di Porte del Pasubio. Durante la Prima Guerra mondiale era l’immediata retrovia del fronte e in quei luoghi aveva preso vita una piccola cittadella militare: la cosiddetta “Milanino” del Pasubio. Il suo lavoro di ricerca e catalogazione prende vita dalle fotografie dei soldati e ricostruisce così, partendo proprio da quel tragico avvenimento, centocinque anni di storia: la città della guerra; il rifugio; la scoperta della montagna e la nascita dell’alpinismo; il turismo che diventa di massa.

 

Agli studenti, Rigon ha illustrato la sua attività e lo ha fatto con alcune fotografie, tratte dalla mostra, tra le più significative ed esemplificative del suo lavoro. Allo stesso tempo, ha condiviso il suo lavoro di allestimento, fondato sulle fotografie appartenenti ad archivi familiari. “Perché queste fotografie mi avevano colpito? Perché sembrava che queste fotografie mi parlassero del bisogno dei soldati di fare casa, di fare Paese. Della capacità e del bisogno di mettere radici”, ha dichiarato.

 

Rigon, che ha donato un volume della mostra alla biblioteca dell’istituto, si è detto disponibile ad approfondire gli argomenti trattati dalla mostra con gli studenti e con i docenti che abbiano voglia di soffermarsi sul tema.

 

Dal particolare al generale. Pierangelo Cavanna ha inserito l’esperienza e il lavoro di Rigon all’interno del contesto storico della fotografia di montagna, con un occhio di riguardo ai principali fotografi delle Terre alte e all’archivio fotografico del Museo Montagna di Torino. Allo stesso tempo, ha contestualizzato la fotografia di montagna anche all’interno della storia del settore, in generale. Si pensi alla figura di Vittorio Sella, autore di alcuni tra gli scatti più belli sulle Terre alte.

 

La mostra e i prossimi appuntamenti
Visitabile a Palazzo Fogazzaro di Schio fino al prossimo 26 marzo 2023, l’esposizione “Porte del Pasubio 1916 – 2022. Dalla Città della guerra al rifugio Papa” riunisce insieme più di trecento fotografie, per la quasi totalità inedite, ritrovate in gran parte presso archivi familiari, biblioteche e musei. Allo stesso tempo, “Porte del Pasubio” esce dai confini delle sale di Palazzo Fogazzaro e si snoda attraverso una serie di 8 appuntamenti pensati per entrare nel vivo dei temi trattati dalla mostra. Venerdì 20 gennaio, ore 20.30 a Schio, presso il Lanificio Conte – Spazio espositivo (Largo Fusinelle), Annibale Salsa, Past President del Cai e antropologo culturale, si soffermerà su “I Luoghi della memoria, valore storico culturale della montagna veneta”.

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Orari di visita

Da mercoledì a domenica ore 10.00 – 19.00; lunedì e martedì chiuso.

Per informazioni su visite guidate e prenotazioni comitive e per ogni altro dettaglio della mostra: https://portedelpasubio.it

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