Bergamo e Brescia capitali della cultura/ Sgarbi: «Un logo d’insolente bruttezza»
Per il Sottosegretario «è ridicolo declinare al singolare: “Siamo capitale italiana della cultura”»
ROMA – Il Sottosegretario di Stato alla Cultura Vittorio Sgarbi definisce quello di Bergamo e Brescia (capitali italiane della Cultura) «un logo d’insolente bruttezza»
«Ho seguito con interesse e passione – spiega Sgarbi – la preparazione e le proposte per le iniziative di Bergamo e Brescia, capitali italiane della cultura, e verrò presto nella capitale metropolitana che si è creata tra le due città. Ma, davanti a tanto impegno, mi chiedo come sia possibile accettare, offrire alla città, al Presidente della Repubblica e al Ministro dei beni culturali, un logo di così insolente bruttezza con la deformazione dei numeri e delle lettere, in una fusione non necessaria che violenta anche la grammatica, declinando al singolare i nomi delle due città che rimangono due, distinte e distanti. Sono due capitali di un solo bene universale: la cultura. Ma è ridicolo declinare al singolare: “Siamo capitale italiana della cultura”»
Per il Sottosegretario Sgarbi «c’è da sperare che chi è consapevole del significato della cultura eviti di usare un logo così povero, banale e poco rappresentativo. La storia – conclude Sgarbi – ci riserva meraviglie: un particolare di un dipinto di Caravaggio sarebbe stato certamente più rappresentativo. Quella “B” deforme, che vale per 3, è inguardabile»