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LA MERAVIGLIA CHE DONA VITA

Pur con le gambe e i polsi/ strettamente legati/ ovunque sento uccelli/e il profumo dei fiori/… chi può togliermi quanto/fa la via meno triste/l’uomo meno isolato?  Versi di Ho Chi Minh (1890- 1969), Presidente del Vietnam del Nord dal 1945 al 1969 (il Vietnam era stato diviso in Vietnam del Sud e del Nord), protagonista quindi della guerra contro gli statunitensi per salvare la nazione, così venne denominata dai nordvietnamiti. Conflitto terribile, come tutti i conflitti, e dal novembre del 1955 si sarebbe protratto sino all’aprile del 1975, via via col coinvolgimento di Stati rientranti nell’area statunitense o comunista. Conflitto inutile, come affermato poi anche da coloro che lo vollero, e di grande ferocia.                               Pàthei màthos (S’impara soffrendo), afferma il greco Eschilo, padre della tragedia, ma i popoli non possono imparare se a volere la sofferenza sono quei pochi che la impongono con la loro brama di dominio, per la quale la razza dei guerrafondai non si spegne mai.                                                                                                                                           Alla violenza degli esseri umani si oppone la non violenza del mondo vegetale: le piante non sono rissose, non si percuotono l’un l’altra, non si preoccupano del domani, vivono solo per donare frutto e bellezza, per elargire risorse fisiche e psichiche. Nutre, culla e guarisce la Natura, non segue i modelli degli uomini, e quando lo stress ottenebra la mente, è essa a darci ristoro. Gli esseri umani possono capire solo in maniera molto imperfetta la sua magnifica organizzazione, e ciò dovrebbe portarli a un sentimento di umiltà, ma essi si sentono inferiori alla Intelligenza artificiale, mentre lo sono, a esempio, rispetto a un fiore, al filo d’erba che eroicamente spunta tra le fessure del cemento. Certo, anche nel mondo vegetale ci sono piante velenose, urticanti, allergizzanti, ma la gran parte di quel mondo è forza e generosità. Ed è bellezza a profusione. L’ingegnere Pier Luigi Nervi (Sondrio, 1891 – Roma,1979), che collaborò con architetti di fama internazionale come Le Corbusier, soleva dire che gli uomini, per quanto possano fare belle architetture, non riusciranno mai a fare una cosa bella come un albero. Bellezza cui si unisce la generosità in quanto offre nutrimento e protezione.                                                                                                                                    La ingratitudine è, però, di norma negli esseri umani, diventa danno: Adesso lassù / è tutta una città:/ di verde -ve lo posso/ giurare- c’è rimasto/ solo il semaforo, / quando non è rosso. In Natura, vattene! Gianni Rodari (Omegna 1920 – Roma 1980), il poeta che racconta una realtà sempre attuale, attraverso la metafora della Natura costretta a lasciare il pianeta perché cacciata dalle città, deprivata di spazi in boschi e prati, vuole costringere a meditare sul rifiuto della meraviglia che esiste in tutte le cose della Natura. Le quali sono sì divise ma anche connesse, con radici strette l’un l’altra e rami intrecciati, e dovrebbero gli uomini prendere esempio.                                                                                                   Da molto tempo ormai la società dal filosofo Heidegger definita calcolante domina il mondo, distrugge la Natura o la trasforma secondo interessi che vanno sempre nell’ordine calcolante. Ma ciò non può dare un ubi consistam, quindi serenità, né tanto meno la felicità da sempre agognata. Di tanto in tanto c’è chi tenta di opporsi agli aspetti deviati del progresso tecnologico proponendo una visione ecologista. Sul finire degli anni Sessanta dello scorso secolo sorge negli Stati Uniti la New age (Nuova era), un movimento di carattere spirituale dove vengono fusi insegnamenti di credi diversi (cristianesimo, buddismo, misticismo) ma anche astrologia, occultismo, fenomeni extrasensoriali, cristalloterapia e altro. Ripresi e molto letti i libri dell’esoterista, astrologa e teosofa britannica Alice Ann Bailey (1880-1949), e tre seguaci (i coniugi Peter ed Eileen Caddy con la loro amica Dorothy Mac Lean) coltivano nel villaggio scozzese di Findhorn un piccolo orto dove miracolosamente si vedono spuntare fiori grandiosi e si raccolgono frutti giganteschi ad un clima freddo e in un terreno privo di risorse. Eh, sì, sembrerebbe avere proprio ragione Silvia Zoncheddu (Genova 1984): Parla alle piante con l’amore che hai dentro, le farai crescere di più.                                                                                                                      La New age, oltre a rispettare e amare il mondo vegetale, accoglie tutto quanto ogni individuo può, al di fuori di qualsiasi esperienza comunitaria, applicare a sé nella ricerca del proprio benessere: è il For your discerniment , ovvero il credere nella propria verità per stare bene. Relativismo incapace di pervenire a valori assoluti, ritorno quasi a l’uomo misura di tutte le cose di Protagora. E annuncia per la fine del Millennio una nuova era cosmica sotto il segno dell’Acquario, promotore del progresso dello spirito, della new age music ma anche del personal computer, di tutto un mondo migliore, avvalorato anche dal Trattato Usa-Urss (1987) per l’eliminazione dei missili nucleari. Un’era che finirà, però, col non disdegnare anch’essa il benessere materiale, una utopia del tutto chiusa l’11 settembre 2001 con l’attacco terroristico alle Twin Towers.                                                                                                                             La scrittrice Marilyn Ferguson (Colorado 1938 – California 2008) lancia l’Era dell’Acquaio col libro The aquarian conspiracy (1980) dove il conspiracy  deve essere inteso come un respirare insieme degli umani con il mondo della Natura per trasformare il singolo e la collettività.                                                                                                                               Ma la tecnologia continua a macinare tecnologia, incurante di quel mondo che dona vita, e crescono i disastri per sistemi che la Terra non può più reggere.                                                                                                                          La Natura, per Giordano Bruno instituto santo,  è generosa meraviglia, deve essere amata.                        E lo scrittore, poeta e filosofo greco Nikos Kazantzais (1883 – 1957):  Parlami di Dio, dissi al mandorlo. E il mandorlo fiorì.

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                                                Antonietta Benagiano

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