“IL GIORNO DELLA MEMORIA…CORTA
Il Giorno della Memoria è una ricorrenza internazionale, celebrata il 27 gennaio di ogni anno come giornata per commemorare le vittime dell’Olocausto.
Il termine Olocausto indica, a partire dalla seconda metà del XX secolo, il genocidio di cui furono responsabili le autorità della Germania nazista e i loro alleati, dello sterminio di tutte le categorie di persone ritenute dai nazisti “indesiderabili” o “inferiori” per motivi politici o razziali, tra cui gli ebrei d’Europa. Oltre agli ebrei, furono vittime dell’Olocausto le popolazioni slave delle regioni occupate nell’Europa orientale e nei Balcani, neri europei e, quindi, prigionieri di guerra sovietici, oppositori politici, massoni, minoranze etniche come rom, sinti e jenisch, gruppi religiosi come testimoni di Geova e pentecostali, omosessuali e portatori di handicap mentali e/o fisici
I tre membri principali dell’alleanza conosciuta come Asse erano Germania, Italia e Giappone. Questi Paesi erano guidati dal dittatore tedesco Adolf Hitler, dal dittatore italiano Benito Mussolini e dall’imperatore giapponese Hirohito.
Tra il 1933 e il 1945, furono circa 15-17 milioni le vittime dell’Olocausto, di entrambi i sessi e di tutte le età, tra cui 4-6 milioni di ebrei
Come mai oggi è il giorno della memoria CORTA? Perchè al centro dell’attenzione sono principalmente gli ebrei, come se le vere vittime di ogni dittatura non fossero TUTTI COLORO CHE NON OBBEDIVANO AL DITTATORE.
La memoria corta inoltre si celebra inviando armi in Ucraina, cioè costringendo a morire gli Ucraini e i Russi in una guerra infinita. Chissà perchè nei campi di concentramento non sono state inviate armi ai detenuti, ma questi ultimi sono stati direttamente liberati.
Una memoria cortissima che celebra la guerra. Che spinge i Russi a proseguire all’infinito l’invasione, lo spargimento di sangue e la distruzione di quel che rimane dell’Ucraina.
Tutto questo scrivo per ricordare quel che diceva Gesù: AMA IL PROSSIMO TUO COME TE STESSO e quel che diceva Don Lorenzo Milani: L’OBBEDIENZA NON E’ PIU’ UNA VIRTU’.
Amore ed obbedienza non vanno d’accordo, L’amore genera libertà e sicurezza mentre l’obbedienza crea paura e terrore.
In qualità di sociologo ricordo anche le vittime del femminicidio, donne uccise e molestate dagli uomini che non amando se stessi non sono in grado di amare nessun altro.
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Paolo Mario Buttiglieri, sociologo e giornalista
direttore della BIBLIOTECA FRANCO BATTIATO