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La giornata degli amanti si chiama “Mistress Day”
e si festeggia il giorno prima di San Valentino
È una delle giornate più tristi per gli amanti che, per il 70% si deve accontentare di una pseudo-festa la sera prima del 14 febbraio. Un appuntamento chiamato così dagli americani e che sta ormai popolando le agende di molte coppie extra-coniugali. Per sapere come prepararsi, cosa aspettarsi, ecco i commenti e i suggerimenti dell’autore di “Love Advisor”, il libro che raccoglie i profili degli uomini-amanti e le recensioni di donne che ci sono già passate
Milano, 1 febbraio 2023 – Una festa che non dimentica nessuno, quella di San Valentino visti i tre giorni intensi che ci aspettano: quello prima (il 13 febbraio, per gli amanti), quello dopo (il 15 per i single) e quello ufficiale (il 14 febbraio, per le coppie fidanzate o sposate). A pretendere a tutti i costi un loro momento dedicato, sono le amanti (70%) che nel caso delle più fortunate (5%), ottiene il premio più agognato di passare la fatidica serata con lui. Tutte le altre amanti (30%) devono accontentarsi della cena compensativa del giorno prima o della pausa pranzo de giorno di San Valentino, con scambio di regalino (spesso uguale a quello della moglie o comprato nello stesso negozio).
Lo dice l’Epidemiologia di coppia, il metodo statistico ideato da Alessandro PELLIZZARI, il giornalista che da anni gestisce un blog di successo sulle amanti e le relazioni amorose (alessandropellizzari.com) e che ha appena pubblicato una guida (“Love Advisor”, coedizioni Stile Italia e Maretti Editore) sui profili di 30 uomini da evitare, lasciare o sposare.
“Per molte amanti il giorno di San Valentino è il peggiore dell’anno, perché rappresenta la prova provata che non solo lui non può, ma deve addirittura festeggiarlo con la moglie, quella che, nonostante le critiche e il tradimento, rimane saldamente in cima alla torre. Le amanti più fortunate – spiega Alessandro PELLIZZARI, giornalista, blogger e autore – hanno uomini che hanno abituato le consorti a non festeggiare “quella inutile festa commerciale” e riescono a uscire con loro inventandosi la riunione di lavoro. Le altre invece devono accontentarsi di finti anniversari succedanei della serata clou. Sono loro le amanti part time, quelle che vivono delle briciole del suo tempo. Più che mistress day lo chiamerei stress day, perché spesso si finisce per litigare invece di festeggiare”.

D: COME FANNO GLI UOMINI A FAR “DIGERIRE” IL SAN VALENTINO CON LA MOGLIE?
R: “Il 30% racconta alle amanti che lo passerà a casa e sarà una serata normalissima, magari con i figli presenti. Un 20% si inventa un San Valentino al ristorante ma con amici, spesso aggiungendo che non ne sapeva nulla ed è la moglie che ha organizzato tutto a sua insaputa. Il resto degli sposati cerca di cavarsela raccontando che è una festa senza significato per lui, è un’abitudine che sarebbe difficile da cambiare (come spiegare il perché alla moglie?) o che il prossimo San Valentino sarà tutto per l’amante”.

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D: COME SI SVOLGE UN CLASSICO MISTRESS DAY?
R: Se la data decisa è quella del 14, c’è il pranzo in un ristorante a portata di motel o di casa, se l’amante è single. Se è la cena del giorno prima o del day after, si cena presto (in vista del dopo fra e lenzuola) a meno che lui non abbia deciso di dimostrare all’amante che esce solo per il piacere di stare insieme perché è innamorato, e quindi il sesso non è obbligatorio: la tappa prevista sarà allora una sola, il ristorante. Però lui torna a casa entro mezzanotte, per non destare sospetti. Molto spesso questo tipo di serata passa all’insegna di discussioni e recriminazioni. Uno stress day per lei e per lui”.

CHE REGALO SI FA ALL’AMANTE?
R: “Dipende. Se la situazione è tesa deve essere di un certo valore, personale e ben ponderato, su misura dei gusti di lei (si deve vedere che lui ci ha messo la testa), e a volte non basta (io non mi faccio comprare!). Se invece l’amante è ancora in fase di cieco innamoramento e accettazione totale lui punta a un regalo “per lui”: lingerie, capi sexy, sex toys da usare insieme. Un grande e intramontabile classico? Il profumo uguale a quello della moglie, così non si rischiano tracce sconosciute sugli abiti. E il regalo, per ammortizzare i tempi e per pigrizia, nella maggior parte dei casi si compra nello stesso negozio. Minimo sforzo, massimo risultato. E magari pure lo sconto”.

D: E’ IL DESTINO DI OGNI AMANTE ACCETTARE IL RUOLO DI ETERNA SECONDA?
R: “In realtà la maggior parte delle amanti innamorate spera in una separazione e di diventare coppia ufficiale, cosa che succede nel 30% dei casi e di solito entro i primi tre anni della storia clandestina. E poi molti uomini alimentano questa speranza, anche quando sanno che non sarà mai così. Perché egoisticamente vogliono un’amante felice, non lamentosa e col muso. Chi accetta meglio il finto San Valentino è l’amante alle prime armi, cioè alla sua prima volta nel ruolo e al suo primo anno (e San Valentino con lo sposato) di frequentazione. O l’amante sposata anch’essa, che deve fare la stessa commedia anche in casa sua. Le amanti che soffrono di più sono invece le single e quelle che sono ormai al secondo, terzo o più San Valentino da sole”.

D: QUINDI PER LE AMANTI SAN VALENTINO NON È UNA FESTA…
R: “Per il 70% di loro è uno dei più brutti giorni dell’anno, insieme alle altre feste di famiglia comandate, dove lui sparisce. Solo che mentre il Natale, Pasqua e Ferragosto sono feste di famiglia, San Valentino assomiglia di più a Capodanno, è una festa da coppia. E quindi la vera coppia chi è, si chiede il day after l’amante? La nostra, per quanto clandestina, o quella con la tanto criticata moglie? Le uniche amanti che sopravvivono al mistress day con danni minimi sono le amanti al loro primo San Valentino o quelle sposate, che hanno un marito da accontentare”.

D: CHE COSA CONSIGLIA ALLE AMANTI IN QUESTI CASI?
R: “Di depennare dal calendario l’occasione. Non esiste né il giorno prima né quello dopo o il pranzetto del mezzogiorno. Meglio uscire con le amiche, magari con un corteggiatore. Ma mi rendo conto che una donna innamorata, anche di uno sposato, non li vede neanche i corteggiatori. Cancellerei quella settimana come inesistente e punterei a chiedergli un long weekend da soli a breve termine. Subito dopo. Risarcitorio ma anche ottimo test sulle sue future intenzioni: riuscirà a trovare il tempo, le scuse per la moglie e a organizzarlo? L’uomo che non rischia per l’amante non lascerà mai la moglie”.

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